NATALE 1917 IN TRINCEA PER I REPARTI DELLA BRIGATA SASSARI IN VAL CHIANA

di Dario Dessì

La vigilia di Natale, i reparti della Brigata Sassari sono impegnati sulla strada di Val Chiana a  raggiungere di corsa gli obbiettivi assegnati.

Fin dalla sera del 22 dicembre era in corso un attacco austriaco di proporzioni ed intenzioni tali da minacciare direttamente il dispositivo difensivo del Grappa e del Piave.

Alle truppe attaccanti era stato consegnato un manifestino di propaganda dove si prospettava allettante il possesso delle fertili pianure padane e delle belle donne venete e addirittura la messa di Natale da ascoltare nel Duomo di Vicenza.

La Brigata, dopo aver superato alcune situazioni avverse, riusciva a ristabilire la linea sulle alture di fronte al Col del Rosso e  a Col d’Echele.

Il giorno dopo, un continuo ed intenso bombardamento austriaco contribuiva a rendere più “scoppiettante”  la festività natalizia.

Battaglia difensiva  sull’Altipiano di Asiago.

Tre battaglie ormai, da circa un mese,  infuriavano sulla nostra fronte:

1)  Sull’altipiano la prima, dove Conrad ci considerava come naufraghi disperatamente  aggrappati ai bordi di una nave pericolante.

2)      Sul Grappa la seconda, asprissima e sanguinosa, di roccia in roccia, di vetta in  vetta, al di fuori di ogni linea preparata.

3)      Sul  Piave infine la terza, per canali, argini e greti paludosi.

Ma, in nessuno dei tre settori gli Austro. tedeschi  erano riusciti a conseguire risultati decisivi.

Pertanto il 18 dicembre  ilComando Supremo A-U, dopo un ultimo tentativo fallito di impossessarsi del  massiccio del Monte Grappa da parte del gruppo Krauss,  aveva deciso la sospensione di qualsiasi ulteriore offensiva.

Solo Conrad era ancora determinato a tentare un ultima carta  sugli altipiani  e precisamente contro la nostra linea tra il Valbella, il  Col del Rosso e il  Col d’Echele ed aveva affidato quel compito al famigerato gruppo Kletter, composto da 24 battaglioni e mezzo più 8 e mezzo di riserva.

Ai soldati austriaci era stato fatto credere che avrebbero potuto festeggiare il Natale nella pianura vicentina.  Il   martellamento dell’artiglieria era iniziato la sera del 22 dicembre e aveva, sempre più, assunto una formidabile consistenza sino alle prime ore del mattino del 23,  quando ebbe inizio l’attacco delle fanterie.

Alla sera, per i fanti italiani, la situazione  era diventata gravissima e da ogni parte accorrevano i rinforzi: il 5° reggimento bersaglieri, il 9° reggimento fanteria, il 21° della Volturno,  il 24° Reparto d’assalto e, “dulcis in fundo”,  la Brigata “Sassari”.

Su vari punti della fronte pattuglie austriache, obbedendo,  pare, ad una parola d’ordine di fare larga propaganda di pace in occasione del Santo Natale  – si   facevano avanti sventolando fazzoletti e gridando: “Arrendetevi, siete circondati”! Ma ad essi i nostri rispondevano intensificando il fuoco.

Anche  il giorno 25, quando la serenità della sacra ricorrenza del Natale avrebbe dovuto invitare  alla tregua d’armi, la battaglia era ripresa furente tra le due parti.

Durante la notte i fanti delle brigate  Toscana, Liguria e Regina combatterono sulla fronte Costalunga  –  Valbella.

A giorno fatto, a Col  del Rosso, i fanti del 151° e i bersaglieri del V sotto la direzione del colonnello Ferigo, comandante della Brigata ‘Sassari’, combatterono strenuamente per ore senza conseguire alcun successo.

Il pensiero dei fanti  sardi era,  tuttavia, rivolto  alle loro madri, al fuoco acceso nel focolare delle loro case e  al succulento pranzo natalizio.

A TIE  MAMA PENSENDE

“Mama! Sonniu ideale       Canto pensando a tie                    E bidoischinchiddende

Ch’incusta notte bella,        Oh! Mama, in custulogu:     Su fogu e su porcheddu

Mi apparis che un’istella     Gai mi paret sa nieCoghendecrocanteddu

Lughida de nadale.       Flamma viva de foguCunrobbalicanzina”.

Pensando a te o mamma 

Mamma un sogno ideale        Canto pensando a te                     E vedo schioppettante

Che in questa bella notte        Mamma in questo luogo          Il fuoco e il  porcetto

Mi appari come una stella      La neve quasi mi sembra         Che cuoce croccantino

Lucente di Natale.                          Fiamma viva di un fuoco         Con roba da leccare.

Intanto il freddo intensissimo aveva messo a dura prova la salute dei combattenti: soprattutto quella dei nuovi arrivati, i ragazzi del 99.

Si verificarono parecchi casi di congelamento.

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