di TITO SIDDI
Sarà la boutique del dolce fatto in casa l’attività che dal due gennaio ha iniziato a sfornare dolci di qualità. L’idea di allestire un laboratorio di alta pasticceria, a norma di legge, tra le mura domestiche è di Cecilia Mereu una giovane di 32 anni di Sant’Antioco, con laurea di operatore culturale per il turismo. Nel giugno scorso Cecilia Mereu decide di presentare la domanda del progetto imprenditoriale per il “Bando Resto al Sud 2018” ottenendo un esito positivo da parte della commissione di Invitalia entrando a far parte così dei progetti sovvenzionati. “Già dall’età di dieci anni, il mio passatempo preferito – racconta – è stato quello di sfornare dolci per la mia famiglia. Poi – continua – dopo la laurea, quella passione accantonata per lo studio si è rifatta sentire sempre più forte, ed adesso eccomi qui per concentrarmi a tempo pieno sulla pasticceria”. Studia con i più noti pasticceri a livello regionale. Il più importante è stato l’anno con un grande maitre chocolatier a livello regionale e nazionale grazie al quale consolida le sue conoscenze e apprende un nuovo modo di fare pasticceria che gli vale un contratto presso un famoso e rinomato Hotel di Cagliari. Il suo più grande desiderio rimane però quello di aprire un laboratorio tutto suo che adesso il progetto “resto al Sud” ha reso possibile. Parte così a Sant’Antioco il progetto di fare impresa nel settore pasticceria homefood, prima attività in Sardegna associata a Cucina Nostra, l’associazione che segue questo tipo di progetto, che avrà un brand dal nome antico ed intrigante. La microimpresa domestica alimentare allestita da Cecilia Mereu si chiamerà “Zacaro”. Nome che deriva dal greco che indicava la pasticceria come una branchia dell’architettura. Il core business dell’azienda sarà la produzione artigianale di qualità, realizzata seguendo le regole della tradizione e della natura. Prodotti dolciari esteticamente curati nel dettaglio, buoni e sicuri realizzati con ingredienti naturali, non frutto della ricerca del laboratorio chimico. “Mi dedicherò a cucinare dolci dalle ricette originali proposte in versione completamente inedita o tradizionali interpretate con creatività, buon gusto e originalità – spiega Cecilia Mereu – rivisitando scelte di vita alimentari non ultimi i ricordi di gioiose tavole imbandite da madri e nonne nel corso dell’infanzia”. Queste le premesse con cui la commissione Invitalia ha ritienuto che il progetto possa essere “vincente” in quanto volto a impreziosire il dolce “fatto in casa”, simbolo di genuinità e di appartenenza culturale e sociale e allo stesso tempo non limita l’offerta ai dolci tradizionali ma aggiunge un’offerta consistente in un connubio perfetto tra tradizione e innovazione. “Tradizione, innovazione e esaltazione delle produzioni locali – conclude Cecilia Mereu – saranno le parole chiave cui si fonda il brand”. Cecilia Mereu ha iniziato così a produrre dolci e torte di qualità con prodotti certificati in una pasticceria propria per inserirsi, col l’aiuto di Cucina Nostra tra qualche decina di attività di questo tipo già operanti in Italia il cui obbiettivo è produrre dolci per venderli a privati, pasticcerie, locali cittadini e non solo.