L’INTERVISTA TELEVISIVA SU “SARDEGNA UNO” AD ANTONIO MARIA MASIA, PRESIDENTE DEL GREMIO DEI SARDI DI ROMA

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3 commenti

  1. Un bel progetto per evidenziare il patrimonio della cultura sarda, sviluppato …..dai cammini dell’emigrazione:) Vorrei capire meglio in che modo questo sito potrà diffondere, interessare e attirare l’attenzione anche al di fuori dell’Italia….mi sembra essenziale!

  2. Cara Giusy lo scopo del progetto è quello di diffondere il concetto del Camminare e quindi, per i non sardi anche il desiderio di Visitare la nostra Terra. Quando il 5-6-7 ottobre in occasione della manifestazione “Isola che c’è” a Roma presenteremo i risultati: sito, documentario, mostra fotografica e relazione su rivista del progetto, daremo ai presenti e poi ai Circoli sardi d’Italia e del mondo gli strumenti per avere consapevolezza ed eventualmente divulgare. Ti ringrazio in anticipo per la collaborazione e l’attenzione

  3. Grazie dell’attenzione Gentilissimo Signor Masia. Nei 30 anni vissuti a Parigi, una ventina li ho impegnati benevolmente nelle associazioni francesi e sarde.Come ex presidente di un’associazione culturale sarda, l’interesse maggiore, oltre al successo della manifestazione stessa, era importante il POI in effetti mi preoccupavo sopratutto dei resultati che ne sarebbero scaturiti. Vi auguro un grandissimo successo per il 5-6 e 7 ottobre, il sito e la mostra saranno di sicuro una bellissima vetrina da divulgare, bisognerà assolutamente fare in modo che si riflettano anche al di fuori dei Circoli sardi e dell’Italia. Abbiamo assistito al Flop dei “Sardegna Store” dove le vetrine sono costate molto care alla Regione, e sono fallite probabilmente perché si aspettava che la gente andasse spontaneamente ad aprire la loro porta e interessarsi alla cultura sarda, come in un normale negozio qualunque…… La realtà all’estero è che l ‘Isola sia ancora molto sconosciuta, per molti da non sapere dove si trovi la Sardegna, e questi non andranno certo a visitare il sito spontaneamente; bisognerà contattarli, incuriosirli e motivarli, come ho fatto per anni tramite mostre, artisti e sopratutto con strategie di comunicazione con le istituzioni locali. Per questo sinceramente non credo si potrà contare solo sui Circoli sardi o comunità sarde all’estero, quelli che ho conosciuto da vicino solitamente fanno ben poco per lavorare in questo senso. Questa è la consapevolezza di un’emigrata di lunga data, che auspica di cuore il vostro successo per il bene della Sardegna. Saluti i più sardi!

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