di ANGELA SABA
Giovedì 7 giugno il portico di Borgo Stretto si è trasformato in un raccolto salotto letterario ospitando Cristina Caboni. La scrittrice sarda ha presentato il suo ultimo libro “La rilegatrice di storie perdute” accettando l’invito dell’Associazione Culturale Grazia Deledda e della Libreria Ghibellina di Pisa che in occasione del “Giugno Pisano” organizza sempre tantissimi eventi letterari. Il mal tempo non ha dissuaso i presenti curiosi di ascoltare Cristina Caboni autrice oltre che del libro in presentazione anche di “Il sentiero dei profumi”,“La custode del miele e delle api”, “Il giardino dei fiori segreti” campioni di vendita e tradotti in 28 lingue. Cristina Caboni, persona generosa e disponibile con i suoi lettori, ha dialogato con Angela Saba del suo ultimo libro. La storia appassionante e misteriosa è ambientata in due diversi periodi storici: il presente che vede protagonista Sofia Bauer e il passato intorno agli inizi del 1800 con Clarice von Harmel, e narra la vicenda di queste due donne Sofia e Clarice e di un libro antico “Discorso sulla natura” del pensatore romantico Christian Fohr autore della “Trilogia della perfezione”. Il libro permette a Sofia di ritrovare uno scritto di Clarice che promette di svelare un misterioso segreto tenuto per troppo tempo nascosto e che invece merita di essere finalmente svelato e reso pubblico. Ma solo un lettore scrupoloso e appassionato può fare una simile cosa. Sofia raccoglie la sfida e si impegna senza sosta in questa opera che si rivelerà una vera e propria caccia al tesoro emozionante che la porterà a viaggiare per mezza Europa: Roma, Monaco, Vienna e Londra e a fare incontri interessanti con persone che segneranno la sua vita. E così facendo Sofia ritrova un po’ anche se stessa e il bandolo della sua vita che forse, senza neanche accorgersene, aveva smarrito. La presentazione del libro “La rilegatrice di storie perdute” è stata anche l’occasione per riflettere sull’importanza dei libri nella vita di una persona, sulle emozioni che i libri generano e sulle riflessioni che ne conseguono, sul fatto che talvolta l’incontro con i libri non è casuale e sembra quasi che un libro ci stesse aspettando per insegnarci qualcosa di importante che deve essere appreso. Ma Cristina è già all’opera con un nuovo libro e noi dell’Associazione Culturale Grazia Deledda lo attendiamo.