LA DECIMA EDIZIONE TRA RICCHEZZA E QUALITA’: “L’ISOLA CHE C’E’ – SARDEGNA INCONTRA ROMA 2018” NEL 70ESIMO DEL GREMIO E CON “I CAMMINI DELL’IDENTITA’”

di ANTONIO MARIA MASIA

La Decima edizione, continuativa, per noi, la 37° per Giorgio Ariu e la sua Gia Comunicazione, la possiamo archiviare con buona soddisfazione e nel complesso rimpiangerla, d’ora in avanti e fino all’Undicesima, per i risultati di partecipazione, consentiti da Giove Pluvio, e soprattutto per suoi elevati contenuti tecnici, relativi alla fiera agroalimentare-artigianale, e culturali.

Risultati che speriamo di ripetere incrementadoli, si Deus cheret, (se Dio vuole) l’anno prossimo negli ultimi giorni di settembre.  Con Giorgio e i responsabili del “nostro”, accogliente e accattivante Mercatino Conca D’Oro, abbiamo fissato le giornate: da venerdì 26 a domenica 28 settembre 2019. Così…a buon intenditor…   Siamo in anticipo di un anno, ma intanto invitiamo tutti a memorizzare e prendere nota.

Con la Decima, solo il tempo che ci ha un po’ tradito, insieme all’influenza, come diremo più avanti, non ci consente di dire: ottima riuscita!  Ma più sobriamente: buona e ricca di risultati!

Il sabato incerto, a tratti nuvoloso, minaccioso e piovoso e a tratti di nuovo luminoso e soleggiato, di sicuro non ha incoraggiato le uscite di casa e le visite. Presenze che comunque non sono mai mancate, perché il Mercatino consente a noi organizzatori ed agli amici standisti di operare all’interno di spaziose e solide strutture, ben servite e adeguatamente protettive rispetto a temporali e piogge anche insistenti e intense.

Come sempre in questo tipo di manifestazione cerchiamo, l’obiettivo impegnativo e ambizioso, di trovare un equilibrio fra proposte di carattere economico che siano di sostegno e di vetrina agli operatori sardi che propongono nella Capitale le loro eccellenze “artigianaliagroenogastronomiche” e proposte di più evidente carattere culturale: libri, pittura, musica, tradizione, folklore, ambiente, storia, geografia. Sottolineiamo, però, che anche gli aspetti economici hanno e presentano indissolubili e più o meno espliciti caratteri culturali.

Il mix che deve venir fuori da tali eventi e che deve essere percepito è quindi un mix sociale, economico e culturale per attrarre l’attenzione del sardo e del non sardo e di chiunque s’avvicina al “fenomeno della Sardegna accogliente e bellissima. E il numero degli innamorati è in continua costante crescita. Che dobbiamo alimentare.

Questo sentimento lo abbiamo constatato in maniera palpabile anche nel corso delle tre giornate, attraverso affettuose dichiarazioni, espressioni di simpatia, di stima e vicinanza, di riconoscimento per il valore e la qualità degli stand, così come predisposti, per la eccellenza delle merci, per la bravura e la capacità di relazione degli operatori presenti.

Il tutto in un ambiente che ha facilitato lo scambio e la nascita di amicizie, la gioia di ritrovarsi insieme ancora una volta ad ascoltare parole sarde, suoni e melodie che ci coinvolgono ed emozionano, anche a confronto con suoni e melodie diverse, come nell’occasione dell’esibizione, molto applaudita,  del gruppo delle ballerine di Flamenco, guidate la Luisa Flores, e presentataci dall’amico Roberto Lai, il divulgatore di opere d’arte recuperate dal malaffare, e soprattutto grande “defensor fidei” e sostenitore del vero patrono della Sardegna, un nero immigrato (abusivo, direbbe qualcuno) dall’Africa: Sant’Antioco, un suo concittadino.  Da valido contrappunto alla danza gitana il nostro “ ballu sardu” (non con il gruppo di Ittiri Cannedu, assente all’ultimo minuto l’organettista per sostituzione di un collega di lavoro, colpito da influenza) con alcune lezioni improvvisate, che hanno coinvolto numerosi presenti aspiranti ballerini,  da parte del  Duo “Frores de Acantu” Roberta di Nuoro  e Ivo de’ Roma, il cui concerto ha riscosso grande ascolto ed entusiasmo ed ha riguardato alcune canzoni popolari di grande successo che ci hanno permesso di ricordare Maria Carta e Andrea Parodi, indimenticabili: Nanneddu meu, No potho reposare, Barones, S’Aneddu, Carrasegare, ecc…. accompagnate dal coro spontaneo del gran pubblico presente

La rassegna ha visto, ripetersi il momento culturale più atteso e partecipato: l’attribuzione del Premio “Isola che c’è 2018” conferito dalla Gia e dal Gremio a personalità sarde che nel corso della loro attività professionale o artistica hanno conferito lustro e attenzione alla nostra Sardegna. E quest’anno fior di premiati!

Nei settori della medicina e della sanità e solidarietà: Angela Maria Silvestri, senologa, Roberto Tumbarello , Direttore del Reparto di  cardiologia pediatrica al Brotzu di Cagliari e l’Unitalsi – Unione Nazionale Italiana Trasporti a Lourdes.

Tre assolute eccellenze.

La dott.ssa Silvestri , con generoso sorriso, ci ha illustrato i progressi nell’ambito della prevenzione e diagnosi precoce del tumore al seno, condotti in generale ed in particolare dal suo gruppo di lavoro. Il Prof. Tumbarello, richiamando la sua precedente esperienza al Bambin Gesù di Roma, insieme alla nostra Consigliera Maria Antonietta Sotgiu, ha sottolineato con forza e capacità la sua attività di solidarietà e di attività di volontariato all’estero e segnatamente, ora, in Palestina, nella striscia di Gaza, che non dovrebbe essere trattata, sostiene con fermezza, come una enorme prigione a controllo, su una fettina di terra, di oltre due milioni di persone, bambini compresi. I responsabili Unitalsi Sergio Zuddas, presidente sezione Sarda sud Unitalsi e Antonello Caria, vice presidente sottosezione Unitalsi Cagliari, hanno, in maniera sobria e gentile, sottolineato l’apporto effettivo, affettivo e psicologico che la loro organizzazione di volontari conferisce ai tanti malati che si recano a Lourdes per trovare nella grotta delle apparizioni il conforto della Grande Madre.

Nel settore della letteratura e poesia: alla prestigiosa e conosciutissima “Associazione Amici del Libro” di Cagliari, attraverso la sua bravissima e attiva presidente Maria Grazia Vescuso che ci ha relazionato sulla lunghissima e importante attività dell’Associazione. L’occasione è stata, per chi scrive, felice e opportuna, anche per la presenza di Ettore Angioni, già Procuratore Generale  della Repubblica di Cagliari ed ora scrittore di successo sul tema dei più noti sequestri di persona in Sardegna. Di gioia, perché con Maria Grazia si sono rinnovati antichi vincoli di amicizia, di affinità e posso dire di quasi “parentela” tra il Gremio e gli Amici del Libro. Ricordo, infatti, che fu il Prof. Nicola Valle, fondatore dell’Associazione, scrittore importante e divulgatore eccezionale della Sardegna, nel 1948 a suggerire al nostro Fondatore Avv. Pasquale Marica di Sanluri e amici (Remo Branca, Ennio Porrino, Melchiorre Melis… il nome Gremio per il nostro sodalizio. Nel 1948! E questo mi ha dato l’opportunità di sottolineare che nell’anno in corso ricorre il 70esimo della nostra nascita, con questo bel nome. Peraltro non dimentichiamo che siamo i continuatori della più antica Associazione dei Sardi di Roma e d’Italia (di cui Marica faceva parte) nata nel 1910 con il presidente Comm. Felice Crespo di Mandas e che nel 1914 organizzò a Roma, in Castel Sant’Angelo il primo Congresso Regionale Sardo, fuori da Cagliari.

Nel settore della musica: un grande personaggio, Nanni Zedda, che simpaticamente ci ha raccontato il suo percorso internazionale (ma lui fortemente legato alla Sardegna) nell’ambito della musica e dell’organizzazione di grandi eventi. Travolgente!

Non sono potuti intervenire per improvvisa influenza, capita, altri due personaggi importanti nel panorama della cultura sarda: Michele Pio Ledda, autore di tantissimi brani e canzoni, e il regista Cesare Furesi di Alghero: chi non ricorda il film  “Chi salverà le rose?  Li avremo l’anno prossimo.

La rassegna era anche, e in modo speciale, dedicata ad un tema importante che ha visto il Gremio impegnato a fondo sin dal mese di ottobre 2017 nella realizzazione del progetto “I Cammini dell’Identità”, con il contributo della Regione Sarda, Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

Progetto che, partendo da San Giorgio primo Vescovo dell’ Ecclesia Barbariensis, Santa Barbara di Nicomedìa patrona dei minatori, San Giacomo apostolo ( Santu Jacu), Sant’ Efisio martire dei Sardi, Nostra Signora di Bonaria patrona della Sardegna, figure che hanno ispirato i Cammini attualmente iscritti in un apposito Registro regionale,  si è realizzato non solo con l’approfondimento dei citati Cammini “ufficiali” ma  anche con il suggerimento di altri percorsi, con  un “Seminario formativo itinerante” a Cagliari e dintorni dall’8 al 15 luglio, raccontato in una Rivista a colori di 42 pagine allegata al n. 3 di settembre de “Il Cagliaritano”, a firma dei partecipanti, con Presentazioni pubbliche del progetto a Roma e Cagliari, ben partecipate, con un Documentario audio-video di 54 minuti, con una Mostra fotografica di 38 pannelli e con un  Sito web.

Conoscere e far conoscere, amare e far amare la Sardegna, camminando, è l’invito che rivolgiamo a chi è dentro e fuori della Sardegna, perché siamo sicuri che attraverso il filo conduttore degli antichi e nuovi cammini religiosi, laici, naturalistici, ambientali, nuragici, poetici, letterari è possibile toccare e percepire i luoghi e i simboli dell’identità culturale, sociale, ambientale del popolo sardo, ivi compresa anche la sua lingua che di tale identità è espressione primaria. Camminando è naturale familiarizzare con paesaggi e ambienti urbani e extraurbani, dove ancora si leggono distintamente i segni del nostro passaggio, della nostra storia e, quindi, delle nostre radici culturali.

Nel corso dell’incontro all’Isola che c’è, come previsto, nell’accogliente e affollato padiglione strutturato per gli incontri e dibattiti culturali, con alle pareti  esposti 38 pannelli 40 x60 rappresentati l’apprezzatissima  Mostra fotografica (foto in massima parte scattate dal fotografo del gruppo partecipante al Seminario Cleto Cifarelli), sono stati presentate  e omaggiate ai presenti la Rivista (edita dalla Gia) e il Dvd  relativo al documentario. Il  regista Francesco Madonna ha presentato e commentato dopo la proiezione, il bellissimo ed emozionante corto, alla presenza fra gli altri di alcuni “seminaristi”: Stefania Caratelli (pittrice), Neria De Giovanni (scrittrice, presidente Aicl – Associazione internazionale dei critici letterari), Giuseppe Ecca (saggista), Gianni Garbati (presidente Circolo di Madrid),  Antonio Maria Masia (presidente Gremio), Alessandro Pala Griesche (attore di teatro), Stefania Porrino (regista teatrale, drammaturgo), Luisa Saba (Consigliere Gremio), Antonietta Schirru (Circolo Ostia-Donne Fasi Circoscrizione Centro Sud).

L’autore del sito, l’ing. Pierangelo Marzona, venuto appositamente da Milano ha presentato il sito creato dal Gremio sul tema e che confluisce sul sito della Regione: www.sardiniaeverywhere.net.

A completamento dell’evento “I Cammini dell’identità”: l’opera fotografica e i libri di Maria Carmela Folchetti di Nuoro, (anche lei rimasta a Nuoro con l’influenza) attraverso la proiezione di un piccolo corto che ben metteva in risalto il suo impegno per le tradizioni identitarie della Sardegna: le processioni sacre e le processioni laiche e carnevalesche. Dieci suoi libri ricchi di foto e commenti sono stati omaggiati, per estrazione, ai presenti.

Ed ancora sempre in collegamento con il tema: A Kent’Annos! Una interessantissima relazione dell’Eurispes presentata direttamente dal suo presidente e Fondatore Gian Maria Fara, premio “Isola che c’è, 2011”, su come viene percepita la Sardegna dagli italiani e raccomandazione calorosa perché si investa da parte pubblica e privata, sulle vere e preziose ricchezza della Sardegna: cibo, ambiente, tradizioni e cultura. Esattamente come propone il nostro progetto “I Cammini dell’identità. Cosi come ha sottolineato pure il presidente del Parco Geominerario, Tarcisio Agus, nel raccontarci la storia e la nascita del Parco che si propone, infatti, in termini di recupero ambientale a fini turistici e di conoscenza.

Ma in conclusione non posso non rendere merito ancora una volta, per il riuscito mix economia-cultura, all’infaticabile  amico Giorgio Ariu che con attenzione e premura ha seguito tutto lo svolgersi della manifestazione presentando, premiando, sollecitando, coordinando, brindando con tutti al tavolo dei pregiatissimi vini di elevata qualità e notorietà: Latinia, Terre Brune, Pedraia, Carignano del Sulcis, Rocca Rubia, Villa Solais, offerti dalla Cantina di Santadi e serviti da un impeccabile e simpatico sommelier in gran divisa, Simone. E che, preoccupato dalle bizze del tempo, non hai mai perso di vista l’andamento economico dei “suoi” validissimi espositori, invitando i visitatori a degustare e…se del caso, acquistare.

All’anno prossimo, si Deus cheret.

 

 

 

 

 

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