Tantissimi critici letterari si sono cimentati per definire la poesia “popolare”, mettendo dei paletti distintivi da quella “dotta” e “d’arte”. Nell’ampio panorama della poesia sarda si stanno, sempre più e senza differenziazioni, riconsiderando numerosi testi – di interesse storico e letterario, oltre che socio-antropologico nel contesto delle piccole realtà locali – improvvisati da pastori e contadini “illetterati”. Significativa per questo percorso la chiara “popolarità” della poesia e dei poeti estemporanei che, con le loro otadas di dominio e diffusione collettiva, hanno rappresentato la genuinità dell’animo umano; realizzato poesia all’interno della storia delle comunità paesane e recuperato le tante espressioni e componenti “locali” della cultura e tradizione.
E nel segno di questo percorso si inserisce la raccolta postuma del poeta Pepinu Fois di Noragugume, titolata Pepinu Fois – Poeta de chilìru, edita dall’E.P.D’O. (Edizioni Il Pittore D’Oro) di Roberto Cau e curata con amorevole competenza da Costantino Fois.
Il curatore propone la significativa esperienza poetica ed umana di Pepinu Fois (1927-2014) – semplice pastore-contadino e valente “cantadore puro e spontaneo” ed esemplare “esempio di uomo onesto e degno di memoria” – e correda i testi di un apparato di note e traduzione in italiano. Anche Salvatore Tola, con uno scritto introduttivo all’opera, testimonia la conoscenza diretta del poeta negli ultimi anni della sua vita; ne sottolinea lo spirito e “la vivacità di un giovane” ed una perenne “vena poetica viva e abbondante”.
Nelle composizioni di tziu Pepinu, distintive per la sapiente abilità metrica e musicalità dei versi, scorre un suggestivo e ammaliante “dialogare” che supera barriere di tempo, di luoghi e rivive un mondo di totale dedizione alla poesia, vissuta con umiltà e semplicità di vita. L’ampia produzione ed eredità poetica pubblicata (undhighinas, sonetos, otadas, mutos, duinas, modas, etc.) – impeccabile nell’uso della limba d’area marghinese – è un contributo importante per la conservazione e diffusione dei valori identitari del sapere tradizionale.
Forte del suo essere “omine de campagna”, tziu Pepinu canta la realtà ambientale e naturale con palpabile affetto e da acuto osservatore ritrae in versi quadri paesaggistici di magica compiutezza. Il poeta di Noragugume si rivela un piacevole e arguto commentatore della quotidianità, sempre incisivo e sensibile nei messaggi di umanità, che rappresenta con buon senso e pacato moralismo.