FARE I CONTI CON L’INVASIONE DEI TURISTI ROVINEREBBE LE COSTE DELL’ISOLA? ANNO RECORD DI PRESENZE PER LA SARDEGNA

ph: Barbara Argiolas


Quella che si avvia alla conclusione potrebbe essere un’estate record per la Sardegna dal punto di vista turistico. Ancora non ci sono dati ufficiali ma secondo le parole dell’assessora regionale al Turismo Barbara Argiolas riportate da La Nuova Sardegna si prevede “un 14 per cento in più” di presenze rispetto all’anno scorso. Una percentuale positiva se guardata dal punto di vista dell’economia isolana ma che ha il suo rovescio della medaglia se si pensa agli aspetti ambientali. Ad attrarre i turisti in Sardegna sono soprattutto le spiagge da favola, prese d’assalto durante i mesi estivi. In estate calette e litorali, che durante il resto dell’anno sono vuote, si riempiono all’inverosimile creando non pochi problemi. Lo rimarca la stessa Argiolas: “La Sardegna – scrive su facebook – ha sempre fatto dell’ambiente e della sostenibilità ambientale il suo punto di forza. Promuoviamo spiagge incontaminate e selvagge che quest’anno ci hanno ricordato che non sono risorse infinite, ma che si consumano. Il turismo balneare rimane il nostro segmento principale, ma per pochissimi mesi e con un carico antropico che sta manifestando tutte le sue criticità”. La titolare dell’assessorato al Turismo non è l’unica a parlare di presenze eccessive sulle spiagge, in questi mesi sono diversi i sindaci delle località balneari a interrogarsi sullo stato di salute dei gioielli del mare presenti nei comuni che amministrano. Tra loro qualcuno ha già preso provvedimenti: a Baunei, ad esempio, è stato decretato il numero chiuso nella spiaggia di Cala Biriola. Secondo Argiolas esiste una via da seguire: “Lo sforzo collettivo a cui siamo chiamati è continuare a lavorare per incrementare il nostro turismo, lavorare non solo sulla qualità dei servizi e delle strutture, ma anche e soprattutto su altri turismi, capaci di attrarre segmenti di domanda che si affiancano al balneare e capaci di posizionarsi in altri mesi dell’anno, mantenendo il nostro ecosistema in salute, affinché i nostri figli e i turisti che verranno d’estate anche tra dieci anni possano godere quella Sardegna incontaminata che tutti ci invidiano”.

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