DOCENTI SARDI IN SARDEGNA: LA PROPOSTA MANIFESTO DELLA SCUOLA SULL’ISOLA


di Mauro Pili

La Sardegna è regione insulare ultraperiferica priva di qualsivoglia forma di adeguata continuità territoriale con il resto del territorio italiano.

Da ottobre 2017, secondo quanto comunicato da Enac, cesserà da Cagliari anche il regime di continuità territoriale aerea con gli aeroporti di Fiumicino e Linate isolando ulteriormente la Sardegna e i sardi.

I docenti sardi sono, quindi, sottoposti ad una gravissima discriminazione, in quanto l’aggravio economico, logistico e familiare sarebbe devastante rispetto al modesto stipendio percepito.

Numerosissimi docenti sardi di diverse classi di concorso il prossimo anno scolastico saranno costretti ad emigrare, lasciando famiglie e affetti, in seguito al mancato rinnovo dell’accordo sulla regionalizzazione dell’insegnamento sul sostegno.

I posti di sostegno attivati ogni anno in organico di fatto nella Nostra Regione sono di numero molto superiore a quello dei docenti specializzati, per cui il posto di sostegno sarà inevitabilmente affidato a docenti privi di titolo. Lo scorso anno, attraverso un accordo contrattuale regionale, si è previsto di attribuire in subordine i posti di sostegno al personale docente di ruolo privo di titolo sia in utilizzazione sia in assegnazione provvisoria. Ciò ha consentito agli studenti sardi di avere al proprio fianco docenti abilitati, seppur non specializzati. Il resto dei posti disponibili è stato dato con incarico a tempo determinato a personale docente inserito nelle graduatorie d’istituto e privo sia di specializzazione, sia di abilitazione all’insegnamento, nonché talvolta di esperienza in cattedra.

Auspichiamo che la situazione possa migliorare, ma la recente procedura per il TFA di sostegno ha limitato la partecipazione a un numero di docenti molto inferiore a quanto sarebbe necessario e ha escluso (necessariamente, visto il numero chiuso) molti docenti che stanno insegnando su posti di sostegno, privandoli dell’opportunità di migliorare le competenze acquisiste sul campo. Il che non giova alla qualità della scuola sarda e frustra le aspirazioni dei docenti che hanno insegnato su posto di sostegno e intenderebbero proseguire nella stessa esperienza. Auspichiamo che anche la contrattazione decentrata di quest’anno possa prevedere clausole che permettano al personale di ruolo di essere utilizzato su posti di sostegno seppur privo di specializzazione.

Come è noto, il CCNI sulle utilizzazioni prevede la possibilità che venga utilizzato su posto di sostegno anche il personale privo di titoli appartenente a classi di concorso in esubero. La contrattazione regionale potrebbe estendere questo requisito anche a docenti non appartenenti a classi in esubero fissando delle condizioni precise. Se però non si vuole seguire la medesima strada dello scorso anno (che prevedeva la possibilità di assegnare su posti di sostegno personale privo di titolo sia in utilizzazione sia in assegnazione provvisoria); sulle utilizzazioni, è indispensabile che vengano previste le seguenti possibilità:

a) L’utilizzazione su posto di sostegno per i docenti privi di titolo di specializzazione perdenti posto, e trasferiti d’ufficio o a domanda condizionata, appartenenti a classi di concorso in esubero, il che è previsto dall’ipotesi di CCNI del 21 giugno 2017, anche titolari di altra provincia;

b) L’utilizzazione su posti di sostegno dei docenti che, pur privi di titolo, hanno maturato servizio di insegnamento su sostegno, anche se non sopranumerari né appartenenti a classi di concorso in esubero;

c) La conferma sugli stessi posti (ove disponibili) dei docenti già impegnati a qualsiasi titolo su posti di sostegno. L’istituto della conferma risponde alle nuove direttive ministeriali e garantirebbe agli studenti la continuità didattica, evitando loro il cambio continuo dei docenti.

In mancanza di simili previsioni, sembra che per gli studenti sarebbe più facile avere la conferma con un docente non specializzato precario piuttosto che con docente di ruolo ma non titolare della scuola. Il che appare paradossale.

Per i docenti appartenenti a classi di concorso in esubero è indispensabile avviare quanto prima un piano di riconversione professionale, come previsto dalle norme vigenti (sul problema abbiamo già scritto in passato), in modo da consolidare le competenze in questo campo. Si tratta di attivare le università locali nell’organizzazione di corsi di formazione paralleli a quelli dei TFA, le cui selezioni si sono appena concluse, e che, per il numero limitato di posti previsti, hanno escluso necessariamente molti dei docenti che attualmente insegnano su posti di sostegno.

Se si potranno realizzare queste iniziative, si farà un passo per migliorare la qualità dell’insegnamento su sostegno in Sardegna a vantaggio degli studenti e nel contempo sarebbero soddisfatte anche le esigenze di avvicinamento del personale docente.

PROPOSTA

Per i docenti sardi che hanno ricevuto comunicazione di trasferimento in località ubicate fuori dalla regione o provincia di residenza è necessario chiedere:

uno specifico intervento ministeriale mirato ad andare in deroga al vincolo dell’essere docente di ruolo appartenente a classi di concorso in esubero (come previsto dal vigente CCNI sulle utilizzazioni del 21/06/2017) per essere utilizzato su posto di sostegno senza di titolo di specializzazione;

al Governo Nazionale l’urgente invio di un’apposita nota ministeriale agli USR e USP della Sardegna per autorizzarli ad utilizzare, come avviene praticamente da anni, i docenti predetti sul sostegno. In tale modo si potrebbe comunque prevedere una strada per garantire il miglior servizio possibile e al contempo soddisfare le esigenze di avvicinamento del personale docente che ha titolarità lontano dalla residenza, condizione che è davvero infernale dal punto di vista economico ed esistenziale.

Si sottolinea che in Sardegna la necessità degli insegnanti di sostegno è di gran lunga superiore al numero dei docenti specializzati in tale ambito, per cui non si andrebbe a ledere alcun diritto ma si garantirebbe continuità didattica ed educativa. E’ inoltre risaputo che i posti di sostegno non assegnati in questa fase verranno occupati da personale inserito nelle graduatorie di istituto di terza fascia che vedono aspiranti all’insegnamento privi sia di specializzazione sul sostegno che di abilitazione all’insegnamento, tra l’altro diversi non hanno mai svolto la funzione di docente.

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