E’ STAR DELLE SERIE TV IN MESSICO: LA SASSARESE SILVIA CARUSILLO PROTAGONISTA FEMMINILE IN PRODUZIONI DI GRANDE SUCCESSO

ph: Silvia Carusillo

di FEDERICO SPANO

La vita è fatta di coincidenze, di treni presi o persi all’ultimo secondo, di scelte che ti portano lontano e svolte improvvise che ti fanno realizzare il sogno di una vita. Quando la giovane sassarese Silvia Carusillo, all’inizio degli Anni 90, è partita a Madrid in Erasmus, per i suoi studi in Scienze Politiche, tutto si sarebbe aspettata tranne che trovarsi tra le mani, dopo un anno, un biglietto per Città del Messico e, davanti, una vita da attrice. Silvia Carusillo, che ormai pensa in spagnolo, ma non ha mai perso i legami con la sua città, in America è una star delle serie tv e delle telenovelas. In Sardegna ben pochi sanno chi sia, ma nella sua nuova patria viene riconosciuta per strada e invitata ai talk show televisivi.

Il suo ultimo ruolo da coprotagonista, nella serie tv “Nada Personal”, che nel 2017 ha avuto un successo clamoroso in Messico e che sarà trasmessa anche negli Stati Uniti, è quello di Silvia, moglie di un aspirante presidente della Repubblica. Ma la serie che le ha dato fama in tutto il continente americano è “Capadocia”, prodotta dalla Hbo nel 2008, nella quale ha intrepretato la colonnella Isabel Clavé, responsabile della sicurezza di un carcere femminile privato. Silvia Carusillo all’anagrafe risulta nata a Cagliari, ma quando lei aveva solo due mesi i suoi genitori si sono trasferiti a Sassari. La madre è originaria di Ittiri, mentre il padre è di Oschiri. Il nonno paterno di Silvia, invece, era originario della Puglia.

Che la recitazione fosse nel destino di Silvia Carusillo, è chiaro fin da subito. Lei, a 3 anni, sogna già di fare l’attrice. Come per tutti i sogni, però, prima bisogna fare i conti con la vita reale. Così, Silvia dopo le scuole superiori, durante le quali passa un anno in Australia con l’exchange student, sceglie il corso di laurea in Scienze Politiche a indirizzo internazionale. Durante gli studi universitari, nel 1992 arriva l’occasione di passare un altro anno all’estero, questa volta in Spagna. È proprio in questo periodo che, con una borsa di studio ottenuta grazie ai suoi ottimi voti, partecipa a un corso di teatro a La Coruña. Ed ecco che il sogno di quando era bambina, coltivato anche a Sassari in una piccola compagnia teatrale, prende forma in modo inaspettato. I docenti del corso fanno parte di una compagnia messicana, e il regista le propone di trasferirsi a Città del Messico per una collaborazione. Dopo un anno in Messico, nel 1993, Silvia supera l’audizione per entrare al Centro Universitario de Teatro dell’Universidad Autónoma de México. Nel 1998 arriva la laurea, ma già dall’ultimo biennio, la giovane sassarese inizia a lavorare come attrice nel teatro e nel cinema. Tra il 2005 e il 2006 fa parte stabile della compagnia nazionale di Teatro, in un progetto su Shakespeare. Dal 2000 al 2011 va in scena il suo spettacolo di stand up comedy “Yola otra. Dí no al anonimato”. Nel 2006 ecco la prima esperienza cinematografica con un ruolo di rilievo, nel film “Así del precipicio”, dove interpreta il personaggio di Piti, una ragazza sarda che vive in Messico. «Mi hanno chiesto di parlare in spagnolo con un accento molto marcato che cercasse di rispecchiare quello della mia regione – spiega Silvia Carusillo – In un momento del film si fa una menzione all’isola, anche se un po’ “en passant”. È l’unico ruolo in cui interpreto un’italiana che vive in Messico, nello specifico, una sarda». La svolta arriva nel 2008, con la parte nella serie tv “Capadocia”. Da quel momento, Silvia lavora in diverse serie e film: dal 2009 al 2011 tre stagioni come coprotagonista nella serie “XY”, nella quale interpreta il personaggio di Susana, nel 2010 è Isabel nella serie “Las Aparicio”, nel 2011 è doña Chelo nel film “Yerbamala”, fino ad arrivare al 2012 con la serie di Chung Lee “El Albergue”. Silvia, però, non ama lasciare le cose in sospeso, così nel 2012 torna a Sassari per completare gli studi in Scienze Politiche interrotti venti anni prima. In tre anni, durante i quali torna in Messico per prendere parte allo spettacolo teatrale “Beauty Free Helena” (una versione rivisitata dell’Elena di Troia di Euripide), completa gli studi e si laurea. Nel 2015 fa ritorno nella sua seconda patria.
A città del Messico Silvia fa una vita regolare, ha un cane di nome Kikko e due migliori amici che ormai considera due parenti acquisiti. Anche se un’esperienza drammatica, avvenuta poco tempo fa, ha dato un cambio significativo al suo modo di vivere la città: è stata sequestrata per una notte a scopo di rapina. Di quell’episodio, Silvia, non ama parlare, ma è chiaro che la sua vita è cambiata. Città del Messico è molto pericolosa. Cinque tra le dieci città più pericolose del mondo si trovano in Messico, tra queste non c’è la capitale, ma il livello di violenza in questa città non solo è alto, ma è in continuo aumento.

«La cultura e l’arte italiane sono molto amate in Messico – afferma l’attrice -. Sono considerate un modello da seguire e la presenza del nostro paese in Messico è senza dubbio di alto rilievo, dalla cucina, al design, alla musica, fino alla moda e al cinema: “Italian Style”. La Sardegna qui è conosciuta da pochi privilegiati ma quei pochi ne parlano come di una meraviglia difficile da dimenticare o ignorare. Ricordano in particolare il colore del mare e l’aroma e sapore del Cannonau».

Secondo Silvia Carusillo, la vicenda Weinstein è un precedente di grande rilievo che «ha permesso ad attrici e attori di trovare un contesto in cui la loro voce non fosse silenziata dall’oblio professionale». Il pericolo, sempre secondo l’attrice sassarese, è che tutto quanto si riduca a un grande boom mediatico. Da un lato ci sono i movimenti #metoo e #balancetonporc, dall’altro centinaia di artisti controtendenza, come Catherine Deneuve, che reclamano il diritto a una “libertà sessuale”. Se l’esplosione del caso Weinstein non servirà a garantire agli attori che i casting vengono valutati solo in base alla capacità di rispecchiare ciò che si cerca nel personaggio, e non per quanto si è entrati nelle grazie del produttore o del regista, tutto questo non sarà servito a niente.

Secondo Silvia Carusillo gli attori sono tali ovunque nel mondo. Scelgono o vengono scelti dal loro palcoscenico, in condizioni variabili e difficili da prevedere. «Un luogo non è una garanzia né di fama, né di stabilità economica, né di soddisfazione professionale – afferma Silvia Carusillo -. Molto meno di felicità». L’attrice non ama dare consigli, men che meno per ciò che riguarda la sua professione. Visto che per lei, questo lavoro, è molto condizionato dall’amore, e difficilmente si seguono consigli quando si ama veramente. Per lei è importante lavorare tanto, scegliere o creare progetti che impediscano di installarsi in una comfort zone. Investire nel proprio mestiere, partecipando a stage e studiando. Sempre. Infine, conclude l’attrice, «è obbligatorio che il nostro lavoroabbia una stretta relazione con il piacere, se no, non avrebbe più senso».

http://www.lanuovasardegna.it/sassari

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11 commenti

  1. Stefania Serra

    Grande Silvia😍❤

  2. Silvia lo sentivo che avevamo delle cose in comune.Sassari e la Puglia.Ti abbraccio forte

  3. Alfredo Escobar

    FELICIDADES Silvia,,,aqui desde La Toscana, Italia,,,esta de pelos aqui

  4. Giovanni Buzzurro

    Bell’articolo Silvia letto tutto d’un fiato un grande abbraccio!!

  5. Antonio Mette

    La migliore attrice Sarda nel mondo!!

  6. Manuela Pioletti

    Grande Silvia😍😍😍

  7. Giovanna Schintu

    Congratulazioni da una Oschirese.

  8. Tan linda Silvia… ! Pityyyy ! Yo no te habría negadooooo !!!

  9. Brava Silvia..

  10. Francesca Righi

    Silviaaaa bacioooo 😉

  11. Andrea Gianfranco Saggio

    Grande Silvia

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