A CARBONIA IL 7 GIUGNO, LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI CARMEN SALIS “GIANNA – LEI, ERA MIA SORELLA”

Zia Ninna mi precedeva strascicando i piedi in una corsa che non le avrebbe mai permesso di raggiungere la barella. Io seguivo con calma, come se questo avesse potuto in qualche modo rallentare l’evolversi di quello che sentivo.
Ci lasciarono ancora una volta fuori da una porta. L’ultima cosa che vidi furono le sue mani: ancora quelle unghie laccate di rosso e l’anello, che le avevo regalato per il suo ultimo compleanno, al dito.
“Prega”, mi disse zia Ninna quando mi vide piangere.
Le urlai in faccia che stava morendo e che tutto quel tempo che aveva speso a pregare non era servito a nulla.
“Non sei tu che decidi se le mie preghiere servono”, mi rispose duramente, “Dio farà quello che ritiene più giusto”.
Faticarono per toglierle l’anello dal dito.
E, dello smalto sulle unghie, rimasero molte sbavature.

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