Proposta di legge per modificare la Costituzione e far riconoscere nella Carta il principio dell’insularità già pronta. E numero di firme necessarie per appoggiare la richiesta quasi raggiunto dopo una lunga campagna di caccia alle sottoscrizioni: vicini alla 50mila sigle a poche settimane dallo stop della raccolta previsto per l’inizio di ottobre. È il punto della situazione fornito dal “Comitato Promotore per l’Insularità” insieme alla Fasi, la federazione che raccoglie gli emigrati sardi in Italia. Annunciato dal presidente del comitato Roberto Frongia l’invio di una richiesta di incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Durante le sue vacanze nell’isola – ha detto Frongia – ha speso parole importanti per la Sardegna”. Anche la Federazione delle associazioni sarde in Italia (F.A.S.I.) in campo. “Il ponte Morandi – ha detto la presidente Serafina Mascia – era un importante collegamento utilizzato da migliaia di emigrati sardi: il suo crollo rappresenta un ulteriore ostacolo. Ma il problema dell’insularità si trascina da anni e non si risolve. Per questo abbiamo deciso di lavorare con chi affronta questo tema e ha voglia di trovare una soluzione. Con la firma possiamo esercitare un nostro potere e diritto facendo conoscere questo problema anche ai “continentali”: gli spieghiamo che non chiediamo un privilegio, ma un diritto. In questa campagna portiamo le firme non solo degli emigrati, ma anche di tante persone che hanno abbracciato questa causa”. La battaglia è stata intrapresa dai 70 circoli della Fasi sparsi in tutta Italia: sono arrivate dal resto della penisola, secondo le prime stime indicata dal responsabile trasporti della Fasi Tonino Mulas, circa 6mila firme. Mascia ha sottolineato il problema della continuità territoriale assente oltre Milano e Roma. “Uniti – ha detto – si vince: dobbiamo essere compatti con il Governo”.
Speriamo sia la volta buona