di ANTONIO MARIA MASIA
Splendida serata e sala piena al Cinema Trevi dove il Gremio dei Sardi in collaborazione con la Cineteca Nazionale e lo specifico sostegno al “progetto corti” della FASI-Federazione dei Circolo sardi in Italia), nell’ambito del percorso, iniziato nel 2013 “Incontro con il Cinema sardo” a cura di Franca Farina, ha dato luogo all’edizione 2018 di Visioni Sarde: proiezione degli 8 apprezzatissimi corti selezionati in occasione del festival nazionale Visioni Italiane. Nuovi linguaggi, nuove espressioni per raccontare storie di attualità riguardanti i grandi temi che oggi attraversano la Sardegna, e non solo: il disagio sociale (Disco Volante di Matteo Incollu), la disoccupazione giovanile gravissima nell’Isola e la conseguente “diaspora” (Tu ridi di Chiara Sulis), il tema mondiale, irrisolto dei Migrantes e della mancata o del tutto insufficiente accoglienza e integrazione ( Isole di Paolo Zucca, Je ne veux pas mourir di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi, Futuro Prossimo di Salvatore Mereu). Non sono mancate riflessioni sull’incombere nella quotidianità dell’intelligenza artificiale e robotica (Engine of time di Fabio Loi e Ilenia Locci), sulla presenza continua ineludibile nella vita dell’uomo e della donna di un Gesù comunque, di un Maestro, di un nuovo soffio di spiritualità che ci guidi (L’ultimo Miracolo secondo Enrico Pau), e sulla tenerezze e memorie di “amori” adolescenziali (Deu ti amu! di Jacopo Cullin).
A conclusione della proiezione e, dopo il caloroso battimani del pubblico che ha voluto così sottolineare gradimento e condivisione, il previsto, ampio e interessante, dibattito con i registi Massimo Loi, Salvatore Mereu, Enrico Pau e il Direttore del Celcam (Centro per l’Educazione ai Linguaggi del Cinema, degli Audiovisivi e della Multimedialità dell’Università di Cagliari Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio.) Antioco Floris. Quest’ultimo ha “rivendicato” con soddisfazione l’apporto di idee, di novità e di entusiasmo dato alla realizzazione di alcuni corti dal gruppo degli studenti del suo ente. I registi nello spiegare la genesi e storia del proprio “lavoro” hanno tenuto a precisare che il corto, non ha meno dignità e valore di un lungo quando all’interno di un’opera, seppure di pochi minuti, si riesce a riversare compiutamente significato, messaggio, intensità artistica e creativa. Qualità presenti in ottima misura in tutti i filmati in Visione, così come ha confermato il pubblico. Consegnate ai premiati le belle ceramiche dell’artista Nina Meloni, sarda di Sassari, componente del Circolo di La Spezia che con Bruno Culeddu (ieri assente), sta portando avanti la fase della diffusione dei corti nei circoli sardi, attraverso il progetto “Cortincircolo”. L’espressione del gradimento degli spettatori, sollecitata dagli organizzatori a votazione segreta, ha dato un risultato finale in piena sintonia con l’andamento della serata: il primo premio ex aequo a Futuro prossimo di Salvatore Mereu e Je ne veux pas mourir di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi, a seguire L’ultimo Miracolo di Enrico Pau e ancora Disco Volante, Isole e Deu ti amu!..
E per tutti uno spontaneo e sentito arrivederci a Visioni sarde 2019.