di Dario Dessì Nel 2002, a diciannove anni, Federico, decide di frequentare il suo secondo anno di ingegneria a Barcellona e quando sta per concludersi la sua permanenza in Catalogna, non esita a seguire alcuni colleghi universitari spagnoli, che stavano partendo per il Messico per dare una mano agli indigeni del Chiapas. In quello stato, dove la povertà era estrema, le condizioni igieniche erano pessime, l’acqua potabile era irreperibile e l’analfabetismo era particolarmente diffuso, non era cambiato nulla da quando il Messico aveva cessato di essere una colonia spagnola. Nel 2004 è in Kivu, una regione del Congo RDC, a Byumba e a Muhura in Rwanda e a Dar Es Salaam in Tanzania. In una parrocchia di Muhura in Ruanda, mentre Padre Mario M. Falcone, missionario comboniano, bergamasco si dedica allo sviluppo e alla promozione umana, alle condizioni di vita, all’ospedale, all’orfanatrofio, alle scuole elementari e secondarie e alla costruzione di linee elettriche e di impianti idrici di acqua potabile, Federico, gestisce un corso di informatica ed è inoltre impegnato nel progetto “Digital Divide” con l’intento di permettere ai giovani ruandesi di accedere alle tecnologie dell’informazione tramite computer e internet. Tutto questo con la partecipazione del Movimento per la lotta alla fame nel mondo, il Metid Politecnico di Milano, la Fondazione Cariplo che finanziavano il progetto e la Signis che forniva l’Hardware e la banda satellitare. A Butempo una città nel Kivu settentrionale si occupa degli aspetti tecnici e logistici per l’istallazione di un laboratorio informatico dotato di collegamento a internet a larga banda e di una scuola presso una comunità di suore. Nel 2006 consegue la laurea in ingegneria a pieni voti presso l’Università di Padova. Presenzia allo svolgimento delle operazioni elettorali politiche nel Kiwu settentrionale in Congo, in qualità di osservatore internazionale. Viene inviato, per conto della Cooperazione internazionale COOPI, nella regione Amhara in Etiopia, dove esegue la mappatura di vasti territori, disseminati di villaggi agricoli, allo scopo di creare particolari carte geografiche attestanti l’esistenza di falde acquifere idonee ad essere sfruttate tramite la costruzione di pozzi artesiani. Nel 2007, elabora e coordina progetti per la costruzione di scuole con annessi impianti idrici e sanitari e programma l’ addestramento del personale scolastico, l’organizzazione di scuole per adulti e varie attività culturali nelle regioni di Afar, di Amhara e in quella dei Somali in Etiopia. Nel 2008 nella provincia di Ituri. nella Repubblica Democratica del Congo, coordina un progetto che prevede la costruzione e il restauro di nuove e vecchie aule scolastiche, l’addestramento del personale scolastico e la sensibilizzazione dei genitori e delle communità sull’importanza della scolarizzazione. Nel 2009 sotto gli auspici dell’organizzazione CESVI, segue, come consulente, svariati progetti nei settori delle risorse agricole, idriche, sanitarie, scolastiche e culturali nelle provincie orientali della Repubblica Democratica del Congo. Nel 2010 è inviato quale osservatore internazionale nella zona del Zidama in Etiopia per assicurare il rispetto delle norme democratiche nel corso dello svolgimento di elezioni politiche. Nello stesso anno si iscrive a un corso intensivo di lingua araba presso l’università di Damasco in Siria per poi frequentare un Istituto specializzato per intensificare la conoscenza della lingua. Oltre a un ottima conoscenza dell’inglese, del francese, dello spagnolo e dell’arabo, Federico ha una buona padronanza dell’amarico e dello swahili. Nel 2011 assiste in qualità di osservatore internazionale al procedere delle elezioni politiche in Tunisia. Nello stesso anno è inviato a Gaza in Palestina, in qualità di Coordinatore Tecnico per conto dell’Organizzazione Medicins du Monde. Più tardi verrà trasferito con le stesse mansioni a Nablus in Cisgiordania. Nel 2012 la stessa Organizzazione Medicins du Monde, lo invierà in Libano, per coordinare gli aspetti logistici della distribuzione degli aiuti destinati ai profughi siriani, esuli un pò dovunque nei paesi limitrofi. Nel 2015 sempre per conto di Medicins du Monde, coordina gli aiuti umanitari in Irak. Dal 2016 risiede ad Amman in Giordania, dove si prodiga per aiutare i profughi siriani, reduci da una crisi umanitaria, che è senza dubbio la più vasta e la più lunga a partire dal secondo conflitto mondiale. Esercita le sue mansioni di capo missione per conto della Handicap International Federation, una organizzazione internazionale non governativa, non religiosa, non politica e senza scopo di lucro, specializzata nell’ offrire assistenza e supporto soprattutto ai bambini disabili a causa dei vari conflitti che affliggono il loro paese. Richiamo alla crisi siriana: Chiunque legge quanto segue avrà una straordinaria opportunità per aiutare a migliorare la vita delle persone invalide e ferite come Roqaya. Qualsiasi donazione aiuterà le persone invalide e ferite in Libano, in Giordania e in Siria e potrebbe essere utilizzata per dare a loro un sostegno di cui hanno un bisogno disperato. Qualsiasi somma in eccesso sarà devoluta laddove la necessità è più urgente. Quattro opportunità per effettuare una donazione 1) Una donazione a propria scelta. 2) Una donazione di 32 euro potrebbe servire all’acquisto di una confezione di prodotti essenziali da destinare a una famiglia bisognosa. 3) Una donazione di 60 euro potrebbe essere impiegata per l’acquisto di una sedia a rotelle da donare a una persona invalida. 4) Una donazione di 128 euro potrebbe essere utilizzata per l’applicazione di un arto artificiale e la rieducazione di un bambino, che ha subito un amputazione. Come effettuare una donazione: – Tramite telefono (0870 7743737 con carta di credito o di debito – Per posta, inviando un assegno a Handicap International UK o a Handicap International UK Rushworth Street London, SE1 ORB. – Oppure contattandoci tramite posta elettronica :supportercare@hi-uk.org.
L’ATTIVITA’ DI SOSTEGNO UMANITARIO NELL’AFRICA SUBSAHARIANA E IN MEDIO ORIENTE: LA VITA “BORDERLINE” DI FEDERICO DESSI’
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