di BRUNO CULEDDU
Al Festival di Venezia 2018 Salvatore Mereu presiederà la Giuria dei premi VENEZIA CLASSICI, la
sezione che ospita in prima mondiale una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo.
Il prestigioso incarico testimonia la stima goduta dal regista dorgalese tra gli organizzatori del festival cinematografico più importante d’Italia e più antico del mondo.
Salvatore Mereu è un habitué vincente del Lido sin da “Ballo a tre passi“, il suo primo lungometraggio del 2003. Il film, che esplora il rapporto fra tradizione e modernità in Sardegna raccontando quattro storie legate alle quattro stagioni, vince infatti la ‘Settimana della Critica’.
Torna in Laguna nel 2010 con “Tajabone”. Il lungometraggio, ambientato fra i giovani studenti delle scuole medie alla periferia di Cagliari, è selezionato per la Sezione ‘Controcampo italiano’.
Nel 2012 porta a Venezia “Bellas Mariposas”, tratto da un romanzo di Sergio Atzeni, la storia di due ragazzine adolescenti che vivono in un quartiere popolare di Cagliari. La pellicola, autoprodotta e autodistribuita, gli vale il Premio ‘Schermi di qualità’ della sezione Orizzonti.
Nel 2013, per conto della Mostra, realizza il film collettivo “Venezia 70-Future Reloaded” insieme a 70 registi provenienti da tutto il mondo per celebrare la 70esima edizione del Festival. Partecipa con il corto “Transumanza”.
La sua frequentazione con Venezia è ribadita da “Futuro prossimo“, proiettato nella scorsa edizione. Il corto, realizzato all’interno di un progetto di collaborazione fra gli atenei sardi, denuncia la condizione di chi vive nei centri di accoglienza tramite la storia di Rachel e Mojo, arrivate in Sardegna dal Kenya.
Da anni Salvatore Mereu alterna la sua attività di regista a quella di insegnante di educazione all’immagine. Come docente di cinema presso diversi istituti dell’isola ha realizzato con gli studenti alcuni cortometraggi (“Il mare”, “La vita adesso”, “Scegliere per crescere”) selezionati nei più importanti festival nazionali e internazionali. In collaborazione col CELCAM tiene un corso di regia e sceneggiatura presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari.
Dal 2004 è membro dell’Accademia del Cinema Italiano.
Alla 75esima edizione del Festival di Venezia di quest’anno (29 agosto – 8 settembre) Mereu presiederà quindi la Giuria chiamata ad assegnare i premi ‘Venezia Classici’ per i concorsi ‘Miglior film restaurato’ e ‘Miglior Documentario sul cinema’. Deputati a giudicare sono 26 studenti specializzati nei corsi di cinema indetti nelle università italiane, ai DAMS e alla veneziana Ca’ Foscari.
Questo l’elenco dei 18 titoli di selezionati per la sezione ‘Venezia Classici’:
– ESSI VIVONO di JOHN CARPENTER (USA, 1988, 94’, Colore);
– IL PORTIERE DI NOTTE di LILIANA CAVANI (Italia, 1974, 120’, Colore);
– LA CITTÀ NUDA di JULES DASSIN (USA, 1948, 96’, B/N);
– THE BRICK AND THE MIRROR di EBRAHIM GOLESTAN (Iran, 1964, 130’, B/N);
– LA STRADA DELLA VERGOGNA di KENJI MIZOGUCHI (Giappone, 1956, 86’, B/N);
– IL POSTO di ERMANNO OLMI (Italia, 1961, 95’, B/N);
– L’ANNO SCORSO A MARIENBAD di ALAIN RESNAIS (Francia, Italia, 1961, 94’, B/N);
– IL LUOGO SENZA LIMITI di ARTURO RIPSTEIN (Messico, 1977, 110’, Colore);
– DESIDERI NEL SOLE di JACQUES ROZIERS (Francia, Italia, 1962, 103’, B/N);
– L’ASCESA di LARISA SHEPITKO (Russia, 1976, 110’, B/N);
– CONTRATTO PER UCCIDERE di DON SIEGEL (USA, 1964, 102’, Colore);
– I GANGSTERS di ROBERT SIODMAK (USA, 1946, 95’, B/N);
– LA NOTTE DI SAN LORENZO di PAOLO E VITTORIO TAVIANI (Italia, 1982, 107’, Colore);
– LA VOLPE FOLLE di TOMU UCHIDA (Giappone, 1962, 109’, Colore);
– MORTE A VENEZIA di LUCHINO VISCONTI (Italia, Francia, USA, 1971, 130’ , Colore);
– IL GOLEM – COME VENNE AL MONDO di PAUL WENEGER (Germania, 1920, 90’, B/N);
– NULLA SUL SERIO di WILLIAM A. WELLMAN (USA, 1937, 74’, Colore);
– A QUALCUNO PIACE CALDO di BILLY WILDER (USA, 1959, 121′, B/N).
Per la sezione ‘Miglior Documentario’ verrà presentata una selezione di documentari sul cinema e su singoli autori di ieri e di oggi, in grado di offrire innovativi elementi di valutazione storico-critica.
I sette film prescelti:
– THE GREAT BUSTER di PETER BOGDANOVICH (USA, 102’);
– WOMEN MAKING FILMS: A NEW ROAD MOVIE THROUGH CINEMA di MARK COUSINS (Gran Bretagna, 240′);
– HUMBERTO MAURO di ANDRÉ DI MAURO (Brasile, 90’);
– LIVING THE LIGHT – ROBBY MÜLLER di CLAIRE PIJMAN (Paesi Bassi, Germania, 86′);
– 24/25 IL FOTOGRAMMA IN PIÙ di GIANCARLO ROLANDI, FEDERICO PONTIGGIA (Italia, 50′);
– NICE GIRLS DON’T STAY FOR BREAKFAST di BRUCE WEBER (USA, 90’);
– FRIEDKIN UNCUT di FRANCESCO ZIPPEL (Italia, 106′).
Ora non ci resta che andarli a vedere.