IL MUSEO DEL BISSO A SANT’ANTIOCO: LA VICENDA DI CHIARA VIGO

ph: Chiara Vigo


di Maria Vittoria Dettoto

Ebbi modo di conoscere l’arte del Maestro del Bisso Chiara Vigo qualche anno fa, in occasione di una mostra.

A parte la stupefacente bellezza delle sue opere create col bisso, la seta del mare della quale si parla addirittura nella Bibbia, mi colpi’ l’ars oratoria della Vigo che fu in grado di catturare l’attenzione dei visitatori, me compresa, abbinando la descrizione di ciò che faceva ai sapienti movimenti delle mani con le quali tesseva il bisso sulla tela, come un compositore farebbe con le note su un pentagramma.

Ad un certo punto, prese un piccolo pezzo di bisso e lo avvolse attorno al piccolo ditino di mio figlio Antonio, recitando una preghiera e promettendoci di restituirglielo nel momento in cui mio figlio si fosse sposato, presso il suo museo del bisso a Sant’Antioco.

Le risposi che lo avrei fatto.
Ed anche in funzione di quella promessa non posso permettere che quel museo del bisso a Sant’Antioco la estrometta da quei locali che per 10 anni hanno ospitato la Vigo e le sue opere di inestimabile valore che ci hanno resi famosi nel mondo, per diatribe tra la Vigo e l’amministrazione Corongiu in merito alla mala gestione della Vigo del museo stesso o a questioni attinenti la messa in sicurezza dell’impianto della corrente elettrica.

Non è possibile che da sardi permettiamo che altri nostri conterranei ed i turisti da tutto il mondo, non possano apprezzare in luogo pubblico quale era il museo, l’arte della Vigo che ne è peraltro l’ultima custode al mondo ed oggi la tramanda alle sue figlie.

Non si può relegare quest’arte ad un mero utilizzo privato della figura della Vigo e delle sue opere.

Non è possibile che di evitare questo scempio si occupi Maria Grazia Cucinotta che ha promosso una petizione indirizzata al Presidente della Repubblica che ha raccolto in questi mesi migliaia di firme e non se ne preoccupino i nostri rappresentanti istituzionali da Pigliaru all’assessore alla Cultura della Regione Sardegna, giusto per citarne un paio.

Ieri ho postato un video nel mio profilo Facebook nel quale invitavo i miei conterranei in particolare a non restare sordi ed inermi di fronte a quanto stava avvenendo a Sant’Antioco.

Nel video chiedevo a chiunque avesse proposte sul tema di avanzarmele o di farlo direttamente alla dott.ssa Vigo.

Alcuni amministratori del Sulcis mi hanno scritto in privato proponendosi di dare alla Vigo degli spazi nei loro comuni di appartenenza, per ospitare le opere del maestro.

Questo mi ha fatto molto piacere.
Ma mi domando se e’ mai possibile che un’artista del calibro della Vigo non possa essere profeta in Patria e non si possa piuttosto giungere ad un compromesso tra lei e l’amministrazione Corongiu, affinché quelle opere siano visibili negli stessi luoghi nei quali con amore, passione e dedizione sono state create e dobbiamo assistere a questo scempio che davvero non ha a mio avviso ragione di essere.

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