Dalle sue mani e dalla sua testa sono venuti fuori almeno 600 abiti da sposa. Elisabetta Delogu ne crea una quarantina all’anno, nel suo laboratorio a Sassari dove è iniziata l’avventura. Era arrivata da Cagliari per studiare all’Accademia delle Belle arti. E non se n’è più andata, perché a Sassari è il luogo in cui ha trovato il compagno di vita e il coraggio di avviare la sua carriera. Oggi Elisabetta Delogu, 45 anni, si divide tra Sassari e Milano, dove ha aperto uno spazio espositivo e riceve i clienti nel fine settimana. Ieri pomeriggio alla porta ha bussato una ragazza sarda che vive a Milano: deve sposarsi e ha scelto di affidarsi al gusto e ai consigli di Elisabetta. Che quello spazio l’ha aperto quando la sua fama è arrivata oltre l’isola. Per le clienti non era facile arrivare in Sardegna, «noi invece siamo abituati a prendere navi e aerei per spostarci, allora eccomi qui», racconta Elisabetta. Che poi aggiunge: «In realtà sto per trasferirmi, ho bisogno di un locale più grande, forse avrò uno spazio all’aperto e ci pianterò piante sarde. Sono resistenti, proprio come noi donne: tenaci, capaci di occuparci di tante cose insieme e metterci grinta e passione». Servono anche metodo e costanza, ecco allora che ogni giorno Elisabetta alle 8.15 è già in laboratorio con la sarta. Pausa pranzo e poi di sera in atelier. Gli affari vanno bene, le sue creazioni sono in vendita in diversi negozi di Milano, da poco anche a Londra e trattative sono in corso per il Giappone. Il suo stile – che gli esperti faticano a classificare per la grande originalità – ha conquistato le copertine di numerose riviste, frequenti le partecipazioni a eventi del settore. Solo da poco tutti la conoscono con il suo nome: «Prima la mia azienda si chiamava Atelier Regina, così l’ho registrata alla Camera di Commercio. Ora invece sono per tutti Elisabetta Delogu, un cognome sardo che sottolinea le mie origini. E mi dà forza». Ne serve tanta, l’impegno è enorme. «È dura, è faticoso, si dorme poco. Ma è bellissimo». Elisabetta confessa di avere fatto molte rinunce: «Mi sono sposata a 28 anni, ho rimandato di anno in anno la nascita di un figlio. Che poi non è mai arrivato perché è passato il tempo. Ma tornando indietro rifarei tutto. La mia strada è questa».
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