I MATRIMONI TRADIZIONALI DELLA SARDEGNA, VIAGGIO ROMANTICO TRA ANTICHI SENTIMENTI

di ALBA MARINI

Un sì per la vita, una grande festa, una rinascita a due. Il matrimonio è un momento chiave della vita delle persone sin dall’alba dei tempi. Ci si scambiano promesse, si condividono le gioie e i dolori della vita, i figli, la casa. Anche se oggi la società si è evoluta e nuove forme di famiglia sono finalmente accettate, il matrimonio rimane il simbolo di un rapporto esclusivo a due, di un legame che dura – anche quando non dura – per tutta la vita. Se nell’epoca moderna il matrimonio ha varie forme e non è sancito per forza da una cerimonia, da un rito religioso o da una firma di un “contratto”, ogni tanto è bello rispolverare le vecchie tradizioni, specie se possono garantire un fascinoso romanticismo a un giorno così speciale.

I principali matrimoni tradizionali della Sardegna sono tre: Sa CoiaMaurreddina di Santadi, Sa CojaAntigaCerexina o Antico Sposalizio Selargino e S’AntiguIsposongiu de Busache. Proprio nel mese di agosto si celebra il Matrimonio Mauritano, il primo del nostro piccolo elenco che non può tener conto di tutti i riti andati perduti. A Santadi, nel Sulcis, dal 1968 una coppia di fortunati sposi ha l’onore di rivivere le antiche tradizioni d’amore sulcitane. L’evento si svolge generalmente la prima domenica di agosto ed è una grande festa che affonda le sue radici nel rito della Chiesa Cattolica Romana. I protagonisti assoluti della festa sono le traccas, i grandi carri addobbati, vero orgoglio della popolazione di Santadi e di tutto il Sulcis. Le traccas, trainate dai buoi, accompagnano gli sposi fino alla piazza principale del paese (allestita per l’occasione) e sono decorate minuziosamente con bellissime composizioni floreali, spighe di grano, tappeti e arazzi. Gli sposi indossano i costumi sardi tradizionali, quelli tipici del giorno di festa. Il matrimonio religioso si conclude con un rito pagano per eccellenza, sa gratzia, ossia la benedizione degli sposi da parte delle rispettive madri. L’acqua è offerta ai novelli marito e moglie come simbolo di nuova vita, mentre le mamme eseguono sulla loro fronte un gesto scaramantico per augurare ai figli felicità e amore. Il tutto si conclude con la classica rottura del piatto nuziale.

La festa del Matrimonio Selargino o Sa CojaAntiga ha inizio con il palio della sposa, che si svolge un giorno prima dello sposalizio vero e proprio. In questa occasione tutti i mobili e gli averi della sposa vengono trasferiti nel nuovo tetto coniugale. Il giorno successivo tutti i balconi si vestono di gioia, colorandosi con fiori e arazzi. In scena è l’antica cerimonia nuziale campidanese. Gran parte della comunità di Selargius indossa il costume tradizionale e partecipa con felicità al rito che si svolge nella chiesa dell’Assunta e che si conclude con l’incatenamento degli sposi e con la promessa d’amore dedicata ai futuri figli della coppia, incisa per sempre su una pergamena.

A settembre si celebra invece la grande festa dell’amore di Busachi, il cui matrimonio tradizionale ispirò i dipinti della celebre Sala dei Matrimoni del Palazzo Civico di Cagliari. Il pittore, Filippo Figari, realizzò un’istantanea di questa antica memoria di tenerezza, raccontando ai posteri uno dei più antichi matrimoni di Sardegna. S’Antigu Isposongiu de Busache rappresenta l’abbraccio di tutto il paese: ogni cittadino partecipa alla cerimonia attendendo la caduta finale de sa ratzia, piatto di ceramica contenente spighe di grano, sale e monete gettato dalla madre dello sposo ai piedi della coppia. A questo punto iniziano le danze: attorno ai novelli coniugi si forma un cerchio di uomini in costume sardo che cantano, uniti in un ultimo abbraccio di amicizia. Marito e moglie sono simbolo assoluto dell’intera popolazione di Busachi che si ama come una grande famiglia.

Tra ceramiche rotte, canti d’amore, costumi tradizionali e romantici carri addobbati, il matrimonio tradizionale sardo, in tutte le sue declinazioni, resta un evento da non perdere. L’aria d’amore e il vento del passato continuano a rinfrescare di tanto in tanto la modernità, ricordando a tutti le antiche radici delle nuove promesse d’affetto eterno.

http://www.shmag.it/

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *