BARI SARDO, DOVE CANTA L’ANIMA … PER UN TURISMO IN SARDEGNA MERAVIGLIOSAMENTE EMOZIONALE


di Luisa Carracoi

Esistono luoghi che ti scavano dentro, emozioni forti che t’ afferrano in un abbraccio di pace, dove il cielo sposa l’orizzonte nel sincero blu e odi la mano fluttuosa del mare che risuona un canto ancestrale ; ne bevi il silenzio profondo e vivi…Terra intrisa d’infanzia, intrecci di mare e rocce , pellegrini fra realtà e sogno.  La Giara di Teccu, compreso nel territorio di Bari Sardo in Ogliastra,  parla una lingua arcaica,  e pur cercando di trovare le giuste parole per raccontarne la bellezza, le lettere  spesso vorrebbero rimanere in quella dimensione silenziosa dove non hanno bisogno di unirsi, dove tutto  parla direttamente al cuore. Esso  è un altopiano basaltico,  nato dal fuoco e dal magma di antichissime eruzioni. Si erge come a custode del sito abitativo  e si tuffa con le sue rocce scure tra le onde,  nelle località Punta Niedda Punta Su Mastixi.  Dalla sommità,  Sa Iba manna, 195 metri sul livello del mare, si domina tutto l’altopiano e buona parte del territorio bariese.  Lungo le pareti  e in gran parte della colata cresce rigogliosa la fitta macchia mediterranea caratterizzata principalmente dalla presenza dell’ olivastro (Olea europaea L. var. oleaster ), della ginestra spinosa (calycotome spinosa L.) e del lentisco( Pistacia lentiscus L.). Tali formazioni vegetali costituiscono l’habitat ideale per diverse specie faunistiche e  offrono una variegata gamma di profumi e colori.  Spettacolari colonne basaltiche si ergono a sud della foce del ruscello S’Abba ‘e s’Ulimu e le pillow lavas, piscine naturali perfettamente circolari,  offrono  un invitante ristoro di talassoterapia.   Questo luogo magico può esser letto e assaporato con un respiro d’ali, perché in esso tutto è racconto tra cielo e terra. Non solo la natura, ma anche l’uomo  ha lasciato  le tracce di antichi insediamenti, visibili attraverso le sepolture ipogeiche, chiamate  domus de janas, intrise di leggende.  Anche i  toponimi offrono una speciale chiave di lettura ambientale e storica. Uno di essi, è quello di Giba ‘e Skorka, sepolcro monocellulare, in prossimità della foce del Riu Mannu: dal latino Gibbus (gr. Kyph – ?s) = gobbo- curvo; in portoghese “gibba”, spagnolo “giba” = collina, mentre “ Skorka” dal sardo antico “iscòlca”= guardia, difesa di villaggi; e i fitotoponimi, come Bau Samucu, “Bau”, sost. m. sing, guado ? VADUM; = passaggio/ Samucu da Sambucus ebulus L. Sulla giara sono  presenti  anche numerosi nuraghi: Ibba Manna, Nièdda  Pùliga, Mòru, Su Zinnìbiru (ginepro) e Sellèrsu. Per chiunque desideri un’immersione totale in un ambiente incontaminato e unico, per chi ama il connubio mare, escursionismo, natura e cultura da vivere,  è un irrinunciabile invito a trascorrere una vacanza suggestiva e indimenticabile, abbinata a spiagge  confortevoli per i servizi, tradizioni e festività che accolgono, abbracciano e non dimentichi più.

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