di Annalisa Atzori
Mercoledì 7 marzo (alla vigilia della Festa della Donna) la Sebastiano Satta di Verona ha voluto riproporre per il secondo anno lo spettacolo lirico “Desdemona” che nel 2017 aveva riscosso enorme successo. La Sala Maffeiana (dove il 5 gennaio 1770 si esibì un giovane Wolfgang Amadeus Mozart, e successivamente anche due giganti della lirica quali Gioacchino Rossini e Giuseppe Verdi) ha fatto da splendida cornice all’evento.
Il presentatore Lucio Salgaro (giornalista di Tele Arena), dopo aver ringraziato ufficialmente il Comune di Verona e il Comune di Bovolone, nonché la Regione Sardegna e la Fasi per il Patrocinio, la Fondazione Cattolica Assicurazioni per aver sponsorizzato l’evento e la Sebastiano Satta per il grande lavoro di organizzazione messo in piedi, ha chiesto a Marina Madau, soprano, componente del direttivo dei sardi di Verona e creatrice dello spettacolo, perché ha scelto “Desdemona” e perché si è scelto di dedicare la serata alla donne vittime di violenza. Marina ha sottolineato quanto abbia influito in questa scelta la cultura antica sarda, dove la Donna era tenuta in grande considerazione, essendo essa stessa l’espressione di quella Dea Madre tanto venerata nella civiltà nuragica. I pozzi sacri e il culto dell’acqua come unione tra maschile e femminile ne sono chiara testimonianza.
Gli artisti sul palco sono Marina Madau (soprano), Maurizio Saltarin (tenore di successo internazionale) e Riccardo Di Stefano (baritono). Il pianista che accompagna tutto lo spettacolo è il maestro Emanuele Troga.
La prima donna a essere raccontata in lirica è appunto Desdemona, che in “Otello” scritto da Giuseppe Verdi muore, soffocata con un cuscino nel letto nuziale per mano del suo uomo, travolto dalla gelosia. Un classico del femminicidio, se così possiamo dire. Saltarin interpreta Otello, Di Stefano interpreta Jago e naturalmente la Madau è Desdemona.
Segue quindi una selezione dalla “Madama Butterly” di Giacomo Puccini. Il femminicidio è qui in realtà un suicidio indotto: la protagonista (interpretata da Marina) si uccide dopo che il suo sposo F.B.Pinkerton (Saltarin) l’ha abbandonata per la nuova moglie americana e gli ha anche portato via il figlio. Di stefano interpreta Sharpless, il console informatore dell’ufficiale Pinkerton.
A questo punto, Lucio Salgaro introduce un intermezzo a cura della professoressa Silvia Anastasia, che recita alcuni sonetti e poesie della poetessa Isabella Morra, lucana come la professoressa. La Morra (uccisa dai suoi fratelli per la sua presunta relazione clandestina) scriveva di amore e di morte, di musica e di poesia che si fondono insieme. Nel primo sonetto recitato, i protagonisti sono l’amore e la tomba (abbinata al personaggio di Desdemona). A Madama Butterly è stato abbinato il secondo sonetto, dove si parla di attesa nella speranza dell’emancipazione. Nel terzo sonetto, dedicato dalla professoressa a Tosca, si parla invece del potere e della forza interiore delle donne. L’intensa recitazione di Silvia Anastasia è stata sapientemente accompagnata dalle note del maestro Emanuele Troga.
Lo spettacolo lirico continua poi con una selezione da “Tosca” di Giacomo Puccini, dove la Madau è Tosca, Saltarin è Mario Cavaradossi e Di Stefano è Scarpia. Tosca si uccide, lanciandosi nel vuoto, dopo aver scoperto che il suo amato Mario è stato fucilato davvero, nonostante accordi precedenti avessero parlato solo di una messinscena. Tosca però è riuscita ad uccidere Scarpia, al quale lei aveva ceduto in cambio della promessa di salvare Cavaradossi.
A chiusura della parte tragica dello spettacolo, interviene il fiorista, fotografo, artista e scultore Gianni Mantovani. La Sala Maffeiana è arricchita di alcune sue opere appositamente portate per la serata, che rappresentano cuori. Per Mantovani, dal cuore nascono amore e dolcezza, ma anche gelosie e invidie. E per fortuna, anche il perdono. Utilizzando dei materiali riciclati, ha creato i suoi cuori per rappresentare tutte le emozioni che dal cuore nascono.
Per chiudere lo spettacolo, ecco una donna emancipata e amata: “La vedova allegra” di Franz Lehar. Nella selezione proposta ed eseguita magistralmente dai cantanti, vediamo Saltarin nel ruolo di Danilo, Madau nel ruolo di Hanna e Di Stefano interprete di Zeta.
Infine, Salgaro chiama sul palco Salvatore Pau presidente della Sebastiano Satta, che dopo aver consegnato un omaggio floreale alle artiste sul palcoscenico, ringrazia tutto il pubblico e in particolare gli ospiti ufficiali della serata, Mirco Corrado Frapporti sindaco di Fumane, Giovanni Peretti sindaco di Bovolone e Nicolò Zavarise presidente della Terza Circoscrizione di Verona.
Il prossimo appuntamento con il quale Pau saluta i presenti è la commemorazione di Emanuela Loi (agente di Polizia della scorta di Paolo Borsellino, deceduta nell’attentato di via D’Amelio), che si terrà lunedì 19 marzo presso la Scuola Allievi di Polizia di Peschiera del Garda, a cura naturalmente della Sebastiano Satta.