di Luisa Saba
La celebrazione della “Giornata della Memoria 2018– Per non Dimenticare” apre il 28 gennaio il calendario degli incontri che il Gremio dei sardi tiene anche questo nuovo anno nella bella e accogliente sede della casa delle Associazioni Regionali (U.N.A.R.) in Villa Borghese a Roma.
Sono tantissimi gli amici che, vincendo i postumi di una influenza che durante le vacanze ne ha messo a dura prova la salute, arrivano all’appuntamento che promette la partecipazione di due artisti straordinari, il duo Perfetto, una coppia che è già stata ospite gradita del Gremio.
Lei è Clorinda Perfetto di Cagliari, suona il pianoforte o forse è meglio dire che “canta” e incanta con il pianoforte; lui, Robert Witt, è di Berlino ma è diventato sardo da quando il suo appassionato e magico violoncello duetta nella vita e nell’arte con il pianoforte della bella Clorinda. Entrambi professori di pianoforte e violoncello al Teatro Lirico di Cagliari. In questa occasione i due artisti ci presentano il loro ultimo CD, “Complete Kasputin”, che comprende alcuni dei brani che vengono eseguiti durante la serata, musiche di Gershwin. Chopin, Kasputin, Chopin, e Ennio Porrino (con l’esecuzione del “Sogno dello Schiavo”).
In quest’ultimo caso s’è trattato di un sentito e graditissimo omaggio sia al Gremio che ha visto il grande musicista (l’autore del famoso dramma “I Shardana- gli uomini dei Nuraghi” un autentico bellissimo poema epico della storia antica della nostra Terra) come membro cofondatore del Gremio nel 1948, 70 anni fa, e sia alla vedova del Maestro e della figlia presenti in sala: Malgari Onnis Porrino (pittrice e sceneggiatrice) e Stefania (regista).
I brani scelti e magnificamente interpretati dal Duo Perfetto sono stati la magnifica colonna sonora dell’evento, scelti con lo spirito di un fil rouge che ha lo scopo di non farci dimenticare non solo le vittime della Shoah e del fascismo, ma anche lo sterminio dei Rom, degli Armeni, degli schiavi uccisi nelle deportazioni dal nord Africa alle Americhe, fino ad arrivare alle stragi di migranti e di popoli oggi costretti ad abbandonare le loro terre per conflitti, povertà, desertificazioni. Le vittime di tutti i fascismi, totalitarismi e razzismi passati e presenti!
Sono le voci di Antonio Masia e di Alessandro Pala Grieske che introducono l’evento recitando alternativamente brevi frammenti relativi a due sardi a confronto con riferimento all’infame legge razziale (meglio chiamarla razzista) del Governo fascista Italiano del 1938: uno Antonio Gramsci (Ales 1891-Roma 1937) scelto quale “vittima precursore dei milioni di vittime dei regimi autoritari, l’altro il 1° podestà fascista di Cagliari Vittorio Tredici (Cagliari 1892-Roma 1967), quasi coetaneo di Gramsci e di Emilio Lussu, che nel 1943 di fronte alle malvagie conseguenze della legge razzista non si piega alle razzie romane degli ebrei e ne salva tanti, diventando molti anni dopo, nel 1997, “Giusto d’Israele” . Impressionante la lettura delle vessazioni, divieti e obblighi imposti ai cittadini di origine ebraica!
Subito dopo la prima parte della performance dei musicisti, introdotti dal presidente con queste parole: Quella del Duo Perfetto è un’armonia assolutamente sorprendente che scaturisce dall’incontro di una coppia di artisti musicalmente simili, formatisi attraverso percorsi differenti: hanno un repertorio che spazia dalle forme compositive più classiche a quelle più innovative d’ispirazione jazzistica. Il Duo Perfetto ha vinto il Primo Premio assoluto per la sezione “chamber music” al concorso Tim, superando le preselezioni nelle diverse capitali del mondo. Ospite di manifestazioni importanti e trasmissioni radiofoniche RAI, il Duo ha al suo attivo due CD. Oltre 50 concerti in giro per il mondo, recentemente il Duo Perfetto ha tenuto un concerto a Torino in favore dell’associazione antimafia “Libera” di Padre Ciotti.
Iniziano con Schindler’s List, Colonna sonora del capolavoro di Steven Spielberg, composta da John Williams, e la commozione in sala è palpabile!
E che dire, a seguire, della straordinaria impresa editoriale di Sandro Dessi di Armungia, scrittore e insegnante impegnato a far conoscere attraverso la sua originale opera letteraria il mondo del suo grande paesano Emilio Lussu e in questo caso l’altra sua grande passione: il grande pensatore del 900°, con il 1° volume di una trilogia “Il Mondo di Antonio Gramsci”.
Voci e testimonianze per indicare che memoria dell’Olocausto deve andare oltre lo stesso e deve porsi come chiave di accesso alla comprensione dei pericoli che minacciano oggi la democrazia e il suo futuro. Se non si combatte la indifferenza che caratterizza atteggiamenti diffusi di antisemitismo e la ricomparsa di ideologie razziste a cui quotidianamente si assiste.
Questo intendimento, non dimenticare per non esaurire la memoria nella commemorazione ma per farne il cuore della storia futura, appare nella appassionata recitazione che Alessandro Pala fa delle pagine scritte da Gramsci in Città Futura nel febbraio del 1917, per stigmatizzare l’indifferenza che colpiva la volontà delle masse, sorde e incapaci di reagire di fronte ai disastri della guerra e al nascere dei regimi illibertari che avrebbero dominato la scena del secolo. “Odio gli indifferenti … odio chi non prende parte, l’indifferenza è abulia, vigliaccheria, non è vita. L’indifferenza è il peso morto della storia, è ciò su cui non si può contare, è la materia bruta che strozza la intelligenza, è la morte della volontà. Nella Città Futura nessun cittadino buono sta alla finestra, ma opera per il bene della società …”
Sono idee, quelle espresse da Gramsci, riprese con parole, quasi identiche, a un secolo di distanza, da Papa Bergoglio e ripetute in molte occasioni, ultima delle quali la Conferenza Internazionale degli Stati e delle Istituzioni nella lotta all’antisemitismo del gennaio 2018 : …” l’indifferenza è un virus che contagia pericolosamente i nostri tempi, tempi nei quali siamo sempre più connessi con gli altri, ma sempre meno attenti agli altri. Per vincere l’antisemitismo bisogna combattere l’indifferenza. Ancora più dell’odio il nemico contro cui lottare è l’indifferenza, che blocca l’uomo al balcone, spettatore insensibile al dolore che lo circonda, che impedisce di fare ciò che è giusto e imprigiona i popoli nel risentimento. Se vogliamo un futuro comune, ebrei e cristiani, dobbiamo ricordare che non c’è futuro senza quella memoria che apre alla speranza”
Che dimensione universale ha il pensiero di Gramsci, se riflettiamo al fatto di quanto le sue idee siano in sintonia con l’etica di Papa Francesco, e quanto sopravvivano a quelle dei suoi pure illustri coetanei e maestri, dimenticate e definitivamente travolte nell’89 con la caduta del muro di Berlino!
Anche per Sandru (così preferisce chiamarsi) Dessi, che ha realizzato una straordinaria opera in tre volumi, ” Il Mondo di Antonio Gramsci” la grandezza di Gramsci supera confini nazionali e di tempo, essendo non il documento di una stagione politica datata, ma la testimonianza di una cultura, di una storia di intellettuale vicino alla classe operaia, di studioso delle tradizioni locali, aperto alle problematiche internazionali e interculturali. Il “Mondo di Antonio Gramsci” ripercorre la vita del pensatore di Ghilarza partendo dal quotidiano e dai luoghi che hanno contribuito a costruire la sua personalità. Attraverso il linguaggio del fumetto e le raffinate illustrazioni curate dallo stesso Dessì e da Viviana Faedda, l’opera guida cronologicamente il lettore nella biografia gramsciana, con una versione trilingue, sardo, italiano, inglese, che allarga l’accessibilità del testo, alcune pagine lette magistralmente da Alessandro Pala, ad un pubblico molto ampio. Il lavoro di Dessì ha un chiaro intento pedagogico, mirato a restituire soprattutto ai giovani la memoria di una identità che serve a non dimenticare le radici ma soprattutto a costruire il futuro.
Commovente e in tema, l’imprevista partecipazione, sul finire dell’incontro da parte della nota attrice romana Vera Beth, ospite del nostro presidente Antonio Masia, che recita a memoria un passo del romanzo “Notte, Nebbia” del deportato nel lager di Gunsen l’architetto milanese Lodovido Barbiano di Belgioso: una toccante testimonianza dell’Olocausto.
La giornata della memoria si chiude, con le stupende musiche di Astor Piazzolla e dell’ebreo nato a New York, il grande George Gershwin, compresa l’indimenticabile Summertime, e con una sorpresa da parte del Duo Perfetto: l’esecuzione di “No Potho reposare” che ha coinvolto in un canto corale il pubblico. E si chiude con la consapevolezza che la portata del pensiero di Gramsci ha il potere, se ci si sgancia da circostanze immediate, di portare in alto il nostro sguardo e aiutarci a vedere i bisogni ed i problemi del Meridione del mondo, di cui lui e’ stato un piccolo grandissimo profeta.
E poi tutti a brindare,commentare e conoscersi meglio con gli ottimi prodotti sardi.