di Elisa Pibiri
Succede così, per caso, sto scorrendo la playlist e parte Ninna Nanna del gruppo Animas. La voce vellutata di Sabrina Sanna è come questo vento, caldo e delicato. Stasera le nuvole sono soffici ritagli che circondano la luna piena, è come guardare il cielo dall’interno di un grande nuraghe, è come tornare bambini ed ascoltare una dolce filastrocca che parla della tua terra. Non è una semplice ninna nanna, questa canzone, è molto di più perché racchiude un messaggio di speranza e di pace ma anche un urgente necessità di avvolgere in un abbraccio protettivo la nostra Sardegna. E così c’incontriamo, in un pomeriggio d’inverno, in spiaggia, Sabrina ed io per parlare di questo bellissimo brano e del suo significato.
Ciao Sabrina, raccontaci qualcosa di te. Sono da qualche anno una cantante di musica tradizionale: precedentemente mi occupavo di diversi generi, ma l’incontro con Alessandro Melis e il suo amore incondizionato per la nostra terra, per la sua cultura, ha rapito completamente le mie energie, che dedico costantemente allo studio della stessa, nelle modali antiche e nella sue espressione poetica e canora, e ovviamente della lingua. A questo proposito, pur essendomi cimentata in tutti i canti tradizionali della Sardegna, dal Canto in re, alla Corsicana, dalla Nuoresa, ai balli antichi, ai canti Sacri, sono approdata recentemente all’amore per la lingua Campidanese, che so essere in grave pericolo di estinzione. E’ infatti opinione comune, nell’ambito delle tradizioni, pensare che il campidanese sia meno adatto ad essere musicato e cantato, poichè reputato poco dolce o poco soave.
E tu cosa ne pensi? Ti devo confessare che non sono per niente in accordo con questa teoria, e da Campidanese, e abitante di Quartu S.Elena, figlia dell’Hinterland e di paesi limitrofi che come Quartu hanno fatto la storia dell’improvvisazione poetica, ci tengo a portare avanti il messaggio campidanese, dimostrando che in Campidanese si scrive e si canta amorevolmente, come accade in gallurese o in logudorese, che pure sono per me lingue meravigliose. Così in maniera assai naturale sono nate le note di un brano, un brano di pace e amore NINNA NANNA di cui le invio il link https://www.youtube.com/watch?v=1yrDr5jS5PU se ha piacere di ascoltarla.
Immagini stupende. Chi ha partecipato alla realizzazione del brano. Le immagini sono state girate e autoprodotte con grande sacrificio da me medesima e Alessandro Melis, chitarrista e arrangiatore e autore delle musiche di tutto il progetto Animas. In merito al suo chitarrismo mi piace spendere due parole: infatti, Alessandro ha collaborato con nomi importanti del panorama della musica tradizionale sarda, è stato l’unico campidanese ad aver collaborato con grandi nomi della musica sarda, quali Duo Puggioni, Franca Pinna, Giusy del Duo di Oliena. Forse anche l’unico ad avere una consapevolezza così ampia a 360 gradi poichè conosce le modali dell’ improvvisazione poetica chitarristica campidanese: tutta questa consapevolezza, sviluppata e coltivata per anni (era adolescente quando venne chiamato da Annamaria e Giovanni, per portare una ventata di novità e freschezza al loro progetto), sfocia ora nel progetto ANIMAS – DE TRADIZIONI CANTENDI, che vede susseguirsi un repertorio variegato, di suoni e colori provenienti da tutta l’isola. Alessandro lo rende unico con l’uso sapiente delle loop station, un tocco di modernità che non per questo compromette il sapore del suono antico. Nessuno attualmente usa un sistema di loop nella chitarra tradizionale, ma su questo argomento potrebbe ben meglio spiegare lui.
Parlaci di Ninna nanna e di come è nato. Che messaggio infine vorresti dare alla Sardegna? Mi preme raccontare del nostro brano, NINNA NANNA, scritta durante una trasferta dai nostri cari amici emigrati in quel di Roma… rimasi colpita dall’assetto di guerra in cui Roma versa e mi sovvenne il desiderio di scrivere una ninna nanna, ma una ninna nanna di pace per tutto il mondo: cosi immaginai la nostra terra, la Sardegna, come una bambina dai capelli color dell’ oro come i nostri campi di grano, e gli occhi azzurro mare, portatrice di pace e di speranza per tutto il bacino del Mediterraneo e non solo… Spero che il mio messaggio di pace possa arrivare a più persone e quest’immagine di una Sardegna che è figlia nostra e figlia di tutti i figli, e di cui dobbiamo prenderci cura, giorno dopo giorno, nelle piccole azioni quotidiane. Grazie di cuore per aver letto le mie parole, il mio pensiero. Io continuerò per questa strada che amo e desidero molto valorizzare il campidanese.
Ringrazio Sabrina e mi avvio per la battigia rastrellata dal vento, le barche si cullano assopite, un bambino ride e io faccio ripartire il brano.