di Maria Milvia Morciano
Non è difficile immaginare quanto sia stata emozionante la serata che l’Associazione il Gremio dei Sardi ha dedicato alla gigantesca figura di Maria Carta, in collaborazione con la Fondazione omonima, rappresentata dal suo presidente Leonardo Marras, dal fratello e dal nipote della grande artista, Gigi e Antonio Carta, gli autentici e appassionati costruttori della Fondazione e del Museo Maria Carta. Ha presentato la serata Giacomo Serreli affiancato da Antonio Maria Masia, presidente del Gremio.
La sala Italia dell’UnAR – Casa delle Associazioni Regionali, storica sede del Gremio, era stracolma e man mano che la serata è andata avanti, più forte è stata l’emozione e la voglia di ballare e cantare, di emozionarsi e di stare insieme in allegria: tanti cuori sardi stretti all’unisono nello stesso ritmo, nello stesso battito, nella stessa musica.
Il documentario dopo aver ricordato attraverso alcuni brani, canti, e interviste l’attività cinematografica e teatrale di Maria (indimenticabile la Marta nel film Gesù di Zeffirelli), ha messo in fila, proprio come i grani di un rosario, vecchi e più recenti fotogrammi del Premio Maria Carta su cui scorrevano i relativi premiati, volti noti dello spettacolo di ieri e di oggi sardi per nascita ? come i Tenores Mialinu Pira di Bitti, Franca Masu, Gruppo Janas, Piero Marras, I Bertas, Corale “Luigi Canepa”, Luigi Lai, Paolo Angeli, Savina Yannatou, Elena Ledda, Clara Murtas, Tazenda, Tenores Remunnu ‘e Locu di Bitti, Gavino Murgia, Claudia Crabuzza, Tenores de Neoneli, Lapola, Valentina Casula, Bianca Pitzorno, Antonello Salis, Orlando Mascia, Monica Demuru, Marcello Murru, Ilaria Porceddu, Maria Lai, Dulce Pontes, Gianfranco Cabiddu, Giampaolo Loddo, il Coro di Usini, la band sassarese dei “Train to roots”, l’associazione Iscandula, Paolo Fresu ? o sardi per passione ed elezione, come Carla Fracci, Ennio Moricone, Giovanna Marini, Bernard Lortat-Jacob, Alda Merini, Noa, Maria del Mar Bonet, Dori Ghezzi, Vinicio Capossela, Fiorella Mannoia, Eugenio Finardi, Angelo Branduardi, il Centro culturale sardo di Milano. Mi piace ricordare che nel 2013 il premio, svoltosi a Roma al Teatro dell’Angelo, è stato assegnato al Gremio dei Sardi di Roma, nelle mani del suo presidente Masia.
Il Gremio, sottolinea Masia, è legatissimo alla figura di Maria Carta, che è stata una delle socie più prestigiose dell’Associazione e che ha partecipato molto spesso in prima persona a manifestazioni ed eventi come protagonista di concerti, canti e dibattiti. D’altra parte la vita di Maria Carta è stata vissuta da protagonista nella vita sociale della capitale, che l’ha accolta da giovanissima e l’ha vista affermarsi: è stata consigliera per una consiliatura, quella governata dal sindaco Carlo Cesare Argan: la prima donna sarda a rivestire tale ruolo a Roma e a occuparsi di politiche sociali e ambientali.
Il Gremio, continua il presidente, la ricorda spesso organizzando eventi celebrativi di grande impatto emozionale su un pubblico sardo e romano che non smette di amare questa grande donna, la “voce” della Sardegna. E ricorda, in particolare, lo spettacolo “Suoni dell’Isola” nel febbraio del 1999 al Teatro Argentina, con la regia di Gianfranco Cabiddu, la conduzione di Bianca Berlinguer e con la partecipazione di Giorgio Albertazzi e tanti altri grandi musicisti e cantanti; il Premio Maria Carta del 2013, svoltosi insieme alla Fondazione in un Teatro dell’Angelo stracolmo e partecipato; la celebrazione nella terrazza del Gremio, nel giugno 2014, dell’80° dalla nascita di Maria, con la partecipazione di attori e personaggi dello spettacolo che hanno raccontato in forma teatrale il loro “contatto” e la loro relazione con l’artista.
La serata, da quel momento condotta con maestria e simpatia da Giacomo Serreli, è proseguita con l’assegnazione della targa della Fondazione Maria Carta all’attrice Antonella Uras, al presidente del Gremio dei Sardi Antonio Maria Masia, alle aziende Hintelco Sistemi, Strade & Noleggi, Abinsula e Sa Mandra Alghero di Mario Murrocu e Rita Pirisi, quest’ultima perché con la sua generosità permette al Gremio di arricchirsi ogni volta di una pregiata e qualitativamente elevata degustazione di prodotti e vini sardi.
Antonella Maria Uras ha letto due poesie di Maria Carta, tratte da Canto rituale: “Elia Piras” e “Ombre”. Nella sala è calato un profondo silenzio, dando corpo alle ombre del dolore:
La campana batteva/ gli uomini calavano i berretti/le donne con le radici secche delle mani / si segnavano. Poi s’udì soltanto / lo scalpiccio chiodato dei pastori/salivano il morto in casa.
La partecipazione accorata si è trasformata in nuovi e diversi sentimenti quando la sala si è riempita di musica. Il duo Fantafolk, composto da Andrea Pisu (launeddas) e Vanni Masala (organetto), ha eseguito musiche popolari sarde, risvegliando in ciascuno il sentimento della malinconia o amargura come la saudade, ovvero la nostalgia portoghese che certo è caratteristica anche dei sardi fuori della loro isola. I due giovani già considerati maestri per la loro bravura e ricerca musicale sono stati insigniti del Premio Maria Carta 2016 e si distinguono nel panorama della musica regionale perché non si limitano ad essere soltanto esecutori, peraltro virtuosi, del repertorio musicale tradizionale sardo. La loro è una ricerca continua, come sottolinea Giacomo Serreli, che esplora il mondo sonoro ed esce dai limiti popolari per ricreare nuova musica, facendosi ben notare nel panorama internazionale più accreditato della World Music. Non a caso entrambi suonano anche strumenti “classici” come le percussioni e il clarinetto (Vanni) e il whistle e il sax (Andrea). Nei progetti immediati ci sarà la loro collaborazione con artisti di fama internazionale, inaugurando una nuova esperienza che affonda nella tradizione e la reinterpreta, la rende nuova: si tratta di un corso che conia un vero nuovo genere, quello della musica sarda contemporanea.
Al duo Fantafolk si è unita la bellissima voce di Manuela Ragusa, reduce dell’esperienza al Tour Music Fest – Festival Internazionale della Musica Emergente, dove la cantante si è piazzata tra i primi nove su migliaia di concorrenti. Manuela è una giovane interprete ma con un carattere e una maturità già ben definiti, peraltro dimostrati da uno dei momenti più commoventi, qual è stata la sua esecuzione a cappella – cioè eseguita nel silenzio, senza alcuna musica, capacità che hanno soltanto i sicuri interpreti – di una delle canzoni sarde più belle in assoluto, il “Deus ti salvet”, che tutti ricordiamo interpretata anche da Maria Carta.
Come si è detto, il pubblico presente in sala è stato particolarmente numeroso e tra i molti ricordiamo Antonio Casu, direttore della Biblioteca della Camera e sua moglie Concetta, Patricia Adkins Chiti, presidentessa della Fondazione Donne in Musica, gli attori sardi e grandi amici del Gremio Stefania Masala e Vanni Fois, e ancora tra i soci sempre presenti e affezionati Mariantonietta Sotgiu, Giacomo Deiana, Giangiacomo Carta, Roberto Natalini, Anna Carta, Toia, la preziosa moglie del presidente, Ivan Meloni, le sorelle Farina e ancora tanti tanti amici. La serata si è conclusa davanti alle tavole generosamente imbandite di cibi e vini sardi. i “sospiri” e gli altri dolci preparati da Anna Carta rimarranno indimenticabili nei ricordi di tutti i più golosi, me compresa.