Buongiorno Sardegna, dopo un lungo periodo di silenzio, torno a te con un piccolo bagaglio di notizie buone.
Nel frattempo continuo a studiarti e giorno dopo giorno acquisisco sempre più notizie sulla tua millenaria storia di culti, usanze, sulla tua antica povertà, sulla tua ricchezza d’animo e di pensiero e sul modo di presentarti al di là dei confini del mare mannu. Faccio parte di un circolo di emigrati sardi in su continente, un circolo che insieme ad altri ha scritto la storia dei circoli sardi in nord-Italia.
I circoli sardi erano costituti principalmente da soli sardi emigrati per il poco lavoro in cui versava la Sardegna, e ci si ritrovava in queste associazioni per non disperdersi in altri ambienti e per non perdere le usanze della propria terra e della propria lingua.
Il circolo in questione è il circolo S’ Emigradu (quale nome più appropiato ?) di Vigevano sito in Via Lario 15, il quale ha scritto una bella pagina della storia dei circoli in Lombardia con i vari presidenti che si sono succeduti, dopo un periodo di ferma culturale si presenta ai più con un rinnovo di cariche e di persone nuove dopo le elezioni del nuovo direttivo tenutesi a maggio 2016, la novità in assoluto è il presidente che è una donna per la prima volta alla guida del circolo, la signora Sonia Oggiano Gallurese di Tempio Pausania dove ha vissuto parte della sua vita, donna innovativa, attiva e attenta alle tante esigenze dei soci del circolo, cè aria nuova all’interno del direttivo e del circolo stesso, abbiamo l’onnipresente Gavino Dobbo, è stato presidente ed è un’esperto del settore tesoreria e bigliettazione, c’è Gianfranco Coiladu già vice presidente anni fa ed attuale vice presidende tuttora nonchè cuoco eccellente per tutte le feste tenutesi ed esperto in bigliettazione, abbiamo la brava segretaria Grazia Sampietro la quale si è preso il grosso fardello della burocrazia e se la cava benissimo, poi ci sono io che scrivo e penso a fare s’arrobe sarde disegnando con la fantasia (Antonio Mecca ).
Il circolo S’Emigradu è conosciuto ai più per la festa sarda che si tiene a Cilavegna, una tre giorni intensa e di affluenza di persone alla ricerca del buon cibo sardo, (periodo Giugno o Settembre). Inoltre tra le tante altre cose (feste a tema, pranzi e cene conviviali) si tiene in attività il gruppo di danze sarde NARAMì che continua la sua ricerca di nuovi balli, canti e suoni della Sardegna, ed è proprio dalla collaborazione con il gruppo Naramì che Domenica 15 Gennaio si è tenuta una bella festa di tesseramento con ottima affluenza di soci e simpatizzanti che si sono tesserati per l’anno 2017. Quando ci si ritrova in queste occasioni io son solito chiedere notizie ai soci riguardo la loro storia di emigrazione della propria famiglia e del perchè ci si trova in questa parte d’Italia !! Le risposte sono tutte o quasi uguali : mancava lavoro, troppa povertà, e viaggi della speranza, mi raccontano di partenze come profughi ammassati su piccole navi-traghetto la auto venivano issate con delle gru e con delle reti, si bivaccava nei porti anche due giorni e due notti finchè arrivava il proprio turno dopo sorteggio. Ma poi si arrivava a destinazione e si combatteva con altri problemi tipo ” non si affittano case ai meridionali ” bella frase !! non sapevano quanti bagagli di pura cultura possedevano quei meridionali, una , la più importante era ed è l’onestà e l’umiltà di questa gente che con abnegazione ha saputo conquistare posti rilevanti nelle aziende e nelle fabbriche del nord. Altra cosa bella che mi hanno raccontato altri sardi è che le famiglie benestanti ricercavano solo e sopratutto donne sarde per accudire le case e alcuni persone anziane perchè più capaci di altre per la loro bontà d’animo e la pazienza e la voglia di lavorare. I sardi mi raccontano davanti ad un bicchiere di vino quanti sacrifici hanno dovuto fare per crescere i propri figli, mi dicono che sono cresciuti nei circoli dormendo su sedie accoppiate mentre i papà giocavano a carte o a sa murra consumando litri di cannonau fatto arrivare dalla Sardegna. Mi parlano della religiosità delle feste comandate dove le mamme e le nonne preparano ancora oggi quei dolcetti tipici sardi che solo loro sanno fare, e poi mi raccontano di abiti tradizionali che la maggior parte di loro hanno nei cassetti di antichi comò o appesi negli armadi e li indossano con onore quando si ritrovano ai festeggiamenti di ” sa die sa Sardigna ” o alle cerimonie religiose e da qui l’idea di esporre alcuni pezzi del vestiario tradizionale sardo, un primo approccio ci fu in una festa a Trecate , poi altra bella esposizione al teatro S’Agostino di Genova per il circolo Sarda Tellus e poi come ( da foto in alto ) il 15 di Gennaio al nostro circolo per l’occasione della festa di tesseramento. Ci siamo detto: perchè gli abiti tradizionali devono stare chiusi nei cassetti ?? Perchè non esporli e farli vivere attraverso gli sguardi dei visitatori sardi e non sardi ?? E cosi si è deciso di attrezzare un angolo di Sardegna allestendo una vera e propria mostra di abiti tradizionali da cerimonia, scialli ricamati, cestini, coltelli, accessori vari, maschera mamuthone, ori e tappeti tutto curato nei minimi particolari. Oltre ad un ricco buffet, si è potuto ammirare questo angolo di Sardegna con l’abito di gala della sposa di Oristano, abito da sposa di Santadi, l’abito tradizionale da cerimonia di Lanusei, e l’abito maschile di Pirri.La serata si è conclusa con gli immancabili balli sardi a cui hanno partecipato in tanti, consensi positivi sono stati elargiti a tutti, e alla fine ci è persino dispiaciuto disfare la mostra ma ci siamo dati appuntamento ad una prossima volta visto il successo avuto, data certa il 25 Febbraio a Vigevano in teatro nell’ambito di una serata sarda con il gruppo ZENIAS dalla Sardegna, ed io ancora una volta chiederò a qualche sardo presente un’altra storia di vissuta Sardità…..a si biri mellusu.
Anni anni e anni passati nel circolo s emigradu di vigevano …. Dolci ricordi.
….e meno male che c’ero!!!!!!!
Grande Antonio.
Grazie, un po’ di pubblicità anche per il nostro circolo va sempre bene, anche perché c’è sempre gente che si da da fare, per il buon funzionamento del circolo stesso e per servire i soci, sardi e non sardi, in modo che abbiano a disposizione sempre dei buoni prodotti della nostra terra e siano agevolati con le tariffe di viaggio a noi riservate, quando vogliono andare in Sardegna!