IL COMPORTAMENTO DELLA BRIGATA SASSARI DURANTE LA DISASTROSA RITIRATA DI CAPORETTO

foto proviene dal libro “Eine ganze Weltgegenuns” editore Wilhelm Reets.


di Dario Dessì

Niente più della visione di questa lunga teoria di prigionieri  italiani potrà mai rendere ancor più impressionante l’entità del disastro di Caporetto. 

30 ottobre 1917  La mattina del 30 a Flambé c’era un tremendo caos di gente in fuga tra cumuli di armi,  viveri, salmerie e materiali di vario genere, in totale abbandono.

Il panico derivava dalla notizia, forse diffusa ad arte, dell’imminente arrivo delle truppe tedesche e austriache.

Finalmente all’alba del 1 novembreifanti dopo aver evitato un ingombro di uomini e di mezzi in ressa sul ponte, si sdraiavano stanchi e fradici sulla sponda destra del Tagliamento.

Dopo un breve riposo la Brigata raggiungeva Zoppola in ottime condizioni.

Là veniva assegnata ai Reparti Speciali, comandati dal Gen.DiGiorgio, conl’ordine di contrastare l’avanzata nemica per facilitare la ritirata del Regio Esercito.    

Il 4 novembre la Brigata abbandonava Zoppola e al mattinosuccessivo,il 5novembre sischierava a protezione della riva sinistra del Livenza. Il giorno dopo ecco i fanti pronti a contrastare l’avanzata nemica sulla sponda del Monticano a Codogné, mentre tutt’attornogravava una fitta nebbia opprimente.

Il 7 novembre a Conegliano, tra le moltitudini di sbandati e di soldati, intenti a bere e a cantare nelle cantine ben rifornite, ufficiali a cavallo percorrevano le strade, urlando  “Brigata Sassari “ e chiamando a raccolta i fanti.

Riprendeva la marcia e verso le 10.00 ecco nuovamente i fanti schierati a Formeniga, ancora a difesa del Monticano. Arrivato l’ordine di retrocedere, una volta passato il torrente Cervara, i fanti si attendavano nelle colline di Rua e di San Pietro.

Ma, a seguito di un ordine successivo, un plotone per ogni compagnia dovette ritornare indietro per schierarsi ancora una volta lungo il Monticano.

Verso le ore 20.00 alcuni plotoni venivano richiamati, mentre sei plotoni per reggimento rimanevano sul Monticano con l’ordine tassativo di non retrocedere e di ritardare sino all’ultimo l’avanzata nemica.

Il loro destino era segnato; o la morte o la prigionia!

A mezzanotte la brigata riceveva l’ordine di ripiegare a Susegana, con il solo VII battaglione che rimaneva a Rua per proteggerne la ritirata.

Alle 10.30 del 9 novembre, ecco chefinalmente i fantiattraversavano il Piave.

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Un commento

  1. Mi piacerebbe sapere che fine hanno fatto i 6 plotoni sul Monticano cioè se qualcuno è poi ritornato magari dopo la guerra

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