di GIAN PIERO PINNA
La Sartiglia 2019 del Gremio di San Giovanni, si chiude con un risultato non troppo esaltante. L’anno scorso con sessantasei discese, le stelle centrate furono sedici. Quest’anno con ben settantasette discese, si sono dovuti accontentare di solo undici stelle centrate.
Eppure era cominciato tutto nel migliore dei modi, all’inizio, in pochi minuti, erano stati fatti ben tre centri, ad opera di Fabrizio Pomogranato, che alle 14 aveva messo in carniere la sua prima stella d’argento, dieci minuti dopo altro bersaglio andato a segno con Davide Musu, che martedì prossimo ricoprirà il ruolo di Componidori del Gremio di San Giuseppe e dopo dieci minuti, alla sesta discesa, altro centro con Giorgio Sanna.
Per il quarto risultato positivo, si è dovuto attendere una buona mezzora, a portarlo a buon fine, è stato Andrea Cinus che ha ricevuto il premio dall’Arcivescovo di Oristano, monsignor Ignazio Sanna.
La quinta stella è stata appannaggio di Bernardino Ecca, pochi minuti dopo ha fatto centro Roberto Volturno, che ha ricevuto la stella d’argento dal neo presidente della Regione Sardegna, Cristian Solinas, a seguire, ci sono stati i centri di Antonio Giandolfi e quello di Paolo Faedda, che è stato premiato dal Prefetto, Gennaro Capo. Il nono centro, se lo è aggiudicato Antonio Cester, che ha ricevuto la stella d’argento dal nuovo Questore di Oristano, Ferdinando Rossi,
Quindi, è stata la volta di Marco Cardias a fare centro, infine l’undicesimo e ultimo bersaglio, centrato da Luca Amadu, che ha ricevuto il meritato premio dal Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Oristano, Massimiliano Sanna e i giochi si sono conclusi.
La giostra non regala altre emozioni, alla fine benedizione della folla con il mazzo di viole e trasferimento in via Mazzini per la corsa delle spettacolari pariglie.
Ma nonostante i risultati non siano stati molto esaltanti, la Sartiglia di Oristano conserva sempre il suo fascino e mai come quest’anno, alla sfilata si era vista una partecipazione così numerosa di gruppi in costume.
Tante le dame che indossavano gli stupendi abiti medioevali, accompagnate dagli armigeri, ma erano molti anche i gruppi coi costumi tradizionali, provenienti da tutti gli angoli della Sardegna
Bene ha sottolineato il sindaco Andrea Lutzu, affermando che “queste giornate, profumate di festa, sono l’occasione per apprendere e gustare quanto appartiene e suggella la nostra identità. Tra sacro e profano, la giostra più magica e invidiata della Sardegna, è segno antico e vivo: di fede ed operosità, di devozione e nobiltà”.
Significativo anche il pensiero del Presidente della Fondazione Sa Sartiglia, Angelo Bresciani, che si definisce “nato sartigliante” e aggiunge che “come ogni anno, da oltre cinquecento anni, siamo qui ad onorare quella che oltre a essere cultura e tradizione, è storia che continua nel cuore degli oristanesi di oggi e sicuramente dei loro figli domani”.