Il progetto cinematografico “La Sposa nel vento” di Giovanni Coda sulla piaga del femminicidio in Sardegna è stato bocciato dalla Regione. La commissione tecnico-artistica responsabile delle valutazioni assegnate ai progetti cinematografici meritevoli di finanziamento ha espresso parere negativo. “Non emergono da tale lavoro una specifica visibilità regionale, una marcata presenza identitaria, né una consapevolezza delle tradizioni e della cultura”, si legge nella motivazione. “La sposa nel vento” è il terzo capitolo della trilogia sulla violenza di genere che comprende “Il Rosa Nudo” e “Bullied to death”, pluripremiati a livello internazionale con 20 riconoscimenti. Un progetto Made in Sardegna che parte da uno studio di Donna Ceteris sul territorio sardo legato al femminicidio. Contro il no, il regista ha annunciato ricorso al Tar e Donna Ceteris chiede lo scioglimento della commissione e la riproposizione del bando. “La Regione boccia il talento del regista e censura la piaga del femminicidio in Sardegna – attacca l’associazione no-profit contro la violenza sulle donne, stalking, maltrattamenti in famiglia e nel sociale – viene cancellata un’opera cinematografica frutto di dati e radicamento col territorio. Un grave danno alla battaglia contro la violenza di genere. Con questa bocciatura non soltanto viene creato un danno ad uno dei più riconosciuti e innovativi registi sardi, ma si apre un vuoto pericoloso dal punto di vista sociale: e cioè, una commissione afferma che il problema femminicidio non esiste, e non esiste neppure l’azione di un centro antiviolenza, le casistiche, le relazioni, le interviste raccolte, i dati”. Coda è amareggiato. “Non si può non rimanere indignati e preoccupati davanti all’irresponsabile leggerezza con la quale una commissione che si esprime per conto della Regione Sardegna ha liquidato un tema di tale importanza e gravità come la violenza di genere nella nostra terra – commenta – Ancora una volta trovo inquietante constatare il tentativo di falsificare la realtà negando i risultati professionali e artistici da me raggiunti in Italia e all’estero”.
grazie per aver riportato questa triste pagina offerta da una “commissione” (voluta dall’Assessorato Regionale alla Cultura che poi non ha predisposto alcun controllo sull’operato della stessa) che tra l’altro ha dovuto falsificare i miei titoli per dire (e scrivere) le stupidaggini che avete letto!
Impotencia, tristeza, desolación .
"Me parece terrible lo que está pasando "….
Le commissioni messe in piedi dagli enti pubblici, sono molto spesso di livello mediocre. Sono usciti i dati Anica 2017, il cinema italiano è un decremento del44%. Mentre il cinema è in crescita. Ho un sospetto scelgono in base alla qualità artistica o in base a criteri di appartenenza? Ma poi hanno la qualità per scegliere in base alla qualità? Ma poi chi sceglie, e con quale criterio i commissari.
Il giorno che usciranno i dati sul cinema sardo, sugli incassi del cinema sardo, il segno meno avrà accanto percentuali molto più che imbarazzanti. Posso anche accettare che un mio progetto non piaccia ma non posso accettare che i miei titoli, il mio cv artistico, venga così palesemente falsificato. Peggio che mai quanto la falsificazione viene avallata dalla stessa Istituzione che dovrebbe avere a cure le sorti della nostra cultura. Purtroppo questo avviene ogni volta che tento di richiedere un finanziamento che, tra le altre cose, viene regolarmente “erogato” a colleghi di gran lunga con meno esperienza della mia e meno, molti meno, titoli.