di GIACOMO GANZU
Nel pomeriggio di sabato 16 giugno, presso il salone del Circolo Culturale Sardo “Logudoro” di Pavia, il prof. Tonino (Antonio) Loddo ha tenuto una conferenza sul tema “I personaggi illustri dell’ Ogliastra”, che ha richiamato numerosi uditori.
Dopo i saluti della presidente del Circolo Paola Pisano, il vice presidente vicario Paolo Pulina ha presentato lo studioso di Lanusei (dove è nato nel 1950) come il benemerito “intellettuale di un territorio”, nel suo caso l’Ogliastra, a cui ha dedicato e continua a dedicare la sua appassionata ricerca storica con monografie sui paesi e con saggi sulle personalità più rappresentative.
Il prof. Loddo si è soffermato in particolare sulla figura di Goffredo Mameli, il conosciutissimo poeta e scrittore cui si devono le parole dell’inno “Fratelli d’Italia” (solo da poco formalmente riconosciuto come inno nazionale), nato a Genova il 5 settembre 1827 e morto a Roma, il 6 luglio 1849, mentre partecipava alla difesa della Repubblica Romana.
È accertato che nelle vene del martire risorgimentale, morto giovanissimo, scorreva sangue sardo ogliastrino come è dimostrato dall’albero genealogico dettagliatamente illustrato da Loddo. A Goffredo Lanusei ha dedicato un busto conservato presso il palazzo del Municipio.
Loddo ha compiuto anche una breve esegesi delle parole dell’Inno conosciuto oggi appunto come Inno di Mameli e ha suscitato grande curiosità il suo riferimento a una strofa – poi cancellata dal poeta – che cominciava con le parole “sorelle d’Italia”. Tutto ciò sta a dimostrare – ha commentato il relatore – come Mameli fosse assai lungimirante nella visione del popolo come insieme di uomini e donne uniti per la liberazione e per la successiva difesa del territorio nazionale.
Un figura poco conosciuta è quella di un altro Mameli del ramo di Goffredo. Si tratta di Cristoforo Mameli (Lanusei, 5 febbraio 1795 – Roma, 18 ottobre 1872), che è stato un importante politico italiano.
Dopo la fusione della Sardegna con gli stati sabaudi di terraferma (1847), venne eletto deputato alla Camera e nel 1849 Ministro della Pubblica Istruzione nel Governo D’Azeglio I, nel 1850 divenne Consigliere di Stato e nel 1854 fu nominato Senatore del Regno di Sardegna.
A lui, che si batté per la creazione degli Istituti magistrali femminili, Lanusei ha dedicato il Liceo Classico.
Il relatore si è poi soffermato su una eccezionale figura femminile, suor Giuseppina Demuru (Lanusei 1903- Torino, ottobre 1965), nota come “un angelo tra le sbarre”.
A 19 anni entrò nella Compagnia delle Figlie della Carità per essere inviata, nel gennaio 1926, nelle carceri Le Nuove di Torino. Per 16 anni offrì il suo servizio alle detenute, poi il 23 maggio 1942 assunse la direzione della Sezione Femminile – la chiamavano comandante – e della comunità delle suore.
Madre Demuru ha salvato la vita a molti antifascisti e a molti ebrei perseguitati dopo l’approvazione delle leggi razziali del 1938, tanto è vero che è stato avviato l’iter per la sua proclamazione quale Giusto tra le Nazioni.
Il prof. Loddo ha raccontato molti episodi che confermano l’impegno eroico (in quanto molto pericoloso) di Madre Demuru per salvare, anche con metodi che potremmo definire poco ortodossi, la vita a donne e a bambini.
In chiusura della conferenza sia Paolo Pulina sia Tonino Loddo hanno ricordato la professoressa Lina Aresu (Nuoro, 16 gennaio 1938 – Chiavari 15 giugno 2018), autrice di molti volumi riguardanti la sua amata Ogliastra, venuta a mancare il giorno prima.
A partire da quest’ iniziativa è partita per il circolo “Logudoro” la raccolta di firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare per il riconoscimento della condizione di insularità nella Costituzione del nostro Paese.