QUANDO IL COMPUTER SOSTITUISCE PENNELLO E TAVOLAZZA: SINO AL 1° OTTOBRE, LA MOSTRA “BINARIO” DI EMANUELE GENTILE A CASA PILLONI A SARDARA


di Marcello Atzeni

Il digitalismo, movimento artistico proiettato verso il futuro, ha compiuto 20 anni.

Nel maggio 1997, a Roma, un gruppo di artisti emergenti, “firma” il manifesto.

E dopo quattro lustri, Emanuele Gentile, palermitano, 47 anni di cui ventidue trascorsi in Sardegna, prima a Cagliari, adesso a  Oristano, è uno degli esponenti in ascesa.

L’artista sardo di adozione ( la moglie Paola è di Villanova Truschedu, Barigadu), espone nella Casa Pilloni a Sardara.

La mostra, visitabile sino al primo ottobre è  aperta dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20, chiusa il lunedì.

Gentile,  continua a raccogliere  consensi di critica e di pubblico.

Nel digitalismo pennello e tavolozza vanno in pensione e vengono sostituiti da strumenti più “freddi”, almeno apparentemente. Si lavora al computer.

Una forma d’arte proiettata in un futuro che  è  già presente. Le quaranta opere esposte nel palazzotto signorile di Sardara, che trova spazio nel centro storico, meravigliosamente conservato, sono lampi del domani.

Gentile, che abita a Oristano da parecchi anni, esporta la sua arte, il suo modo di dipingere e pensare su un supporto digitale , per poi farla viaggiare ovunque.

“ Per la stessa ragione del viaggio: viaggiare” direbbe De Andrè.

“Coltivando la passione per l’arte contemporanea e la tecnologia informatica, ho seguito fin dagli esordi il movimento digital 90. Ho cominciato a rielaborare forme e colori, realizzando pitture digitali, frutto di sperimentazione, come autodidatta” spiega Gentile.

Che aggiunge, “Ogni mia pittura digitale, stampata su tela, pannelli in alluminio D-bond o carta, è un esemplare unico.“

“Binario” questo è il nome della mostra e del catalogo.

Entrambi curati da  Ilenia Cilloco,  operatrice culturale ,che scrive, “ Binario ha un doppio senso. Da un lato  è un omaggio al sistema binario, senza il quale non esisterebbero informatica, programmi di pittura digitale e, quindi, la sua stessa arte; dall’altro, invece, si riferisce alla sua recente produzione artistica. In parallelo, infatti, come se procedesse contestualmente su due binari, incentra la sua ricerca sui digital portraits e sugli abstracts. Le sue opere procedono parallelamente tra ritratti e astrattismi.”

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