I turisti amano i prodotti tipici della Sardegna, dal pane carasau all’olio di oliva, dal formaggio alla salsiccia ai vini. Come emerge da un’indagine di Coldiretti, un terzo della spesa dei vacanzieri è destinata proprio al cibo. Si potrebbe dire che i prodotti tipici siano i souvenir preferiti di chi sceglie la Sardegna e le altre località italiane come meta di vacanza: li acquistano più di 4 italiani su 10. «Quest’anno appena il 19% degli italiani torna a mani vuote dalle ferie, ma le difficoltà economiche – sottolinea la Coldiretti – spingono verso spese utili, con i prodotti tipici come vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve, in testa. Al secondo posto, tra i souvenir, si classificano prodotti artigianali e a seguire gadget, portachiavi, magliette con il logo della Sardegna». «Siamo soddisfatti della scelta dei turisti di premiare i prodotti agroalimentari sardi. Questo è il risultato di un lavoro di squadra – sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – Facciamo conoscere i nostri prodotti grazie ai mercati di Campagna amica, alle sagre e alle feste. Ecco perché sono sempre di più i turisti che decidono di acquistare, ad esempio, una confezione di pane carasau come ricordo delle vacanze». Sette turisti su 10 (il 71%) in vacanza nel Belpaese hanno deciso di visitare frantoi, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo-qualità. Il 34% dei vacanzieri – continua la Coldiretti – consuma pasti principalmente al ristorante durante la vacanza, il 9% in agriturismi, l’8% in pizzeria, ma più di uno su quattro (il 26%) mangia a casa anche se non manca chi sceglie paninoteche, fast food, cibi di strada e pranzi al sacco. Cibo buono e giusto, garantito, rispettoso dell’ambiente e degli animali. L’agricoltura italiana – ricorda Coldiretti – è la più green d’Europa e può contare oltre che sulle 5056 bandiere del gusto, su 294 specialità Dop-Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc-Docg. Per quanto riguarda la Sardegna, nell’isola ci sono 198 Bandiere del Gusto, 8 Dop-Igp e 18 Doc-Docg. Non va poi dimenticato che l’Italia ha la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche, di cui oltre 2mila sono in Sardegna. Grazie alla decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati, 40mila aziende agricole sono poi impegnate nel custodire semi o piante a rischio di estinzione: L’Italia detiene il primato della sicurezza alimentare mondiale con il maggior numero di prodotti agroalimentari con residui chimici regolari (99,4%). «Le imprese agricole sono le custodi e le artefici di questo straordinario patrimonio – commenta il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba – Grazie a loro abbiamo questi straordinari paesaggi. Una ricchezza che spesso non sappiamo raccontare a dovere, soprattutto a livello istituzionale, e sulla quale occorre investire molto di più, perché molto spesso è lasciata alla buona volontà del singolo produttore. Pensiamo al lavoro che è stato fatto sul benessere animale del quale, purtroppo, non troviamo traccia nelle etichette».