di SALVATORE LAMPREU
Quella di Costantino Nivola, classe 1911, è una storia di tenacia, passione e amore per la Sardegna, terra che lo ha sempre accompagnato, anche dall’altra parte del mondo. Chi deve lasciare i luoghi in cui è cresciuto in favore di un altrove, spesso lontano e profondamente diverso, matura solitamente una discreta abilità nel saper tessere i fili dei ricordi, intrecciandoli con le trame della nostalgia.
Dal suo studio di Long Island,Costantino Nivola, o zio Tittino, come in tanti ancora oggi usano chiamarlo a Orani, paese in cui è nato e dove spesso tornava, ha tradotto sapientemente in materia, dandogli forma e interpretandoli secondo un’originale visione artistica, quei ricordi e quelle visioni che richiamano a una terra arcaica, primitiva e accogliente. Nel paese di Orani è presente ilmuseo dedicato alla sua figura, in cui è possibile, grazie al nuovo allestimento e alle varie opere esposte, rivivere la sua vicenda artistica e personale. La struttura, immersa in grazioso e curato parco, è adagiata in uno scenario incantevole, ai piedi del Monte Gonare, su un promontorio da cui è possibile ammirare il paese di Orani e la verde vallata circostante. Il museo si sviluppa su diversi spazi che, oltre la biglietteria e al bookshop, si articolano nell’antico lavatoio, adibito di recente per accogliere mostre temporanee così come il sottostante padiglione “Sandcast”, nella sala per le conferenze e presentazioni e nello spazio espositivo che ospita la collezione permanente, riferita ai campi della scultura, della pittura, del design, della grafica e della progettazione di opere di arte pubblica.
Nivola, fin da piccolo, prende confidenza con la pietra grazie al padre che faceva il muratore, mestiere da lui sempre tenuto in alta considerazione. Nel 1926 affianca il pittore Mario Delitala nelle operazioni di decorazione dell’Aula Magna dell’Università di Sassari mentre, qualche anno più tardi, vince una borsa di studio che gli permette, nel 1936, di diplomarsi all’ISIA di Monza, città in cui incontra altri due artisti sardi, Giovanni Pintori e Salvatore Fancello, di cui diventerà amico fraterno. Nel 1937 è direttore grafico dell’Olivetti per cui realizza le decorazioni del padiglione Expo di Parigi.
Dopo aver sposato nel 1938Ruth Guggenheim, donna di origine ebraica e tuttora ricordata in paese per la sua grande generosità, per sfuggire le persecuzioni naziste, è costretto ad emigrare dapprima in Francia e poi in America, a New York, dove otterrà nel tempo un notevole successo. Lì ricopre per sei anni il ruolo di Art Director per la rivista “Interiors and Industrial Design“, ed entra in contatto con numerosi esponenti del mondo dell’arte e dell’architettura, come Jackson Pollock, Saul Steinberg e soprattutto Le Corbusier, con cui per quattro anni condivide lo studio. Nel 1948 si trasferisce a Springs nei pressi di East Hampton dove, giocando con la sabbia ha un’intuizione: nasce così la tecnica della Sand Casting.
Negli Stati Uniti esegue diversi progetti di arte pubblica, come graffiti, sculture e bassorilievi in numerose città come Boston, New York e Philadelphia, insegna disegno alla Graduate School of Design dell’Università di Harvard e riceve importanti riconoscimenti quali il Certificato di eccellenza dell’American Institute of Graphics.
Tuttavia, Nivola, nonostante il successo è rimasto l’uomo umile di sempre, che amava rientrare non appena gli era possibile nel suo borgo natio, dove peraltro, nel 1958, esegue il graffito della Chiesa di Sa Itria, le sculture per la tomba della madre e del fratello e diverse altre opere e che espone lungo le vie del paese.
Costantino Nivola ha in mente per la sua Orani un’operazione di arte pubblica che consiste nell’unire tutte le case del centro abitato, da dipingere di bianco e decorare con uno zoccolo azzurro, tramite un pergolato di vite. L’unica zona che prevede di lasciare scoperta è una piazza su cui si sarebbe dovuta erigere una scultura in onore alla figura del muratore. Tale progetto, mai realizzato, prende il nome di pergola village – vined è pubblicato sulla rivista americana Interiors nel 1953. Di questo progetto è possibile ammirare, al museo, il bozzetto del monumento al muratore e la rivista su cui è stato pubblicato. Sono due le opere di arte pubblica presenti in Sardegna: la piazza Satta a Nuoro, realizzata nel 1966, e la decorazione dell’esterno del nuovo Palazzo del Consiglio Regionale a Cagliari, rimasta incompiuta per via della sua morte, avvenuta nel 1988 a Long Island.
Ci sarebbe ancora tanto da raccontare su Costantino Nivola e a tal proposito vi consiglio la più completa monografia a lui dedicata, scritta da G. Altea e A. Camarda, edita dalla casa editrice Ilisso e intitolata Nivola. La sintesi delle arti.
Se ancora non lo avete fatto, vi invito a scoprire la figura di un uomo e di un artista che ha reso celebre la Sardegna in tutto il mondo, visitando il Museo Nivola dove potrete immergervi nelle suggestive atmosfere dell’America del XX secolo e di una Sardegna primitiva.
Buonasera, io possiedo una pittura grafica o una litografia ,per ignoranza non saprei come definirla,di Costantino Nivola .È un’opera che io ho eredito da una mia zia.Un opera dov è rappresentata la Sardegna .Nel retro vi è una cifratura n 70 e 17 il titolo sembra Testa Di Moro,
datata 1968