Christian Solinas è il nuovo governatore della Sardegna: l’Isola “sorride” a Salvini, vince il centrodestra. Ha il 47,8 per cento, mentre Massimo Zedda del centrosinistra si ferma al 32,9 e Francesco Desogus del M5S all’11,2. Un trionfo dunque per il centrodestra sardo, quasi un sardo su due ha votato Solinas, quello che Zedda sino al giorno prima definiva “il candidato senza volto”: E che invece si è palesato nello spoglio diventando un incubo per il sindaco di Cagliari, che conosce la sua vera prima netta sconfitta elettorale, pur ottenendo un buon successo personale nell’anno della grande crisi del Pd nazionale. Ma in pochi soprattutto dopo gli exit poll di domenica sera si aspettavano un divario così netto: il testa a testa alla fine non c’è stato se non nelle prime battute, i punti di distacco sono 15 e quello di Solinas è un successo nettissimo. Pesano sicuramente sul ko di Zedda il malcontento per la riforma sanitaria della giunta Pigliaru e in generale di alcune politiche regionali della Giunta uscente. Anche il Movimento 5 Stelle va incontro a un risultato deludente, soprattutto se rapportato al 42 per cento in Sardegna delle Politiche del 4 marzo. Ma il dato politico più importante riguarda Salvini e la Lega, che vince anche in Sardegna dimostrando il trend nazionale che vede il sorpasso nei sondaggi rispetto al M5S. Salvini conquista anche la Sardegna con il suo candidato nato dalla “fusione” con i sardisti: appena qualche anno fa sarebbe stata letteralmente impensabile la vittoria della Lega in Sardegna. E Salvini qui si giocava molto, anche sul famoso ballo del voto disgiunto che alla fine non ha inciso più di tanto sull’exploit di Solinas. L’effetto Zedda dunque non è bastato, ora la Sardegna ha deciso di cambiare.
Christian Solinas è esponente del Partito sardo d’Azione (Psd’Az) – antico raggruppamento politico di ispirazione autonomista – divenuto leghista per caso, potremmo dire. L’apparentamento nasce grazie a un accordo fatto per le politiche del 4 marzo dello scorso anno, con cui l’esponente sardista è diventato senatore con una lista congiunta Lega-Psd’Az. Il sardista ha rappresentato la porta d’ingresso per la Lega che nell’Isola ha avuto sempre poco appeal. E’ in forza di questo appoggio da parte del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che Solinas ha potuto ottenere la candidatura alla presidenza della regione per una coalizione di Centrodestra forte di 11 liste. I suoi trascorsi con il Psd’Az sono intermittenti e limitati a esperienze regionali, con un background centrista post-democristiano targato Udeur risalente agli esordi. L’esperienza si fa concreta nel 2015 quando diventa segretario di un partito di antica tradizione, oggi ben lontano dai fasti gloriosi degli anni Ottanta in cui Mario Melis teneva alto il vessillo di una politica sardista coraggiosa e di spessore. Il Psd’Az in tempi più recenti, ridimensionato nei numeri, ha basculato tra destra e sinistra, propendendo più per la prima. Da ultimo però, nel 2016, con il suo partito appoggiò la candidatura di Massimo Zedda a sindaco di Cagliari nel secondo mandato. Salvo poi togliere l’appoggio dopo circa un anno e mezzo per passare nella sfera di influenza della Lega. Solinas è stato assessore regionale ai Trasporti nella Giunta Cappellacci (2009-2014, giunta di centrodestra), oltre che consigliere regionale nelle ultime due legislature. Si era dimesso dall’assemblea sarda nell’aprile scorso a seguito della sua elezione in Senato. Qualcuno gli addebita il fallimento della flotta sarda Saremar, piccola compagnia di navigazione che serviva i collegamenti con le isole minori e che l’ex governatore provò a nazionalizzare per combattere il monopolio Tirrenia e contrastare il caro traghetti.