ll documentario “GOA. The Land of Shiva” di Massimiliano Mazzotta è stato selezionato al RAJASTHAN International Film Festival di Jaipur, India.
Il film è ambientato nello Stato di Goa, il più piccolo dell’India (oltre che il più ricco), reso famoso dal movimento hippie degli anni ’60.
Il cast è continentale: soggetto e sceneggiatura sono infatti di Massimiliano Mazzotta, le musiche di Riccardo Albuzzi, la fotografia di Devidas Gaonkar, Davide Mangini, Massimiliano Mazzotta, Sulochana Pednekar, Nadia Vitale, il suono mix è di Giuseppe Catalano e Vetriolo, la voce Fuori Campo è di Naveed Akhtar, le Wild Photos sono di Rahul Alvares. Il film è prodotto da: Mixter V & Maxi.
Allora perché parlarne su Tottus in pari? Perché “GOA. The Land of Shiva” è un film “mezzo sardo”, a partire da regista.
Massimiliano Mazzotta è nato sì a Lecce, ma è sardo d’elezione: fotografo passato alla regia, ha realizzato infatti due coraggiose opere di inchiesta e denuncia sul tema della sostenibilità ambientale in Sardegna.
Con “Oil”, il suo primo lungometraggio, l’artista svolge un’indagine sull’impianto petrolchimico di Macchiareddu, nei pressi di Cagliari. L’inchiesta porta alla luce con efficacia la vicenda del polo industriale della Saras, evidenziandone il drammatico impatto ambientale sul territorio e sulla popolazione di Sarroch. Da notare che il lungometraggio ha collezionato numerosi premi, tra cui CinemAmbiente 2009 come miglior documentario italiano.
Anche “L’aria di Elmas ” è un documentario d’inchiesta, questa volta sulle condizioni dell’aria ad Elmas, alle porte di Cagliari. L’opera testimonia il rapporto quotidiano tra la popolazione e il rumore del passaggio quotidiano degli aerei e apre uno squarcio sugli affari connessi al piano di espansione dello scalo aereo.
Massimiliano Mazzotta è peraltro ideatore e direttore del LIFE AFTER OIL Film Festival, che si terrà a Tula dal 3 al 6 Agosto 2017.
L’obiettivo del festival è quello di promuovere film su esperienze e progetti relativi alle alternative al petrolio e ai combustibili fossili.
Per questa quarta edizione, il Festival ha istituito un nuovo premio dedicato al MIGLIOR FILM SARDO, mentre il premio MIGLIOR FILM LAO sarà intitolato al regista Giuseppe Ferrara, già presidente onorario dell’associazione e scomparso di recente.
Sarà presente anche Somendra Harsh, direttore del festival di Jaipur, con un film di Bollywood che sarà proiettato fuori concorso.
La manifestazione gode del sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission e di tutta l’amministrazione comunale di Tula, con in testa il Sindaco Gino Satta.
Per quanto riguarda “GOA. The Land of Shiva”, la Sardegna ha un ruolo fondamentale soprattutto sotto l’aspetto finanziario. Il film è stato realizzato infatti con il supporto economico di cittadini sardi: storie di miniere di ferro, di musica sperimentale, di yoga, di droghe psichedeliche che sbarcano quindi da Goa (India) a Tula (Sardegna).
Il film.
Il 12 dicembre 1961, con l’“Operazione Vijay” dell’esercito indiano, Goa fu occupata e annessa all’Unione Indiana, diventando indipendente il 19 dicembre 1961, dopo 451 anni di colonizzazione da parte dell’impero portoghese.
È il 1954, e un italiano di nome Barone Ludovic Toeplitz arriva a Goa.
Con il sostegno finanziario di un intraprendente italiano, Alessandro Vassallo, è alla ricerca di minerale di ferro per gli altiforni europei.
Toeplitz acquisisce la concessione mineraria Orasso Dongor a Nord di Goa e avvia una nuova società, la Sesa Goa Scambi Economici Società Anonima (SESA), controllata dall’IRI-Finsider a partire dal 1955.
Goa non è solo miniere. Anche la musica ha qui le sue radici e, inoltre, tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta Goa diventa la mecca degli hippie, restando tale fino agli anni Ottanta. Anche oggi a Goa vive una comunità di musicisti, che unisce alle sperimentazioni in ambito musicale l’interesse per lo yoga e l’uso di droghe psichedeliche.
Il commercio di droga nello stato di Goa ha connessioni che riguardano i più alti vertici della politica e delle forze dell’ordine locali, oltre a svariate organizzazioni mafiose.
La maggior parte delle foreste dello Stato si trovano all’interno, nelle regioni orientali di Goa, sulle pendici dei Western Ghats occidentali, riconosciuti come uno dei 21 hotspot di biodiversità del mondo. Ma, a causa delle numerose e illegali estrazioni di minerali, molte specie animali hanno perso l’orientamento e un intero ecosistema sta subendo danni irreversibili.
Nei prossimi giorni il regista sarà a Jaipur per presenziare al RAJASTHAN International Film Festival, in agenda dal 14 al 18 gennaio 2017.
L’occasione sarà propizia per proporre alle produzioni indiane la nostra Isola come set delle loro produzioni cinematografiche, e per promuovere la Sardegna all’interno del market del festival.