di GIAN PIERO PINNA
Il 24 marzo scorso, pienone nell’Aula consiliare del Comune di Oristano, per la presentazione dell’ultimo libro di Beppe Meloni, che racconta le vicende umane di tredici personaggi che nell’arco dell’ultimo secolo, hanno reso onore al territorio oristanese. Le biografie dei tredici personaggi, sono quelle di Giorgio Francesco Mameli, Angelo Corrias, Nicolò Machiavelli, Bruno Stiglitz, Francesco Corrias, Mario Roberto Cassari, Gianni Rosa, Agostino Chiesa Alciator, Francesco Ettore Sequi, Ruggero Corrias, Gabriele Annis, Francesco Mugheddu e Rossella Urru.
Dopo gli onori di casa da parte dell’Assessore alla Cultura Massimiliano Sanna, sempre sensibile ad iniziative del genere, vista anche la sua esperienza come dirigente dell’UNLA, ha preso la parola Anna Maria Capraro, che ha sottolineato come l’opera di Beppe Meloni “Ci regala un altro tassello molto luminoso della nostra storia. Con questo libro, ci ha lasciato una preziosa testimonianza delle capacità della gente sarda. Ha scritto tanto su Oristano e ha messo sempre in evidenza le eccellenze del territorio rispetto al resto del mondo. Il suo raccontare, è un rapporto franco con la storia e la memoria e i suoi libri sono vere e proprie medicine per curare anche i rimedi dell’anima. Quest’ultimo, è un libro importante, perché gettando il suo scandaglio nel profondo, con queste biografie, vi troverete di fronte a una miriade di emozioni”.
Quindi, si sono succedute una serie di letture, magistralmente eseguite dalla calda ed intonata voce di Pino Porcu, che ha tracciato anche un piccolo ritratto del personaggio di cui leggeva i brani riportati nel libro di Beppe Meloni. Di Gabriele Annis, per esempio, ha sottolineato la grande ascesa avuta nel campo della diplomazia internazionale, cominciata a 28 anni nel 1999 e proseguito poi in giro per il modo. Ha voluto ricordare anche Francesco Mugheddu, che riceve l’infausta diagnosi della SLA, proprio quando sta per partire per la sua prima esperienza da diplomatico in Kosovo. Quindi ha voluto ricordare anche la cooperante di Samugheo Rossella Urru, rapita in Algeria nel 2011 e rilasciata dopo nove drammatici mesi di prigionia, ma nonostante questa tragica esperienza, Rossella Urru, si trova attualmente in Palestina, per continuare la sua missione.
Tutti i tredici personaggi del libro, sono degni di essere ricordati, a cominciare da
Giorgio Francesco Mameli, a lungo ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede. Angelo e Francesco Corrias, padre e figlio di Ghilarza, diplomatici nell’Italia del Novecento. Monsignor Mario Roberto Cassari, alto prelato ghilarzese, dall’Africa alla Nunziatura Apostolica di Malta, deceduto lo scorso autunno a settantaquattro anni prima di far rientro in sede. Ettore Sequi, anche lui con origini ghilarzesi, che ha svolto i suoi compiti da diplomatico dall’Afghanistan alla Cina, Bruno Stiglitz, educatore oristanese e ambasciatore di cultura in America Latina per conto dell’UNESCO. Ruggero Corrias, da Santiago del Cile a Sarajevo con la Sardegna nel cuore. Gabriele Annis, che ha svolto la sua missione in Brasile e in Paraguay. Agostino Chiesa Alciator, il cui impegno per l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, si deve il ritorno del premio Nobel per la letteratura in Italia. Francesco Mugheddu, osservatore internazionale al servizio della pace. Rossella Urru, la giovane cooperante di Samugheo. Nicolò Machiavelli, diplomatico scomparso all’inizio della carriera e Gianni Rosa, una vita a Bruxelles come alto funzionario alla Comunità Europea, entrambi cuglieritani.
In conclusione della presentazione del suo libro, Beppe Meloni ha rivolto un sentito ringraziamento all’editore Carlo Delfino, “da quarant’anni sulla scena culturale della Sardegna, dopo aver iniziato nella Vallardi di Milano”. Quindi, si è soffermato a parlare del centro storico di Oristano e delle sue potenzialità nel turismo culturale, da sfruttare soprattutto col turismo religioso e del porto di Oristano che sarebbe ore di rilanciare come approdo per navi da crociera. “Quello che necessità – ha concluso – è uno sforzo corale degli oristanesi, si cammina ancora lentamente, bisogna accelerare”.
Ciao g. Piero sempre puntuale preciso chiaro e mirato. Ti leggo sempre assai volentieri. Buona pasqua