Nell’aprile del 2015, presso la Mediateca di Milano, aveva visto la luce una grande mostra dal titolo “Non di solo pane”. Una vetrina legata al tema dell’Expo che si sarebbe inaugurata solo pochi giorni dopo. La mostra prendeva in considerazione le tipologie formali, storiche, simboliche e antropologiche dell’alimento “pane”, che nel nostro paese vanta una tradizione millenaria che sfocia in mille sfaccettature di elaborazione nelle diverse Regioni. In quella occasione, una particolare attenzione era stata riservata al contributo di Graziella Pisu, maestra nella tecnica del pane rituale della Sardegna, perché tradizionalmente, nell’Isola, questo alimento composto da farina, acqua, lievito madre e sale, viene sapientemente modellato in modo artistico con la riproduzione di fiori, foglie, spighe di grano, uccelli, ricami ecc… facendolo travalicare dalla semplice funzione di nutrimento per assumere così, in diverse occasioni, una simbologia di religiosità, di festa e, in qualche occasione, anche di lutto.
Graziella Pisu, seguita in quell’occasione dalla stampa e televisione, realizzò una mostra dei suoi lavori ed anche un laboratorio per tutti coloro che volevano apprendere la tecnica di lavorazione “cercando di replicare” i pani che sapientemente ella preparava in quel momento.
Sull’onda di quel successo, il CSCS di Milano, domenica 28 maggio 2017, ha invitato la maestra a riproporre un laboratorio presso la propria sede.
Limitando il numero degli allievi per motivi organizzativi, una quindicina di signore, dotate di rotelle, coltellini, forbicine hanno voluto mettere alla prova la loro dote artistica, seguendo con occhi attenti la perizia delle mani di Graziella Pisu e, nel contempo, le spiegazioni sulla tradizione e simbologia delle figure che si formavano per adornare la pasta.
Lo stupore e l’interesse delle allieve era visibile sui rispettivi volti. Vedere il semplice impasto prendere forma, animarsi artisticamente, ha creato un coinvolgimento emozionale in ciascuna di esse, stimolandone la voglia di ottenere il miglior risultato. Il successo é stato unanimemente riconosciuto dai soci in occasione della mostra che é stata fatta nel pomeriggio, cui ha seguito l’assaggio del gustoso alimento creato nella mattinata.
Graziella Pisu, ha quindi tenuto una conferenza, attentamente seguita dai presenti, su questa grande tradizione della cultura sarda, adoperando parole di gratitudine per il lavoro svolto dall’importante antropologo abruzzese Alberto Mario Cirese scomparso nel 2011, al quale si deve una seria catalogazione su questa tradizione e che definì i Pani Rituali della Sardegna una vera “arte plastica effimera”, rappresentativa dei tratti culturali più profondi e identitari dei sardi.
Oggi quest’arte, é ancora presente e viva nell’Isola, grazie anche all’impegno di persone come Graziella Pisu che, con grande passione e maestria, mantengono sempre attuale la radice di questa tradizione che suscita tutt’ora grande rispetto ed ammirazione.
Spettacolo!