di Simone La Croce
Per gentile concessione di Brincamus
I Circoli dei Sardi sono realtà importanti che, sparse su tutto il territorio italiano, e non solo, contribuiscono in maniera significativa all’esportazione della cultura regionale, musica ma anche teatro, letteratura e enogastronomia. Lo abbiamo potuto constatare con il Circolo di Cornaredo e ce ne convinciamo ancor di più con il Circolo di Pisa, gestito dall’Associazione Culturale Sarda Grazia Deledda.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Gianni Deias, il presidente dell’associazione, da anni in prima fila nelle molteplici iniziative del circolo, che spaziano dalle presentazioni di libri alle promozioni di film, mostre di pittura e scultura ed eventi prettamente musicali e folcloristici. Iniziative sempre accompagnate da imponenti campagne di solidarietà sociale. Un’attenzione costante ai più bisognosi ma anche ai talenti emergenti del panorama artistico regionale, nell’ottica di dare sempre il massimo contributo all’esportazione dei prodotti culturali contemporanei oltre mare e alla creazione di una rete di contatti proficua per gli artisti. L’Associazione Grazia Deledda lo fa, come molte delle associazioni che gestiscono i circoli, in sordina e spesso senza ricevere l’attenzione che merita, specie tra mille difficoltà, non ultime quelle di budget.
Gianni ci ha raccontato qualche retroscena tra quelli che si celano dietro la gestionedell’Associazione e l’organizzazione di eventi come la Festa dei Sardi, proponendo qualche interessante riflessione che rilanciamo con piacere. Buona lettura.
Ciao Gianni. Potresti provare a riassumerci, anche in linea generale, quali sono le principali attività su cui il Circolo concentra la sua attenzione?
L’Associazione Culturale Sarda Grazia Deledda, come ben rappresentato dal suo status, si indirizza prevalentemente sull’attività culturale a 360°. Ci occupiamo di tantissime cose e organizziamo molti eventi, anche molto diversi tra loro: presentazioni di libri, promozioni di film, mostre di pittura e scultura, giusto per citarne qualcuno, oltre agli eventi prettamente musicali e folcloristici. E molto spesso, in parallelo agli eventi, mettiamo in piedi campagne di solidarietà sociale. Spesso, purtroppo, occorre rivolgere il proprio sguardo anche verso coloro che, per varie ragioni, stanno peggio di noi.
Ho visto dai vostri eventi passati che comunque cercate di dare visibilità non solo agli artisti più affermati, ma avete spesso in cartellone anche molti artisti emergenti.
Il nostro obiettivo non è solo quello di promuovere gli artisti noti ai più, quelli che già hanno avuto modo di farsi conoscere fuori dai confini dell’isola, ma anche e soprattutto i giovani e quelli emergenti, cercando di creare i contatti giusti tra questi ultimi e i primi, e favorendo così scambi di esperienze proficui che reputiamo per tutti. E questo vale soprattutto per gli artisti in campo musicale e teatrale.
Un ulteriore contributo a favore dell’esportazione dei nostri prodotti culturali contemporanei oltre i confini dell’isola. Ruolo, questo, che i Circoli dei Sardi difendono strenuamente, tra mille difficoltà.
È senza dubbio una delle nostre prerogative principali. Cerchiamo di non restare ancorati ai vecchi schemi che propongono le solite cose, ma puntiamo a promuovere soprattutto quanto la realtà contemporanea propone. Le nostre attività richiedono un grande impegno e, spesso, dalla Sardegna non ci viene riconosciuto questo merito. Spesso ci si accorge di noi solamente quando ci rendiamo protagonisti di iniziative che hanno grande risalto, come quelle benefiche. L’idea che passa è che nei circoli ci si ritrova per mangiare salsiccia, pane carasau e bere cannonau. Sicuramente anche noi non facciamo abbastanza per promuovere nel modo migliore quello che facciamo…
Date molto spazio anche alla formazione, con diverse tipologie di corso (taglio, ricamo, yoga, informatica, knit-cafè, inglese, fotografia), coinvolgendo spesso i giovani.
Sì, durante tutto il corso dell’anno organizziamo laboratori di lingua sarda, di inglese, di informatica, corsi dedicati alle arti che un tempo di sarebbero definiti prettamente femminili, come il cucito e il ricamo, ma anche corsi di yoga e laboratori teatrali. Cercando di non trascurare l’enogastronomia, nel senso puro del termine. Attualmente, ad esempio, abbiamo avviato un ciclo dedicato alla cucina regionale, invitando i soci provenienti da altre regioni, a proporci i loro piatti tipici. L’ultima è stata una cena piemontese che, visto l’elevato livello qualitativo della cucina, ha riscosso parecchio successo.
E ancora l’importanza della formazione e della divulgazione, l’enogastronomia e la solidarietà. Di tutto questo e soprattutto della Festa dei Sardi, l’evento di punto dal Circolo, si parla nell’intervista integrale pubblicata sul sito di Brincamus!
Buona lettura!
Puoi leggere l’intervista integrale sul sito di Brincamus a questo link:
Gianni Deias, instancabile motore del Circolo dei Sardi di Pisa
https://goo.gl/G2sdvu
L’Associazione Brincamus promuove il patrimonio culturale della Sardegna.
Per organizzare un evento con i nostri artisti:
segreteria.brincamus@gmail.com +39 328/472179 www.brincamus.it
Una grande persona… !!
Motore, pilastro, anima e cuore. Grande Gianni !
Un uomo di valore, dalle profonde radici e dallo sguardo aperto e benevolo. Coniuga sapientemente la bellezza dei valori della terra di Sardegna e della Toscana con grande cuore poetico. Siamo felici di conoscerlo. Giuseppina e Fabrizio