LE LAUNEDDAS DI FABIO MELIS, IL VIOLINO DI DAVIDE PAIS E LA VOCE DI ANTONIO PIRASTRU: CONCERTO DI NATALE A CIAMPINO CON L’ASSOCIAZIONE “GRAZIA DELEDDA”

da sinistra: Antonio Pirastru, Fabio Melis e Davide Pais
di ANGELO MEREU

Domenica 16 Dicembre, presso il Circolo Cipollaro di Ciampino si è tenuto il concerto di Natale organizzato dall’Associazione Culturale ‘Grazia Deledda’ di Ciampino aderente alla FASI(Federazione Associazioni Sarde in Italia), con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Ciampino.

Dopo la funzione religiosa ufficiata il mattino da Don Michele Fiorentino, nel pomeriggio,si è tenuto il concerto di musica popolare diretto dalle launeddas suonate dal M° Fabio Melis accompagnato dal violinista Davide Pais e dalla voce di Antonio Pirastru. Il M°Fabio Melis docente al Liceo Musicale D. Azuni di Sassari e ricercatore musicale, ha presentato il suo nuovo progetto musicale trasferendo, attraverso il millenario strumento a fiato erede diretto del mitico flauto di Pan, la genuina sensazione di una cultura che affonda le radici saldamente nel Mediterraneo. Quindi tradizione non solo di ‘cose’ antiche, ma anche trasferimento vero e proprio di nuove sensibilità.La voce come anima del logos condiviso e il violino, strumento colto per eccellenza, nei brani proposti, arrangiati apposta per tale formazione dal M° Melis, hanno creato, nella chiesa prima e poi successivamente durante l’esibizione, l’armonia, che il folto pubblico presente ha condiviso in silenzio. Si è potuto ascoltare da No potho reposare a Note de chelu,sino ad arrivare alla ninna ninna di Brahams. Le launeddas hanno duettato con la voce di Antonio Pirastru, che per l’occasione ha suonato anche l’organetto diatonico, su sonette o organettu in sardo, che giunto dal continente nell’800 è diventato l’accompagnamento principe dei balli tradizionali sardi. Inoltre il Pirastru ha suonato il violino del Pais esibendo la sua versatilità musicale.

Per farla breve e non uscire dalla semplice cronaca di una serata prefestiva fredda ma scaldata dall’interesse dei presenti,di una civiltà profondissima, di un popolo fiero rimangono non solo la pietra e qualche pater familia costretto a vivere nel turbinio della modernità, ma un Tempo futuro pieno di scoperte per chi già conosce la Sardegna e per tutti quelli che ci vanno in vacanza, a oziare.

Alla fine del concerto i presenti hanno potuto gustare panettone al mirto accompagnato da un buon spumante, ovviamente sardo.

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