di LUCIANO ZUCCA
Sa Poesia de sas Feminas / La Poesia delle Donne
Dae su ‘700 a sos annos chimbanta de su ‘900 / dal ‘700 agli anni cinquanta del ‘900
Domenica 22 aprile, alle 17.00, presso la Chiesa di Santa Maria Maddalena a Pesaro, l’Associazione Culturale Sarda “ELEONORA D’ARBOREA”, presenta il libro di Piera Cilla “Sa poesia de sas Fèminas”. Una straordinaria raccolta di poesie in lingua sarda, scritte da donne, dal Settecento agli anni cinquanta del ‘900.
Un lavoro minuzioso e accurato, di oltre 300 pagine, che raccoglie non solo poesie edite ma anche molte inedite, conservate negli archivi familiari, nei piccoli quaderni di famiglia, dove di generazione in generazione, venivano trascritte per non dimenticarle. La curatrice, amante della poesia ed essa stessa poetessa, per anni ha girato l’isola, chiedendo notizie delle donne che nel passato componevano versi. Ha recuperato inediti conservati per ricordo, ma soprattutto data voce ai versi di tante donne di cui si è perso il nome.
Piera Cilla ha voluto andare oltre alla comune convinzione che le donne fossero solo bravissime negli “attitos” (lamento funebre) o nelle “anninias” (ninne-nanne). Chi sapeva comporre scriveva anche di guerra, di politica, di emigrazione, e con versi ironici e pungenti affrontava tematiche sociali o familiari. Ma furono veramente poche quelle che riuscirono ad essere pubblicate. Il pubblico per cui componevano rimase per secoli l’ambito familiare, o le occasioni pubbliche come i funerali. “Una visibilità maggiore per alcune di loro, ricorda Piera Cilla, arrivò soltanto all’inizio del ‘900 grazie alla rivista La Donna sarda, dove scriveva anche Grazia Deledda, e dalla metà degli anni Cinquanta con la partecipazione ai concorsi, tra i quali il Premio Ozieri, vinto per la prima volta da una donna, la poetessa Maddalena Morittu, nel 1956».
Voce narrante sarà Carmela Arghittu, raffinata interprete di poesie in lingua sarda.
Nello spazio della Chiesa della Maddalena sono allestiti i “Cuori di Ossidiana” dello scultore Pino Mascia, ispirati a queste poesie e a queste donne.