“Маските на карнавала между митове, легенди, традиции и cc FCистория” “Le maschere del Carnevale tra miti, leggende, tradizione e storia” a cura dello storico dell’arte Daniela Madau e della Direttrice delle gallerie d’arte del Comune di Pernik ed Artista Elena Temelkova. Art Salon Gallery art , Palazzo della cultura Pernik, Галерия „Арт салон“, Дворец на културата, Перник. Patrocini gratuiti della Mostra: Circolo sociale e culturale Sardika di Sofia; Comune di Pernik; Comune di Collinas; Gallerie del Comune di Pernik; Camera di Commercio italiana in Bulgaria; Da.Ma. del guilcier, storico dell’arte. Vernissage il 10 Gennaio 2019, alle 17. Dal 10 gennaio al 6 Febbraio 2019. “La personale ospiterà una selezione del percorso artistico di un’artista che ama sperimentare segni, linee e materie, per raccontare la Sardegna e la sacralità della nostra tradizione, secondo il suo caratteristico tratto.
La selezione delle opere, ruoterà attorno a un tema caro a Gisella Mura: la Sardegna, la sua storia ancestrale, i nostri miti e le nostre leggende.
Ma chi è Gisella Mura? Un’artista sarda, una profonda conoscitrice della tradizione dell’Isola ma, nel contempo, un’ambasciatrice della nostra cultura nel mondo. Di fatto, reduce da numerose esperienze e collettive a cavallo tra la Sardegna, l’Italia, l’Europa e l’America Latina, eletta tra i vincitori della 12° Biennale di Roma, racconta l’amore e la passione per la Sardegna attraverso tele, disegni e ceramiche di grande impatto emotivo. “Un’artista che studia e racconta la forma umana, spaziando dal neoclassicismo all’arte bizantina ma con un tratto decisamente ancorato alla sua terra d’origine. Dopo un percorso universitario all’Accademia di Belle Arti di Sassari, non ha mai abbandonato il pennello e gli studi sulla Sardegna. Un’arte emotivamente forte che esce dalle tele e cattura l’attenzione per la forza che emana, dalle maschere tradizionali sarde ai suonatori di launeddas, per poi soffermarsi sulle forme sensuali e passionali della donna. Le sue opere sono un complesso armonico di simbologia, sardità e femmineo.. La sua creatività sta nell’utilizzo attento dei materiali: stucco, gesso, acrilico, terracotta e plexiglass, olii e pastelli a olio per permettere alle sue opere di uscire dalla tela e catturare gli spettatori per la loro interazione con gli spazi. Uso misurato del colore, toni caldi si affiancano con eleganza a altri freddi, per la maggiore rosso, nero e bianco e qualche sperimentazione verde che accolgono le sue figure dagli incarnati marmorei o dorati. Uno stile impetuoso di una pittrice che, nelle sue tele, valorizza e celebra la tridimensionalità dell’acrilico e degli smalti. Tele che esplodono da se stesse e raccontano la perfezione dell’essere umano. Donne che padroneggiano la tela, che raccontano la Sardegna nella sua essenza” Gli ultimi anni hanno visto l’artista impegnata in un assiduo studio della storia sarda per culminare con una serie dedicata alle maschere. La Sardegna, d’altro canto, vanta una prosecuzione dell’antico rito della vestizione di maschere che dai festeggiamenti di Sant’Antonio a gennaio, accompagnano la comunità alle porte della Quaresima, culminando nella frenesia del Carnevale. Ottana e Mamoiada, Fonni e Olzai, Orani e Samugheo, Aidomaggiore e Oristano, Bulgaria e Sardegna. Una scelta che vuole essere un ponte che collega due terre con tradizioni simili, forse nate da un unico ceppo, avvolte da un velo misterioso che le rende spettacolari e intime.” Analisi critica a cura dello storico dell’arte Daniela Madau
Grande iniziativa per la cultura Sarda in terra bulgara