– MEMORIE: a cura di Efisio Carbone, presso la Cripta di Santa Restituta, a Cagliari, fino al 13 settembre 2018.
Orari: tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 19:00;
– TRASFIGURAZIONI: a cura di Baingio Cuccu, all’interno della 51^ Mostra dell’artigianato “TESSINGIU”, presso il Museo MURATS (Museo Unico Regionale Arte Tessile Sarda) di Samugheo OR , fino al 16 settembre 2018.
Orari: tutti i giorni, 10,00-13,30 e 15,00-20,30.
Info: mariajoleserreli@hotmail.it
Un anno ricco di soddisfazioni, il 2018 ancora in corso, per Maria Jole Serreli. Tra le tante mostre e rassegne, l’artista sarda ha partecipato aTreasures Room, dal 22 marzo al 14 aprile scorso presso la galleria MA-EC (Milan Art &Events Center) di Milano, e si è recata a Shenzhen, in Cina, dove dal 6 al 13 maggioha partecipato a ChineseIntangible Heritage Art Exhibition, evento d’arte, moda e design presso il Museo d’Arte contemporanea Eachway Art and Fashion Museum della famosa stilista Huizhou Zhao. L’artista sarda ha realizzato anche un’installazione site specific e una performance con l’artista Loredana Galante, in un connubio che ha avuto con il supporto della stilista e designer cinese, a cura della curatrice e consulente di moda Barbara Santoni.
TESTO CRITICO DI EFISIO CARBONE PER “MEMORIE”
“Basterebbe aprire uno dei testi illuminanti di Augè “Le forme dell’oblio” per trovare interessanti richiami al processo creativo dell’artista Jole Serreli e alla sua capacità di richiamare, con precisi meccanismi narrativi, la potenza del racconto; parliamo di sistemi mnesici che descrivono una pluralità di memorie mosse tra conscio e inconscio e attivate dall’artista con la forza dell’associazione, dell’amplificazione metaforica e dell’elemento rituale.
Le associazioni libere di pensiero, che richiamano componenti surrealiste, non certo dadaiste come in prima analisi l’assemblage potrebbe far credere, sono stimoli che rendono lo spettatore l’io narrante, ossia l’attore che modifica, anzi scrive, il racconto”.
TESTO CRITICO DI BAINGIO CUCCU PER “TRASFIGURAZIONI”
Le opere dell’artista, realizzate con l’uso di materiali tessili, consentono di recuperare l’importanza del gesto e della manualità ma soprattutto l’aspetto contemplativo del processo creativo.
Il suo operare si inquadra bene nel concetto di arte che, attraverso la trasfigurazione, dà vita ad un percorso che ha come scopo quello di comunicare stati mentali e ricondurre alla conoscenza personale e alle esperienze soggettive di chi crea ed osserva.
La ricerca di un linguaggio trasversale porta con se la sensazione di comunicare questi stati d’animo attraverso una lettura più vicina alla percezione che all’evidenza vera e propria. Seguendo questo ragionamento i manufatti diventano la sua proiezione e la trasfigurazione l’obbiettivo della creazione artistica. Questo scopo è raggiunto per mezzo dell’esperienza gestuale ed estetica che deve conservare quell’aureola di mistero espresso tramite un codice velato, il quale, attrae e incuriosisce inconsciamente l’osservatore. Questo permette all’opera della Serreli di creare connessioni e legami con le realtà personali innescando così la resa “poetica” della trasfigurazione.
I fili che si intrecciano, si annodano o avvolgono oggetti di uso quotidiano, diventano così sostanza dell’espressione artistica e danno vita a installazioni personali ed universali allo stesso tempo, dove il nodo è quasi sempre la struttura principale.