di BRUNO CULEDDU
Figari Film Fest ha assegnato il premio per il ‘Miglior Corto Regionale’ a Mario Piredda per il film “Nina”.
Con questo responso si è conclusa l’ottava edizione del festival internazionale di cortometraggi realizzata nel capoluogo gallurese grazie al sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission e del Comune di Olbia e al supporto di Aspo, Geasar, Grimaldi Lines e Sardinia Ferries.
Il sassarese Mario Piredda può quindi aggiungere un altro successo al suo già ricco palmarès di premi e riconoscimenti. Fra essi brilla il prestigioso David di Donatello per il miglior corto, conseguito nel 2017 con “A casa mia“.
“Nina” (durata 11 minuti) racconta la vicenda di una famiglia moldava in viaggio: padre, madre e due figli. Durante la notte, a causa del freddo intenso, sono costretti a fermare la macchina e a ripararsi in una casa apparentemente disabitata. Non hanno finalità politiche o intenti di protesta, ma vogliono solamente trovare riparo e sopravvivere. La famiglia si stringe nella difficoltà e finalmente può vivere momenti sereni. Al mattino però la piccola Madalina vede arrivare un auto. Solo il legame che li unisce darà loro la forza per andare avanti.
I genitori sono interpretati da due animatori circensi, fratello e sorella di origine moldava: Marina Cornea e Grigore Cornea. Madalina Nicov è invece Nina, Mihail Cornea il piccolo Mihai.
Il film (titolo originale: 13.11 – Bologna – Nina) fa parte della serie “13.11” prodotta da Elenfant Film per Amitié Code (Capitalizing On Development), un progetto di educazione allo sviluppo coordinato dal Comune di Bologna e cofinanziato dall’Unione Europea. La titolazione “13.11” deriva dal sanguinoso attentato terroristico perpetrato a Parigi il 13 novembre 2015.
“13.11” è sia il titolo della serie sia l’idea narrativa che lega ogni singolo episodio, perché tutte e le storie si svolgono il 13 dicembre 2015. Da quella tremenda notte, funestata dal massacro del Bataclan, in tema di migrazione cambia tutto: i termini ‘controllo e sicurezza’ sostituiscono quelli ispirati all’accoglienza e all’integrazione.
La web- serie entra nel dibattito con sei racconti cinematografici (19’35”, El hijo de Fatima, Anna & Bassam, What God wants, Hoje não e Nina) girati da sei registi (Adam Selo, Carlotta Piccinini, Davide Rizzo, Michele Innocente, Mattia Petullà e Mario Piredda) in sei città diverse (Tolosa, Siviglia, Riga, Amburgo, Lisbona e Bologna) in modo da offrire un ritratto caleidoscopico sull’immigrazione in un’Europa, che dagli attentati di Parigi ha visto crescere a dismisura paura e diffidenza.
L’episodio “Nina” di Mario Piredda è presente in moltissimi Festival. Dopo il debutto al Cinema Lumière di Bologna ha iniziato il suo viaggio nel circuito dei festival nazionali e internazionali di cortometraggi. Solo per citare alcune delle tante partecipazioni, è stato al Festival Européen du Film Court de Brest in Francia (evento speciale) e al Corto Dorico Film Festival di Ancona, al Festival de Cine Italiano de Madrid e a VideoLab Film Festival di Vittoria (Ragusa), dove Nina ha vinto il premio come “Miglior cortometraggio mediterraneo”. Più recentemente è stato proiettato al Carballo Interplay, in Spagna, e al Buenos Aires Web Fest in Argentina.
Il Figari Film Fest è in, ordine di tempo, l’ultimo festival al quale ha partecipato.
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