di GIACOMO GANZU
Nel pomeriggio di domenica 11 marzo 2018, nei locali del Circolo Culturale Sardo “Logudoro” di Pavia, è stato presentato il volume “Maestre d’ Italia”, ultima fatica letteraria della dott.ssa Bruna Bertolo, piemontese, ma affezionata alla Sardegna perché socia dell’ Associazione di Promozione Sociale “Quattro Mori” di Rivoli (Torino).
Miglior combinazione non poteva esserci: a introdurre l’incontro per la tradizionale “Festa della Donna” è stata proprio una donna, Paola Pisano, nella sua veste di nuova presidente del “Logudoro” dallo scorso 17 febbraio, la quale ha tracciato un sintetico percorso delle tappe – piuttosto lente –attraverso le quali si è concretizzata nel Novecento l’evoluzione dell’ emancipazione femminile in Italia.
Per quanto riguarda il volume la Pisano si è soffermata sullo stile scorrevole del testo e sulla ricchezza di documentazione prodotta dall’autrice relativamente ai tanti personaggi femminili che hanno provveduto all’alfabetizzazione del popolo italiano ( bambini ma anche adulti).
Paolo Pulina, vice presidente vicario del “Logudoro” e vice presidente della F.A.S.I. (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), ha portato ai presenti il saluto della donna presidente della Federazione, Serafina Mascia, e ha sottolineato che l’importante e ammirevole studio della Bertòlo, che ha pagine sulle maestre “eroiche” di tutte le regioni italiane (non a caso è stato presentato recentemente alla Camera dei Deputati), si raccomanda per il pubblico pavese e sardo per lo spazio dedicato, da un lato, ad Ada Negri (provincia di Milano per Motta Visconti)e a Maria Giudice (provinciadi Pavia per Codevilla ) e, dall’altro, alla “resistente” nuorese Mariangela Maccioni e a Maria Giacobbe (la “maestrina” nuoresedal 1958 a Copenaghen, dovesta per compiere 90 anni).
Alle maestre sarde bisogna riconoscere meriti particolari perché, dovendo operare in realtà sociali difficili, dovevano essere non solo insegnanti ma ancheeducatrici e psicologhe.
Nel libro sono segnalate le tappe storiche e legislative che hanno portato ad avere strutture di formazione specifiche per le maestre.
Molte pagine sono riservate a Matilde Serao (che però maestra non fu mai ma che studiò come tale e che scrisse abbondantemente di ambienti scolastici nei giornali per i quali lavorò) e ad Ada Negri, che in realtà – anche lei – fu maestra per pochissimi anni ma che nei suoi volumi di poesie e saggi diede sempre grande risalto all’ educazione scolastica di base.
Viene approfondita la figura di Maria Montessori, che ha il merito di aver reimpostato i metodi educativi.
Il volume ricorda anche Rosa Maltoni Mussolini, mamma di Benito, che fu maestra socialista per un breve periodo.
L’autrice con dovizia di particolari descrive le molte e benemerite maestre socialiste che si sono battute vigorosamente per l’abbattimento dell’ analfabetismo.
Tra esse spiccano anche dieci maestre socialiste marchigiane che ottennero l’iscrizione nelle liste elettorali grazie a una sentenza della corte d’appello d’Ancona.
Questo volume sulle “Maestre d’Italia”, ricco di dettagli, oltre a ripercorrere la condizione femminile ci offre un ottimo quadro storico della scolarizzazione degli italiani.
L’autrice ha illustrato il proprio volume ripercorrendo le vicende delle protagoniste più significative.
La proiezione delle slide e le colonne sonore hanno favorito l’attenzione da parte del pubblico.
Dopo la relazione della dottoressa Bertolo, la serata è continuata in amicizia e allegrie allietata dalle musiche di Antonio (Giulio) Putzu, socio del “Logudoro” e musicista per passione.
Grazie per questa bella recensione di “Maestre d’Italia” e per l’amichevole accoglienza che mi è stata riservata al Circolo “Logudoro” di Pavia. Un pomeriggio piacevole, circondata da un vivace interesse da parte dei presenti.