di RICCARDO SGUALDINI
Fermata a Villacidro, domani sera (giovedì 19 luglio), per il “Torpedone trapiantati“ di Francesco Abate. Il giornalista e scrittore cagliaritano, accompagnato dalle letture di Giacomo Casti, presenta il suo ultimo libro alle 20 in piazza Zampillo nel corso di un appuntamento proposto dalla Fondazione “Giuseppe Dessì“.
Romanzo di ispirazione autobiografica, “Torpedone trapiantati“ ruota intorno alla “rimpatriata” di una “comitiva di sopravvissuti”, cento trapiantati con le rispettive famiglie, una gita cui Francesco viene invitato a dieci anni esatti dal suo trapianto di fegato. Tra acciacchi, fobie, farmaci indispensabili e piccole miserie, i protagonisti di questa gita condividono il fatto di essere nati due volte, che è un dono immenso, ma anche una responsabilità: quella di dover essere felici. Tra imprevisti, episodi esilaranti e attimi di tenerezza, uno scorrettissimo diario di bordo che diventa pagina dopo pagina un inno alla vita.
Classe 1964, Francesco Abate ha esordito nel 1998 con il suo primo romanzo “Mister Dabolina” (Castelvecchi), seguito da “Il cattivo cronista” (Il Maestrale, 2003), “Ultima di campionato” (da un soggetto vincitore del premio Solinas; Il Maestrale, 2004/ Frassinelli 2006), “Getsemani” (Frassinelli, 2006) e “I ragazzi di città” (Il Maestrale, 2007). Con Einaudi ha pubblicato “Mi fido di te” (Stile libero 2007 e Super ET 2015), scritto a quattro mani con Massimo Carlotto, “Cosí si dice” (2008), “Chiedo scusa” (con Saverio Mastrofranco, ovvero l’attore Valerio Mastandrea; Stile libero 2010 e Super ET 2012 e 2017), “Un posto anche per me” (2013), “Mia madre e altre catastrofi” (2016) e, appunto, il più recente “Torpedone trapiantati” (2018).