Scrive di lei il curatore, Efisio Carbone: “Basterebbe aprire uno dei testi illuminanti di Augè “Le forme dell’oblio” per trovare interessanti richiami al processo creativo dell’artista Jole Serreli e alla sua capacità di richiamare, con precisi meccanismi narrativi, la potenza del racconto; parliamo di sistemi mnesici che descrivono una pluralità di memorie mosse tra conscio e inconscio e attivate dall’artista con la forza dell’associazione, dell’amplificazione metaforica e dell’elemento rituale.
Le associazioni libere di pensiero, che richiamano componenti surrealiste, non certo dadaiste come in prima analisi l’assemblage potrebbe far credere, sono stimoli che rendono lo spettatore l’io narrante, ossia l’attore che modifica, anzi scrive, il racconto”.
Maria Jole Serreli nasce a Roma nel 1975 da genitori sardi, vive in Sardegna. Inizia da autodidatta con il disegno e la modellazione dell’argilla, poi passa alla pittura e alla scultura. Oggi è un’artista poliedrica, la cui espressività comprende la performance e la poesia. Il tutto è spesso mediato nella forma dell’installazione. La prima mostra personale è ad Arborea (OR) nel 1999. Si qualifica ceramista nel 2004 presso l’Istituto C.R.F.P. di Oristano. Sperimenta sin dagli esordi diversissimi materiali, dal basalto alla juta, all’argilla. Francesco Ciusa e Maria Lai sono i primi modelli ai quali si ispira. Nella ricerca di una sua personalissima strada assumono rilevante importanza anche altri grandi artisti, quali Alberto Burri, Lucio Fontana, Carla Accardi, Piero Manzoni e Gianni Colombo. Grazie all’installazione Statue d’animo, tributo alla donna sarda, nel 2009 è invitata, fuori concorso, al XII Simposio Internazionale di Scultura su Pietre del Friuli Venezia Giulia a Vergnacco (UD) e partecipa al XIX Simposio Internazionale di Scultura su Pietra Trachite di Fordongianus (OR). Nel 2010 vince la Borsa di Studio “Workshow, laboratori creativi in rete”, residenza artistica a San Sperate (CA), presso la Scuola internazionale di scultura di Pinuccio Sciola. L’incontro con il padre delle Pietre Sonore si rivela fondamentale. Tante le partecipazioni a importanti collettive, come il “Premio Adrenalina” nel 2012 e nel 2014, entrambe al Macro Testaccio di Roma, “Odds and Sods” nel 2013, presso la prestigiosa ArtMooreHouse di Londra, e diverse edizioni della rassegna artistica internazionale sui diritti umani “Human Rights?”. E poi “Pani e Madri, la forza generatrice dell’arte”, a cura di Simona Campus, nel 2015 a Cagliari, presso l’EXMA. Il rapporto con la materia non è mai fermo, è un mutamento magmatico, una continua trasformazione alchemica dovuta all’incessante sperimentazione dei linguaggi che si concretizza, oggi, nel filo della fiber-art unito all’espressione della corporeità tipica della performance. La partecipazione a “Residenza artistica Cosenza 2015”, a cura di Alberto Dambruoso, ha caratterizzato ancora di più questa strada, con la scoperta del filo di seta grazie alle giovani filatrici di Mendicino (CS); un’opera da lei realizzata con la seta è stata esposta all’inaugurazione del nuovo museo della seta di Mendicino, a dicembre 2015, ed è lì in esposizione permanente. A partire da queste esperienze il filo utilizzato da Jole Serreli è diventato memoria recuperata attraverso l’intreccio con la concretezza degli oggetti quotidiani; lo dimostra Animas, produzione nata nel 2014 e che dalla ricerca realizzata a Cosenza ha trovato sviluppi decisivi. È nata infatti Animas-Custodi di trame, l’installazione protagonista di ulteriori importanti mostre personali e performance, come allo Spazio (In)visibile di Cagliari, a cura di Efisio Carbone, o a Selargius (CA), invitata dalla Fondazione Faustino Onnis a realizzare un’installazione site specific come performance in onore del poeta Faustino Onnis, donata poi alla stessa Fondazione; il testo critico è stato curato dallo storico dell’arte Efisio Carbone. Animas-Custodi di trame è stata esposta anche alla “IX Biennale di Soncino, a Marco”, per la quale è stata l’unica artista sarda selezionata. Non va poi dimenticata Distanze, personale antologica ospitata presso lo spazio “MCasa” di Oristano, a cura di MArte e sotto la direzione artistica di Flaminia Fanari. Tra le altre performance Gli occhi si abitueranno al vuoto e non avranno più fame – realizzata durante l’inaugurazione della bi-personale Tessere trame, presso la Galleria Zoia a Milano –, Nascita, in onore di Costantino Nivola – durante “Fili di Pace”, evento per Emergency che ha avuto luogo a Cagliari il 22 dicembre 2016 – e Perpetuum, realizzata a San Sperate (CA), all’interno del Festival “Sant’Arte: Il Preludio!”, per ricordare la figura e gli insegnamenti di Pinuccio Sciola. È molto forte il suo impegno nel sociale: è stata ospite al Parlamento italiano dove ha illustrato alcuni eventi artistici realizzati per la diffusione della conoscenza della patologia conosciuta con il nome di Alopecia. Già numerose sono le partecipazioni importanti nel 2018, tra le quali Treasures Room, a Milano, presso la Galleria MA-EC, Milan Art & Events Center, “Intangible Culture Heritage Art Exhibition”, a Shenzhen (Cina), presso il Museo d’Arte contemporanea “Each Way Art and Fashion Museum” della Stilista HUI Zhou Zhao, con un’installazione e una performance insieme a Loredana Galante, a cura di Barbara Santoni. Personale in corso: In occasione della 51^ Mostra dell’Artigianato “Tessingiu” al Murats “Trasfigurazioni” a cura di Baingio Cuccu. Ha realizzato opere su commissione per enti e privati. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero.
Evento nell’ambito del progetto Culture Lab in collaborazione con le Soprintendenze e il Comune di Cagliari e parte della rassegna “Monumenti & Stelle”, organizzata dall’Associazione Orientare ideata per valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio archeologico e storico-artistico del Comune di Cagliari.
Inaugurazione: sabato 21 Luglio dalle 20:00
In occasione del vernissage, Jole Serreli, accompagnata da Maria Grazia Medda, realizzerà una performance per dare vita ad un’opera che andrà ad arricchire l’articolata mostra che si sviluppa negli spazi della Cripta.