di Alessandra Atzori
Al Teatro Lirico di Cagliari si è tenuta la Serata di gala dedicata al soprano cagliaritano Giusy Devinu che comprendeva l’esibizione dei finalisti del concorso a lei dedicato e la premiazione dei vincitori. L’organizzazione del concorso era affidata a Sabino Lenoci che ha anche presentato la serata. Ospiti d’onore Leo Nucci, al quale è stato donato il premio alla carriera “Giusy Devinu“, il soprano Paoletta Marroccu conterranea di Giusy e il baritono Domenico Colaianni collega di palcoscenico di diverse produzioni. Dopo le presentazioni di rito e qualche ricordo legato a Giusy e alla sua carriera, si sono esibiti i dieci artisti. La giuria, formata da Claudio Orazi sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari; Toni Gradsach responsabile delle compagnie del Teatro alla Scala; Dominique Meyer sovrintendente dello Staatsoper di Vienna; Christoph Seuferle direttore Deutsche Oper di Berlino; Paulo Abrao Esper consulente artistico Opera di Manaus; e dal compositore Marco Tutino, ha esaminato 62 candidati provenienti da tutte le parti del mondo . I finalisti che si sono esibiti sono: Rubis Natalia, Nemzer Andrey , Procaccini Davide, Cappiello Daniela, Provenzale Titinger Camila , Franchini Nico , Chernii Daria , Mari Marta, Leone Francesco, Marchisio Stefano. L’orchestra che ha accompagnato gli artisti era quella del Teatro Lirico di Cagliari diretta da Donato Renzetti. Tutti i cantanti hanno eseguito una sola aria e sono stati giudicati da una giuria popolare (il pubblico con una scheda) e da una giuria tecnica sopra citata. Ho concordato pienamente sulla assegnazione dei primi classificati:
1) Marta Mari, soprano di bella qualità e ampiezza. Ha eseguito la difficile aria dell’Adriana Lecouver “Io son l’umile ancella“con grande capacità interpretativa. Padrona della tecnica, la ritengo pronta per il palcoscenico.
2) Daniela Cappiello una voce di soprano leggero che avevo già apprezzato in occasione della Campana Sommersa nella stagione al Lirico di Cagliari. Ciò che ha colpito di questa voce è stata l’abilità tecnica a giocare con i colori su acuti e sopracuti
3) Andrey Nemzer citato come controtenore ma a mio avviso sopranista. Sono molto contenta di questa apertura al concorso. Lui è bravissimo e ha dimostrato di essere già padrone della scena oltre che della voce.
La giuria popolare invece ha assegnato il premio al soprano Daniela Cappiello. Sono stati assegnati inoltre altri due premi messi a disposizione dalla Rivista “L’Opera” : al giovane tenore Nico Franchini e al soprano Provenzale Titinger Camila
Per le altre voci non voglio entrare nei dettagli. Secondo me alcuni non avevano il brano adatto a valorizzare la propria voce, altri devono rivedere la collocazione del proprio registro vocale. Complessivamente comunque il livello generale era buono. La seconda parte della serata ha visto protagonista il grande baritono Leo Nucci che con Giusy Devinu ha diviso diverse volte il palcoscenico. In particolare il baritono ha voluto ricordare il bellissimo concerto di Tel Aviv diretti da Daniel Oren, davanti ad un pubblico di centinaia di migliaia di spettatori. Ha poi cantato brani tratti dal Rigoletto e dal Nabucco quest’ultimo in duetto con la mia conterranea Paoletta Marroccu la quale ha eseguito anche l’aria “La luce langue” dal Macbeth con una interpretazione da brivido. Il terzo ospite, Domenico Colaianni ha eseguito il brano “Udite o rustici” tratto dall’Elisir d’amore.
Fra i tanti ospiti avrei gradito vedere sul palco (ma anche in giuria), l’insegnante di Giusy, Maria Casula. La prima e unica maestra che ha sempre incoraggiato l’artista cagliaritana, spronandola a superare le difficoltà senza paura e portandola ad acquisire la sicurezza tecnica che le ha permesso la vittoria al concorso di Spoleto e il lancio verso una carriera internazionale.