La Sardegna è la miniera più ricca di danze tradizionali in Italia. La sua insularità geografica è anche culturale, per cui conserva una percezione condivisa di identità autonoma. Fra i segni più evidenti della sardità ci sono senz’altro la musica e la danza di tradizione.
La ricchezza di balli fa sì che non si possa parlare di ballo sardo in senso riduttivo e omologato; esistono tanti balli locali che si differenziano di poco o di tanto a seconda delle aree sub-regionali dell’isola.
Vi sono paesi più conservativi e più caratterizzati da balli particolari. Tra questi c’è sicuramente Samugheo, centro montano del Mandrolisai, fiorente per l’artigianato tessile (manifatture di lana e orbace, tappeti, abbigliamento tradizionale e indumenti da corredo).
Sul piano etnocoreutico, il ballo più tipico del Mandrolisai è sicuramente sa dantza, ballo a struttura bipartita con parte a sa seria e l’altra a sa lestra o brincada, di estrema vivacità motoria.
Ma il ballo più caratteristico di Samugheo è s’arroxiada: una danza a file intrecciate con numero crescente di balladores.
Per comprendere bene la varietà e la vitalità dei balli samughesi, bisogna praticarli e calarsi negli stili e negli elementi cinetici per sperimentare ritmiche e tecniche coinvolgenti.
Moduli particolari presentano anche su ballu tundu samughesu.
Sabato 25 e Domenica 26 marzo 2017 si terrà il seminario di Balli Sardi organizzato dall’ Associazione Taranta con la collaborazione dell’ACSIT.
Sabato sera sarà organizzata una cena ed una festa aperta a tutti, anche ad amici che non avranno partecipato al seminario.
Seminario tenuto direttamente da insegnanti provenienti dal luogo di origine.
Repertorio dei balli: ballu samughesu, orroxiada, dantza
Insegnanti : Luisella Porcu e Graziella Mura