di FRANCESCO CANEPA
Gran soirée di chiusura al Gremio, prima delle vacanze estive ( si ripartirà con “l’Isola che c’è” al Mercatino Conca D’Oro il 5-6-7- ottobre), con grande partecipazione di Associati e di ospiti sardi e no.
Rispondendo ad un bando di concorso della Regione la nostra Associazione si è aggiudicata un finanziamento per la realizzazione del progetto che dà il titolo alla serata.
L’iniziativa appassionatamente presentata dal nostro Presidente Antonio Maria Masia, che ha mostrato, in anteprima, anche alcune pagine del sito “I Cammini dell’Identità” in corso di realizzazione, è stata poi illustrata nei suoi dettagli da Ambra Garancini, Presidente di “Jubilantes”, l’associazione lombarda vincitrice del premio Europa per la pace nel 2014, con la sua attività sintetizzata nello slogan “mobilità lenta turismo sostenibile”, che ha curato il “Cammino di San Giorgio, Vescovo di Suelli”.
A seguire il Presidente del “Cammino di Santa Barbara”, Giampiero Pinna, ha sottolineato l’intima connessione di questo percorso con la storia mineraria del sud-ovest dell’Isola, particolarmente vivace quando nella contrapposizione De Gasperi\Togliatti, i Sardi di allora ritrovavano nel nome di Santa Barbara il richiamo ad un necessario spirito di unità, affidando poi, proprio alle “Suore del buon cammino”, la raccolta ( “testimonium” ) dei contributi di studio e di esperienza di geologi, ingegneri minerari, ex minatori ed appassionati del C.A.I. sardo.
Luisa Saba del Direttivo del Gremio e ideatrice del progetto, si è poi intrattenuta sugli aspetti principali di queste iniziative, narrandone le origini : nel 1998 con l’“Istituto europeo degli itinerari culturali” sotto l’egida del Consiglio d’Europa, era stata ripresa un’idea nata a Strasburgo nel 1987 e poi ereditata dal Parlamento europeo, che ne propone orientamenti con le relative direttive ed eroga finanziamenti; dopo un periodo di assestamento, nel 2010, si partiva concretamente con il “cammino di Santiago di Compostela” in Spagna e la “Francigena” che attraversa Regno Unito, Francia, Svizzera, Italia con meta finale Gerusalemme.
L’UNESCO, nell’ottica della sua missione culturale internazionale, ha poi voluto riferirsi a queste iniziative per farne intendere il valore.
Per quanto riguarda i nostri itinerari – dopo essere riusciti miracolosamente, grazie alla meritoria iniziativa di Giampiero Pinna e del suo gruppo iglesiente, a riunire attorno al progetto ben ventuno ( incredile dictu ! ) comuni sardi per il cammino minerario di “Santa Barbara”, il Gremio di Roma ha disegnato una prima ossatura costituita anche da altri cammini : “San Giorgio vescovo”, “S’Iacu”, “Nostra Signora di Bonaria”, “Sant’Efisio”.
Insomma – ha concluso Luisa Sala – la riscoperta di un’identità, ma, per unire le persone, spingendole a venire o ritornare in Sardegna per conoscere quei luoghi e quelle storie, e non per chiudersi alle altre genti.
Accanto a questi percorsi già fisicamente definiti o in corso di definizione “Il Gremio” ne vuole immaginare e suggerire altri : come quello di Efix, il famoso servo pastore di “Canne al vento”, che affrontò il suo cammino di espiazione narrato da Grazia Deledda e poi rilanciato da Neria De Giovanni in un libro del 2013, oggi presentato e omaggiato dal Gremio a tutti i presenti.
Una prima verifica sul campo dell’intero progetto sarà effettuata a luglio da un Seminario itinerante e formativo : un gruppo di 16 persone, “giudichessate” da Luisa Sala e dal presidente Masia, con base a Cagliari, si muoverà verso i citati cammini per capirne il significato profondo, così da poterlo poi trasmettere e diffondere.
Un altro cammino immaginato e suggerito dal Gremio è quello poeticamente denominato “Il Cammino dei nuraghi perduti” che trae spunto dal lavoro di ricerca e documentazione di Sergio Frau e da lui presentato insieme ad Ettore Tronci. Immerso nello spirito dell’isola di Atlante ( o Sardegna ) all’interno della prime colonne d’Ercole ( fra Sicilia e Tunisia) – non Atlantide la fantastica ed inverosimile terra di cui tanto si favoleggia oltre le seconde colonne d’Ercole ( Gibilterra e Marocco ) – Sergio Frau, applauditissimo, ci intrattiene sui nuraghes perduti o meglio “sepolti vivi”, molto probabilmente a causa di un grandioso evento naturale, tipo tsunami, in un numero superiore al centinaio, stando alle ricognizioni dronofotografiche di E. Tronci sulla zona del medio Campidano.
Il Seminario itinerante si avvarrà della preziosa esperienza e collaborazione di Franco Saba della “Legambiente Sardegna” e membro di “Jubilantes”, di Antonietta Boninu, una delle più esperte archeologhe, insieme al professor Salvatore Cubeddu antropologo e linguista, tutti fra i più appassionati conoscitori della cose sarde.
Dopo un itinerario così impegnativo, otto assolati giorni di luglio, spero che le attività ottobrine riprendano con il documentario che vedrà Francesco Madonia, attore e regista, dietro la cinepresa, come ci ha accennato nel suo appassionato intervento, nel quale ha ricordato Marcello Serra ed Ennio Porrino ispiratori del suo documentario, in corso di realizzazione sulla festa e processione di Sant’Efisio, che al 1° maggio di ogni anno si tiene, da secoli, tra Cagliari e Pula/Nora.
Sarà un’esperienza senz’altro affascinante che, pur organizzata con grande passione e con grande professionalità, come abbiamo sentito, temo che sarà poi fatta coi piedi , o meglio dire…a piedi!
Il punto sulla situazione del camminare in Italia è stato fatto da Sergio Valzania che non è solamente un grande giornalista, ma è anche un appassionato e sperimentato camminatore, prodigo di buoni consigli pratici e di stimoli per affrontare i nostri itinerari, tenendo ben presente che se si smette di passarci un cammino scompare !
Il padrone di casa riesce a trovare qualche momento per salutare anche altri amici fra il pubblico, ad onor del vero provenienti dalle più disparate città d’Italia da Ancona, a Bergamo, a Como a Gragnano, compreso uno degli assistenti al buffet, di Nuragus.
Un breve saluto è dedicato al Presidente del “Fogolar furlan”, ingegnere Francesco Pittoni, che ci ha fatto ritornare alla mente quel misterioso collegamento fra protosardi e quelle montagne; ed a Maria Antonietta Schirru, responsabile delle “Donne della Circoscrizione Centro Sud della Fasi” e socia del “Circolo 4Mori” di Ostia. Altri esponenti di Circoli Sardi fanno parte dei sedici “camminaristi” provenienti da Fiorano Modenese, da Livorno e da Madrid.
Ma Masia ha già pronta un’altra emozione tanto per movimentare un altro po’ la serata : il Presidente della “Fondazione Maria Carta”, Leonardo Marras, che si è portato qualche amico per fare un po’ di musica in terrazza. Ma prima di presentarceli ha voluto offrirci, a bassa ‘oghe, uno scoop sull’attribuzione del prossimo “premio Maria Carta per la letteratura” ( in calendario per il 1° settembre 2018 a Siligo ), che però non può disvelare completamente – ha sussurrato – altrimenti Neria De Giovanni lo viene a sapere!
Ma Marras ci ha voluto offrire anche un filmato musicale realizzato con l’associazione “Freemmos” ( liberi di restare : mezzo inglese e mezzo sardo ), germinata – per denunciare e combattere lo spopolamento dei piccoli paesi sardi – dalla fondazione Maria Carta, che ci ha fatto viaggiare con i più importanti strumentisti isolani in un cammino che ha voluto toccare alcuni dei paesini più a rischio della Sardegna.
La popolazione sarda dal momento del suo massimo con 1.650.000 abitanti, si sta riducendo e potrebbe arrivare fra non molto a poco più di un milione : la musica di “Freemmos” vuole riaccendere un lumicino di speranza in oltre 377 comunità praticamente in via di estinzione!
Il concerto in terrazza vede alle launeddas Andrea Pisu, all’organetto Vanni Masala – che formano il formidabile duo “fantafolk” interprete di alcuni interessantissimi CD – alla voce, impostata e materna, Manuela Mameli, con un repertorio che ci ha caricati con l’inno sardo ( Procurate ‘e moderare ), ci ha fatto sospirare con “No poto reposare”, per poi farci scatenare fra “Diridiridì” e “Trallallero”, che hanno incantato anche la luna che si stava per scordare di illuminare la terrazza dove già occhieggiava Venere.
Direi che dopo un concerto così durudurante ci voleva proprio la carta da musica, ma anche tutto il resto, che la” Presidente” Toia aveva premurosamente predisposto, scelta di vini compresa, insieme ad alcuni primi piatti del rinomato “Torchio Sardo” di Antonello Sanna.
Ma non è ancora finita !
Sorpresa finale con il cadeau contenente il volume “Il cammino di Efix tra i luoghi di Canne al vento” ( Neria De Giovanni, edizioni Nemapress ); il volume “Il cammino minerario di Santa Barbara” ( Giampiero Pinna edizioni Terredimezzo ); la guida al museo di Maria Carta ( Siligo SS ), una locandina di Jubilantes.
E a sa fine : tottus a nanna !
Bella,Piacevole serata