di Gianni De Candia *
Il VI Congresso della Federazione dei circoli sardi in Germania, che si è tenuto a Oberhausen, nel cuore dell’ex bacino minerario della Ruhr dal 2 al 4 giugno, mantenendo fede allo slogan “Uniti per il futuro”, ha eletto un Consiglio direttivo in cui al fianco della vecchia guardia c’è una folta pattuglia di giovani che dovranno essere pronti a ricevere il testimone. Gianni Manca, riconfermato presidente all’unanimità, ha accettato l’incarico a patto che entro lo scadere del mandato, tra tre anni, si celebri il nuovo congresso e si concretizzi il passaggio delle consegne.
Al Congresso hanno partecipato i presidenti e i delegati dei 12 circoli che ancora costituiscono la Federazione (ad aprile è stato costretto a chiudere i battenti lo storico circolo di Karlsruhe), più un folta rappresentanza di giovani.
Ai lavori, aperti dal saluto del presidente del circolo “Rinascita” di Oberhausen, Franco Sogus, è intervenuto il sindaco della città, K.D. Bross, che ha ricordato la lunga e fattiva collaborazione tra l’amministrazione comunale e l’associazione sarda che ha portato al gemellaggio con le città minerarie di Carbonia e Iglesias con significativi risultati sia sul piano culturale che si quello economico (impulso al turismo e alla promozione dei prodotti gastronomici dell’Isola).
Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha mandato un video-messaggio riconoscendo agli emigrati e alle loro organizzazioni il ruolo di testimonial della Sardegna nel Mondo.
L’assessorato del Lavoro è stato rappresentato dalla dottoressa Franca Spiga che annunciato che entro il mese di giugno verrà pagato il saldo del 2016 a tutti i circoli.
La prima parte del congresso, dopo la relazione del presidente uscente Gianni Manca, è stata riservata agli interventi degli ospiti.
Il console generale Emilio Lolli è arrivato da Colonia per portare il suo saluto e invitare le organizzazioni dei sardi a partecipare anche alle altre iniziative.
Il vicesindaco di Carbonia, Gian Luca Lai, ha ribadito la validità del gemellaggio con Oberhausen, e il vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi, ha proposto un più intenso rapporto con gli enti locali per realizzare progetti comuni.
Il vicepresidente vicario della Consulta, Domenico Scala, ha messo l’accento sul fatto che bisogna ridare al “parlamentino” degli emigrati una funzione politica di stimolo e impulso e che ciò non è possibile se la Consulta si riunisce una sola volta ogni anno.
A nome delle associazioni di tutela è intervenuto Pier Paolo Cicalò, dell’ “Istituto F. Santi”, presidente della FAES, che ha rinnovato la disponibilità a lavorare insieme e a fornire la collaborazione necessaria per impostare i progetti da presentare alla regione.
Il presidente della Federazione dei circoli sardi in Francia, Francesco Laconi, e della Federazione Argentina, Marga Tavera, hanno inviato messaggi.
Il presidente dall’Associazione culturale Messaggero sardo, Gianni De Candia, ha ricordato il ruolo del giornale per mantenere unite e collegate le comunità sarde nel mondo e la sua presenza ai congressi di Oberhausen del 1988 e del 1993. Ha poi illustrato il contenuto del libro “Sardegna la grande diaspora” che racconta 40 anni di storia dell’emigrazione sarda, dalla costituzione dei primi circoli, alla nascita delle Leghe e poi delle Federazioni, i loro congressi e le tappe più significative della politica della Regione per gli emigrati sardi.
Alla ripresa dei lavori sono intervenuti parlamentare Mauro Pili e il capogruppo dei Riformatori sardi in Consiglio regionale, Attilio Dedoni. Entrambi hanno incentrato i loro interventi sulla scarsa attenzione che l’amministrazione regionale riserva ai sardi fuori dall’Isola e in particolare sulle politiche per i trasporti che penalizzano le comunità sarde emigrate.
La presidente della Fasi, Serafina Mascia, ha raccontato i problemi che devono affrontare anche i circoli sardi in Italia per i ritardi con cui arrivano i contributi regionali. Ha poi illustrato alcune dei progetti messi in campo dalla Fasi che potrebbero essere estesi anche ad altre Federazioni.
Mario Agus, presidente del circolo di Arnhem, ha descritto la situazione di crisi che ha portato alla chiusura di moti circoli e delle difficoltà che anche loro incontrano a coinvolgere i giovani.
Gianni Garbati, presidente del circolo di Madrid, ha illustrato la situazione dei sardi in Spagna, dei problemi che incontrano i nuovi flussi migratori e delle iniziative che realizza il suo circolo.
A chiudere gli interventi degli ospiti è stato Tonino Mulas, consultore e presidente emerito della Fasi, che ha denunciato la scarsa considerazione che il tea dell’emigrazione ha nella politica sarda e ha proposto di costituire un coordinamento tra i rappresentanti delle federazioni dei circoli sardi in Europa per far sentire con più forza la voce delle comunità sarde. Di questo passo, ha detto, rischiano di sparire le federazioni di Francia, Belgio e Olanda. “Non siamo figli della Regione – ha sottolineato – ma organizzazioni democratiche”.
Dopo l’insediamento della Commissione elettorale si sono succeduti gli interventi dei delegati e dei presidenti dei circoli.
Alexandra Porcu, del circolo di Berlino, ha raccontato del grande flusso dei giovani sardi che cercano lavoro nella capitale tedesca, “arrivano non solo laureati ma anche giovani senza titoli e specializzazioni che cercano un’occupazione” e spesso finiscono per lavorare nel settore della ristorazione. Questi giovani – ha aggiunto – dicono che vanno via dalla Sardegna perché nell’Isola non c’è speranza, non c’è futuro e non c’è meritocrazia”.
Il tema dei giovani, sia quelli che sono nati in emigrazione sia quelli che stanno arrivando in questi anni, e del loro coinvolgimento nei circoli è stato l’argomento centrale di tutti gli interventi. Altro teme scottante quello dei rapporti burocratici con la Regione e dei ritardi con cui arrivano i contributi che, ha ricordato Antonio Gallistu, del circolo di Stoccarda, hanno portato alla chiusura alcuni mesi fa de circolo di Karlsruhe.
Franco Sogus, presidente del circolo di Oberhausen, oltre alla questione dei giovani, ha posto l’accento sulla necessità di modificare la legge regionale 7/91.
Anche Paolo Atzori, che ha portato il saluto del presidente del circolo d Stoccarda Francesco Pistis, ha lamentato la scarsa attenzione per il ruolo dei circoli, e ha sollecitato uno sforzo per inserire i giovani anche nel Consiglio nazionale della Federazione, senza caricare sulla loro spalle responsabilità eccesive.
Al Congresso ha fatto il suo debutto la nuova presidente del circolo “Maria Carta” di Francoforte, Cristina Burger Piovera, originaria di Silanus, che guida un direttivo eletto da pochi mesi per rilanciare il circolo sardo.
Pasquale Pau, presidente del circolo di Augsburg, ha esposto le difficoltà che deve affrontare anche la sua associazione mentre Pier Luigi Sotgiu, presidente del circolo “Gennargentu” di Monaco di Baviera ha denunciato i ritardi che rischiano di portare alla chiusura anche il suo circolo e ha invitato la Federazione a censire e contattare gli emigrati sardi che sono diventati imprenditori e operano in Germania.
Stefano Ferrari del circolo di Berlino ha illustrato un’iniziativa con cui, attraverso il passa parola, hanno contattato i sardi che si trovano nella capitale tedesca riuscendo con una serie di iniziative ad avvicinarli al circolo.
Il presidente del circolo di Norimberga, Vittorio Cau, ha concluso il suo intervento con un invito a operare uniti e a fidarsi di chi ci sta vicino.
Concluso il dibattito si è proceduto prima alla elezione dei Revisori dei conti e dei Probiviri, poi dei 13 delegati con i 12 presidenti dei circoli costituiscono il Consiglio Direttivo Nazionale.
Al termine del Congresso i delegati e gli ospiti si sono spostati nella sede del circolo “Rinascita” dove c’è stata una grande festa sarda che si è protratta fino a tardi.
* direttore de IL MESSAGGERO SARDO
Auguri a Gianni Manca e alla sua compagine che guiderà la Federazione per i prossimi 3 anni. Sono però molto dispiaciuta per la chiusura del circolo di Karlsruhe che durante i miei anni in emigrazione, ho avuto l’onore di guidare per alcuni anni. Auguro buon lavoro a tutti e spero di rivedervi presto. Con affetto Iolanda.
a 100annos a tottus
speriamo che le cose cambiano adesso sia per giovani che per noi donne
sono sicura che la nuova delegatta luisella che conosco personalmente e una persona competente
Iolanda e io siamo state entrambe delegate nazionali donne sarde in germania
se nella federazione esiste una delegata nazionale donne sarde in germania dobbiamo dire solamente grazie di vero cuore a madalena vittolo fadda e stata lei la fondatrice
grazie madalena di tutto