di Giovanni Salis
E’ stata un successo la presentazione tenutasi a Ploaghe martedì scorso, 12 dicembre, del primo libro con cd allegato dedicato al noto canto “Non potho reposare”, curato da Marco Lutzu per le edizioni Nota di Udine.
L’incontro – organizzato dal Comune di Ploaghe e dall’Associazione Culturale Imprentas in collaborazione con l’associazione Pro Loco, il Poetry Slam Sardegna, Su Coro de Piaghe e il Comitato Canto Sardo “A. Desole” – ha visto la partecipazione di un numeroso e attento pubblico giunto anche dal circondario, nel suggestivo e affascinante ex convento seicentesco dei Cappuccini, al cui interno è ancora possibile ammirare fino al prossimo 9 gennaio la mostra collettiva di arte contemporanea “Santi Numi” del gruppo “Sapiens Sapiens”.
Dopo i saluti di apertura del sindaco di Ploaghe Carlo Sotgiu e del Delegato Cultura, Turismo e Sviluppo Locale Giovanni Salis – che ha curato l’organizzazione dell’evento che faceva parte del ricco calendario del “Nadale in Piaghe” – c’è stata una introduzione affidata a Ottavio Nieddu, ideatore del progetto editoriale e moderatore della serata; la presentazione a cura del giornalista Giacomo Serreli, e l’appassionato intervento di Marco Lutzu, autore del volume, etnomusicologo e dottore di ricerca in Storia e Analisi delle Culture Musicali all’Università ‘La Sapienza’ di Roma, che ha raccontato la genesi del volume, la storia dell’autore della poesia, l’avvocato di Sarule Salvatore “Badore” Sini (che la scrisse nel 1915 ma diffuse pubblicamente solo nel 1929) e del compositore Giuseppe Rachel, che successivamente ne compose la musica, e il percorso musicale e culturale intrapreso da quello che negli anni e in tutto il mondo è diventata la canzone sarda più conosciuta, il canto d’amore della nostra Sardegna.
L’evento ha visto inoltre la partecipazione straordinaria dei performer Roberto Demontis e Clara Farina (voci recitanti) che per la prima volta hanno dato voce e corpo, in un inedito e intenso botta e risposta, alla versione originale della poesia “A Diosa”, e alla sua risposta femminile meno conosciuta, “A Diosu”, in cui l’amata risponde strofa per strofa allo struggente canto d’amore dedicato alla sua “diosa” (“dea” in spagnolo) lontana; e gli interventi musicali di Lia Ruggiu (voce) accompagnata da Giovanni Vargiu (chitarra) e del Su Coro de Piaghe, diretto dal Maestro Piero Concu, che l’ha eseguita nella versione armonizzata nel 1953 e incisa per la prima volta nel 1966 dal maestro Banneddu Ruiu, padre della polifonia nuorese.
IL LIBRO
A Diosa o Non potho reposare, come è meglio conosciuta oggi, è la canzone d’amore più amata dai sardi. Composta da Giuseppe Rachel su un testo di Salvatore Sini, nella sua storia ormai secolare è stata interpretata da musicisti popolari e d’ambito colto, cori polifonici, rockers, cantanti d’opera e jazzisti, che hanno realizzato decine di versioni diverse fra loro e ricche di fascino. Tra le più celebri quelle dei cori nuoresi, di Maria Carta e di Andrea Parodi, grazie alle quali Non potho reposare è stata apprezzata anche al di fuori dei confini regionali.
Il volume presenta i risultati della ricerca condotta nell’arco di due anni da Marco Lutzu che per studiare le singolari vicende di questa canzone si è avvalso di metodologie d’indagine mutuate dalla musicologia storica, dall’etnomusicologia e dagli studi di popular music. Il testo ripercorre la storia di una canzone d’amore che per i sardi è anche veicolo di forti sentimenti identitari, segue le tracce del suo peregrinare tra diversi generi musicali e prova a riflettere sulle ragioni del suo successo.
IL CD ALLEGATO
Al libro è allegato un CD che raccoglie alcune tra le più significative versioni di Non potho reposare, scelte per il loro valore documentale oltre che per le qualità artistiche degli esecutori.
Diciannove tracce che propongono un viaggio musicale nella storia della canzone interpretata da Piero Pretti, Maurizio Carta, Coro di Nuoro, Coro Barbagia, Maria Carta, Cordas et Cannas, Tazenda, Luigi Lai, Tenores di Bitti “Remunnu ‘e locu”, Tenore di Nuoro “Janna Bentosa”, Cuncordu ‘e sette dolores di Santu Lussurgiu, Paolo Fresu, Mango e Maria Giovanna Cherchi, Ilaria Porceddu, Stefano Rachel, Alessandro Spedicati e Elisabetta Delogu, Bujumannu & Stone Republic, Andrea Parodi e Al Di Meola, gli Sconvolts, Coro “Vadore Sini” di Sarule.
IL PROGETTO EDITORIALE
Il volume è inserito nella collana “Il Campo” delle edizioni Nota (Udine), casa editrice e discografica leader a livello nazionale per quanto riguarda le pubblicazioni a carattere scientifico relative alle musica come fenomeno culturale. Dal 2008, grazie a una partnership con EDT, gran parte del catalogo composto dal centinaia di titoli, è distribuito in libreria oltre che in rete e nelle maggiori piattaforme digitali in tutto il mondo.
L’iniziativa che ha portato alla realizzazione del libro nasce da un’idea di Ottavio Nieddu e si avvale del supporto del comune di Sarule, paese di origine di Salvatore Sini, autore del testo della poesia A Diosa.
La pubblicazione si avvale inoltre del patrocinio della Fondazione Maria Carta, della Fondazione Andrea Parodi, e del LABIMUS, Laboratorio Interdisciplinare sulla Musica dell’Università di Cagliari.
MARCO LUTZU
Marco Lutzu, etnomusicologo, è dottore di ricerca in Storia e Analisi delle Culture Musicali (Università ‘La Sapienza’ di Roma), ha avuto incarichi come assegnista di ricerca e docente a contratto nelle università di Cagliari, Venezia ‘Ca’ Foscari’, Palermo e Firenze.
Ha svolto ricerche in Sardegna e a Cuba, lavorando sul rapporto tra musica e religione, la poesia improvvisata, l’analisi della performance e la musica rap. È co-curatore e responsabile scientifico dell’Enciclopedia della Musica Sarda, opera multimediale in 16 volumi, 7 CD e 9 DVD (Ed. L’Unione Sarda).