di ALESSANDRA ATZORI
La prima volta che ho sentito questo tenore sono rimasta colpita dalla splendida qualità della sua voce. Muoveva i primi passi nel ruolo di Alfredo in una Traviata organizzata dall’Associazione sarda cefalalgici, in forma semiscenica. Tante volte mi sono espressa in merito all’argomento qualità. A volte sentiamo dire: “quello ha una bella voce”, perché magari riesce a tenere gli acuti. La qualità è altra cosa.
Faccio un paragone: compro un kg di belle mele, tutte rosse dall’aspetto meraviglioso e poi al gusto sono aspre o prive di qualunque gusto.
Mauro Secci è una di quelle voci che oltre ad avere una facilità nell’ estensione ha anche una bella qualità di suono. Io la paragono al color smeraldo proprio come il mare della mia Sardegna.
Lui è del cagliaritano, esattamente di Selargius ed è orgoglioso di essere sardo ovunque vada.
Mauro, quando è cominciata questa avventura nel mondo della lirica? Diversamente dalla media, ho iniziato tardi, a 28 anni . Ero già laureato in Economia ma il sogno di calcare le scene , che per anni era assopito, è emerso prepotentemente. Ho avuto la fortuna di fare una bella gavetta nel teatro della mia regione, al Lirico di Cagliari, dove ho avuto l’opportunità di debuttare in piccoli ruoli e ciò mi è servito per maturare ed essere indipendente economicamente.
In questi giorni sei impegnato nel difficile ruolo di Alfredo nella Traviata di Giuseppe Verdi, a Spoleto. E’ la prima volta che debutti in questo ruolo? No. La prima volta è stato l’inverno scorso , in occasione del famoso concorso ASLICO (ha lanciato artisti come la Scotto, la Freni, Martinucci , tanto per citarne alcuni) e replicandolo fino alla primavera .
Come sei giunto a Spoleto? Ho fatto le audizioni libere, sono piaciuto e mi hanno scelto tra tanti candidati.
Quale è stata la tua prima insegnante, quella che ti ha accompagnato poi al mondo del professionismo? Elisabetta Scano, mia maestra nonché Madre d’arte . Devo tutto a lei.
Decisamente una grande maestra. Però, come è doveroso e necessario per tutti gli artisti, hai fatto anche delle Master Class e dei perfezionamenti. Si certamente. Negli ultimi anni mi sono perfezionato con Jaime Aragall, Giacchino Gitto, Angelo Romero perchè comunque non si finisce mai di studiare e di imparare.
Sante parole! Accanto ad un bravo artista lirico c’è sempre anche un buon maestro di spartito. A chi ti affidi quando devi imparare o perfezionare un ruolo? Quando non sono nella mia terra mi affido a quelli che ho a disposizione nel posto, ma il M° Andrea Cossu è il mio pianista di fiducia oltre che essere un amico.
Questo rapporto col pianista lo reputo importantissimo. Avere un maestro preparatore di grande esperienza come lui rende tutto più facile e piacevole. Fra i ruoli che hai debuttato come protagonista, oltre ad Alfredo , ce ne sono stati altri? Si. Lo scorso anno sono stato Edgardo nella Lucia di Lammermoor al teatro Petruzzelli di Bari.
Beh anche questo ruolo è abbastanza impegnativo e mette a dura prova i tenori più esperti. Invece ci puoi anticipare quale sarà il tuo prossimo impegno? Si. Sarò ancora Alfredo sempre al Teatro Petruzzelli di Bari, per tutti i matinée.
Ti faccio il mio in bocca al lupo per il prossimo impegno e per tutti quelli futuri.