PUBBLICATO DA ILISSO “GIOVANNI SPANO E I SUOI CORRISPONDENTI, 1856-1860”, A CURA DI LUCIANO CARTA: TERZO VOLUME DI UN ECCEZIONALE CARTEGGIO

ph: Luciano Carta


 
di Paolo Pulina

Nel mese di gennaio 2017 è arrivato nelle librerie il terzo volume (878 pagine) di una  straordinaria impresa editoriale, attraverso la quale lo storico Luciano Carta prosegue la realizzazione del progetto elaborato agli inizi del terzo millennio e presentato nel saggio “Per un’edizione  del Carteggio  Spano” pubblicato  nelle pagine 239-257 del  volume “Il tesoro del  Canonico. Vita, opere e virtù di Giovanni Spano (1803-1878)”, curato  da me e da Salvatore Tola per l’editore Carlo Delfino nel 2005.

In occasione della presentazione di questo volume, avvenuta a Ploaghe il 17 dicembre 2005,  nella chiesa di San Pietro Apostolo, Carta illustrò a voce il suo Piano editoriale davanti a Francesco Cossiga e a Manlio Brigaglia (autori di due ampi contributi introduttivi)  e davanti a centinaia di uditori. Carta aveva ben chiare le ragioni che fino ad allora avevano impedito l’edizione di questo importantissimo corpus epistolografico («forse la gran mole di materiale disponibile ha dissuaso sino ad oggi gli studiosi e gli editori dal tentarne una pubblicazione integrale») ma si dichiarò pronto a sostenere gli oneri dell’improba cura redazionale (trascrizione dei manoscritti, note esplicative, indici delle lettere e degli autori, saggi introduttivi per ciascuno dei volumi),  se si fosse trovato un ente finanziatore della costosa operazione di stampa delle oltre 3000 lettere – manoscritte da 450 diversi corrispondenti – costituenti l’epistolario scrupolosamente conservato da Giovanni Spano, a partire dal 1832.

La richiesta di sponsorizzazione culturale lanciata pubblicamente da Carta, per sua  fortuna e per fortuna della cultura sarda e italiana,  è stata  raccolta dalla Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto”- Onlus di Cagliari (presieduta da Aldo Accardo), che si è impegnata a finanziare la pubblicazione dell’opera monumentale prevista in sei ponderosi volumi,  degno omaggio alla personalità di uno studioso sardo di primo rango quale fu il canonico Spano, iniziatore nell’Ottocento degli studi applicati alla Sardegna in campo archeologico  (fu  fondatore del “Bullettino Archeologico Sardo”)  e linguistico (tuttora celebre è il  suo Vocabolario italiano-sardo-italiano), e interlocutore – come appunto dimostrano le lettere da lui ricevute –  dei più importanti specialisti europei  di questi due ambiti di ricerca.

Anche il terzo volume, così come il primo e il secondo, anch’esso minuziosamente curato da Carta,   è stato pubblicato nella Sezione Grandi Opere (formato: 28 x 19,7 cm) della prestigiosa collana “Bibliotheca Sarda”, casa editrice nuorese Ilisso rinomata a livello nazionale per l’eleganza della sua produzione, assicuratale  da una  “officina” redazionale e grafica di prim’ordine. 

Nel primo volume (2010; 752 pagine; presentazione di Aldo Accardo; saggio introduttivo di Luciano Carta di oltre cento pagine; 100 pagine del fino ad allora inedito scritto autobiografico di Spano) sono trascritte 227 lettere ricevute da Spano da parte di 52 corrispondenti (italiani e stranieri); 19 sono invece le lettere firmate da Spano. Le lettere di questo volume sono relative al periodo 1832-1842.

Nel secondo volume (2015; 912 pagine; presentazione di Accardo; saggio introduttivo di Carta di quasi ottanta pagine) sono trascritte 383 lettere inviate a Spano da 63 mittenti (italiani e stranieri); 40 sono invece le lettere firmate da Spano. Le lettere pubblicate nel secondo volume sono del periodo 1843-1855.

Nel terzo volume (2017; 878 pagine; saggio introduttivo di Carta di oltre sessanta pagine) sono trascritte  414 lettere inviate a Spano da 76 mittenti (italiani e stranieri); 32 sono invece le lettere firmate da Spano. Le lettere edite nel terzo volume sono riferite al periodo 1856-1860.

Ha scritto Luciano Carta: «Attraverso le lettere del 1856-60, corredate, come sempre, da un ricco apparato di note, inquadriamo il periodo storico del processo risorgimentale, e conosciamo i nuovi corrispondenti, tutti studiosi ed eruditi, le cui vite si intrecciano a quella del canonico. Sono gli anni per lo Spano, studioso geniale, appassionato e ambizioso, della nomina a Rettore dell’Università di Cagliari (1857), della pubblicazione nel 1858 del Codice di Sorres e poi, grazie alla collaborazione con il principe Bonaparte, della traduzione in logudorese del Vangelo di Matteo, senza dimenticare la realizzazione del Museo di Antichità di Cagliari e la donazione della sua ricca collezione archeologica che rafforza il suo prestigio di collezionista e di studioso nel mondo della cultura nazionale e internazionale».

Nota finale. I corrispondenti dello Spano registrati in questo terzo volume risultano essere stati residenti, tra l’altro, a Torino (in massima parte) ma anche a Genova, Milano, Roma, Vercelli, Modena, Perugia. I circoli degli emigrati sardi di queste città potrebbero utilmente organizzare la presentazione del libro evidenziando i personaggi di ciascuna città che interloquivano con lo Spano e, se esistenti, chiamando al confronto studiosi attuali dell’opera di ciascuna di queste importanti personalità scientifiche e letterarie dell’Ottocento con cui dialogò l’infaticabile canonico ploaghese.  

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